Prefettura del pretorio delle Gallie

suddivisione amministrativa del tardo Impero romano, esistita dal 337 al 477

La prefettura del pretorio delle Gallie (latino: praefectura praetorio Galliarum) era una delle quattro prefetture del pretorio in cui era suddiviso amministrativamente e militarmente il tardo Impero romano.

Prefettura del pretorio delle Gallie
Prefettura del pretorio delle Gallie
L'Impero romano e le sue 4 prefetture del pretorio attorno al 395.
Informazioni generali
CapoluogoAugusta Treverorum
(337-407),
Arelate
(407-477)
Dipendente daImpero romano
(337-395),
Impero romano d'Occidente
(395-476)
Suddiviso in4 diocesi: Gallia, Viennensis, Spagna, Britannia
Evoluzione storica
Inizio337
Fine477

Istituzione modifica

Questa prefettura potrebbe essere stata istituita dopo la morte di Costantino I nel 337, quando l'Impero fu diviso tra i suoi figli e Costantino II ricevette le province occidentali, con un prefetto del pretorio come suo primo aiutante. Non si può escludere però che sia stata istituita una quindicina di anni prima, nel 320, quando al figlio primogenito Crispo, fu affidata la difesa militare della Gallia, affiancato da un prefetto del pretorio.

Descrizione modifica

La prefettura includeva le seguenti Diocesi:

Dopo la definitiva divisione dell'Impero nel 395, entrò a far parte dell'Impero romano d'Occidente. La capitale della prefettura fu, fino al 407 (anche se alcune stime portano indietro questa data al 395), Augusta Treverorum, per poi essere spostata ad Arelate. Nel 477 la prefettura si dissolse, in quanto le aree sotto il suo controllo furono occupate dai Visigoti.

Nel 510 il re degli Ostrogoti Teodorico il Grande ricreò la prefettura per controllare la piccola porzione di Gallia che aveva appena conquistato, la Provenza, ponendo la capitale ad Arelate. Lo scioglimento definitivo si ebbe con la conquista dei Franchi, nel 536, quando gli Ostrogoti fronteggiavano l'invasione dell'Impero romano d'Oriente in Italia.

Elenco dei prefetti del pretorio modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d PLRE II, p. 1246.
  2. ^ PLRE II, p. 1247.