Prohalecites porroi

specie fossile

Prohalecites porroi è un pesce osseo estinto, appartenente ai prohaleciteiformes. Visse nel Triassico medio (Ladinico e Carnico) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Italia, nelle province di Como e di Varese [1].

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Prohalecites porroi
Fossile di Prohalecites porroi (Civico Museo Insubrico di Storia Naturale)
Intervallo geologico
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SuperclasseActinopterygii
SottoclasseNeopterygii
OrdineProhaleciteiformes
FamigliaProhaleciteidae
GenereProhalecites
SpecieP. porroi
Nomenclatura binomiale
Prohalecites porroi
Bellotti, 1957

P. porroi è il teleosteomorfo più antico conosciuto, quindi appartiene allo stesso gruppo dei "moderni" teleostei [2]. Ciò è anche chiaramente intuibile dalla sua anatomia: la mancanza di scaglie ganoidi, tipiche dei pesci triassici, permette la visione del suo scheletro che è molto simile a quello dei pesci attuali.

La specie tipo è l'unica presente nel genere, Prohalecites porroi, inizialmente descritto come "Pholidophorus porroi" da Cristoforo Bellotti, ma successivamente riconosciuto come nuovo taxon da Wilhelm Deecke.

Il taxon Pholidophorus microlepidotus è stato a volte incluso in Prohalecites, ma esso presenta numerose differenze da P. porroi indicando una differente collocazione tassonomica [1].

Descrizione modifica

 
Riproduzioni di Prohalecites porroi

Prohalecites porroi era un piccolo pesce privo di scaglie; si tratta di un genere di ridotte dimensioni, spesso avente una lunghezza inferiore ai 4 cm[3].

Le caratteristiche anatomiche che lo contraddistinguono a livello del cranio sono la presenza di un osso rostrale, un largo e continuo osso nasale e uno quadratojugale simile ad una stecca. L'osso preopercolare è composto da due elementi, il superiore è tubulare. Possiede 5 ossa infraorbitali e le ossa parietali sono a volte fuse. Un extrascapolare mediano e impari è spesso presente.

Lo scheletro assiale è caratterizzato da 33 segmenti vertebrali con emicordacentri, sono presenti epineurali e suprodorsali. Nella regione caudale la colonna vertebrale è diplospondila. Le spine neurali mediane sono impari, gli archi uro-neurali sono primitivi uroneurali, presenta cordacentri urali e pochi urodermali sono osservabili[1].

Paleoecologia modifica

Gli esemplari di P. porroi sono spesso conservati su lastre che presentano numerosi individui, indicando delle possibili mortalità di massa di interi banchi: ciò potrebbe indicare un comportamento gregario per questo taxon.

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) Tintori, A., The actinopterygian fish Prohalecites from the Triassic of northern Italy, in Palaeontology, vol. 33, 1990, pp. 155 - 174.
  2. ^ (EN) Arratia, G., Complexities of early teleostei and the evolution of particular morphological structures through time., in Copeia, vol. 103, n. 4, 2015, pp. 999–1025, DOI:10.1643/CG-14-184.
  3. ^ (EN) Carlo Romano, Martha B. Koot, Ilja Kogan, Arnaud Brayard, Alla V. Minikh, Winand Brinkmann, Hugo Bucher e Jürgen Kriwet, Permian-Triassic Osteichthyes (bony fishes): diversity dynamics and body size evolution, in Biological Reviews, vol. 91, n. 1, febbraio 2016, pp. 106–147, DOI:10.1111/brv.12161, PMID 25431138.

Bibliografia modifica

  • Tintori, A. (1990). The actinopterygian fish Prohalecites from the Triassic of northern Italy. Palaeontology, 33, 155 - 174.
  • Romano, C. et al (2016). Permian-Triassic Osteichthyes (bony fishes): diversity dynamics and body size evolution, "Biological Reviews", vol. 91, n. 1, February 2016, pp. 106–147.
  • Arratia, G. (2017). "New Triassic teleosts (Actinopterygii, Teleosteomorpha) from northern Italy and their phylogenetic relationships among the most basal teleosts". Journal of Vertebrate Paleontology. 37 (2): e1312690.

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