Icona Storia di Foggia

Le origini di un insediamento umano nella zona si hanno già dal Neolitico, con Villaggi risalenti al VI Millennio A.C., in località Passo di Corvo (nell'omonimo Parco Archeologico nella Frazione di Arpinova), nel centro di Foggia, negli scavi della Villa Comunale e in quelli nell'area dell' ex Ippodromo, e con i siti archeologici di Arpi (in greco Argos Hippium), risalenti al III millennio a.C., come l'Ipogeo della Medusa e la Necropoli, sempre in località Arpinova. La prassi dell'agricoltura era abituale tra gli abitanti della zona, favoriti anche dalla fertilità del tavoliere e dalla sua conformazione completamente pianeggiante.

La zona, tuttavia, era paludosa e malarica[1] e si dovette aspettare fino al XI e XII secolo, sotto la dominazione normanna, per vedere dei miglioramenti nella zona sotto questo punto di vista. Roberto il Guiscardo, infatti, fece bonificare un'ampia zona acquitrinosa, dando alla città un impulso economico e civile che crebbe ulteriormente nel periodo di Guglielmo il Buono.

Il XIII secolo è stato un periodo molto importante nella storia di Foggia. Federico II, lo Stupor Mundi, amò a tal punto la città da farvi costruire un magnifico Palatium, che si estendeva su una vasta area nei pressi dell'attuale Via Arpi, su cui vi era un'iscrizione (oggi conservata nel Portale di Federico II) che recitava: Hoc fieri iussit Federicus Cesar ut urbs sit Fogia regalis sede inclita imp(er)ialis (Ciò comandò Federico Cesare che fosse fatto affinché la città di Foggia divenisse reale e inclita sede imperiale). Federico II considerava la Capitanata un luogo ideale per la caccia e perciò fece costruire un altro palazzo, quello di San Lorenzo in Carmignano dove il Guiscardo aveva fatto edificare l'omonima chiesa.

L'attuale capoluogo dauno può vantare un capitolo molto importante nella sua storia: la transumanza. Nel 1447 gli Aragonesi tentarono di sfruttare la centralità di Foggia in questo passaggio imponendo il pagamento di una tassa a tutti i pastori tramite la dogana delle pecore. Il simbolo della transumanza e della relativa tassazione è Palazzo Dogana, un edificio costruito nel XVII secolo, sede della dogana. Questo evento fece arricchire notevolmente le casse regie ma impoverì gli agricoltori del Tavoliere, che progressivamente divenne paludoso.

Un ulteriore terremoto colpì la città il 20 marzo 1731, che distrusse un terzo delle abitazioni. Ma la città reagì e si riprese subito.

Nell'ottocento la città, divenuta capoluogo nel 1806, si sviluppò verso la stazione ferroviaria e fu arricchita da importanti monumenti pubblici. Anche dal punto di vista politico la città fu molto attiva in questo periodo: essa ospitò le carbonare della provincia e prese parte ai moti del 1848 e del 1860.

Con l'unità d'Italia nel 1861, ma soprattutto con l'abolizione della dogana avvenuta 4 anni dopo, la città si riprese le terre finalmente sottratte alla pastorizia dando un nuovo sviluppo all'agricoltura della zona.

La prima metà del novecento ha visto un incremento nell'edilizia pubblica con la costruzione del Palazzo degli Studi, la Prefettura e il Palazzo di città, ma un avvenimento che riveste una notevole importanza nella storia della città è la costruzione dell'Acquedotto pugliese nel 1924.

Durante la seconda guerra mondiale la città fu nel mirino dei bombardamenti dell'aviazione alleata, che rasero al suolo buona parte delle abitazioni della città, mirando a distruggere una fabbrica segreta di gas velenoso impiegato sul fronte, fabbrica che all'epoca si trovava vicino l'attuale cartiera. Tuttavia, per non suscitare scandali a proposito di ciò, i bombardamenti furono giustificati con la presenza della ferrovia. Bisogna ricordare i bombardamenti del 22 luglio e del 19 agosto 1943, di certo i più violenti che colpirono la città, causando più di 20 000 vittime, un terzo della popolazione dell'epoca. Dopo l'occupazione anglo-americana, il 1º ottobre, Foggia divenne il caposaldo dell'offensiva alleata nell'Adriatico e nei Balcani.

La città è stata poi frettolosamente ricostruita sulle rovine del centro antico e della struttura urbana ottocentesca, secondo i dettami di uno stile post fascista. Molti palazzi in rovina sono visibili ancora oggi su tutto il territorio urbano e l'impressionante abusivismo ha fatto sì che dell'antica Foggia ci sia pervenuto poco. In seguito alle bonifiche nel Tavoliere la città ha visto accrescere la sua importanza economica e il suo sviluppo urbanistico e demografico.

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