La proteina C è il maggiore anticoagulante fisiologico. La sua sintesi avviene nel fegato ed è vitamina K-dipendente. È attivata dalla trombina (in questo caso con azione anti-trombotica indotta dal suo legame con Trombomodulina) nella proteina C attiva . La forma attiva della proteina C (grazie alla proteina S come cofattore) inattiva mediante un meccanismo di proteolisi il Fattore V e il Fattore VIII della coagulazione.

proteina C
Gene
HUGOPROC
Proteina
OMIM176860
UniProtP04070

Fa parte del gruppo elettroforetico ematico delle alfa-globuline. È uno zimogeno, la cui forma attivata svolge un ruolo importante nella regolazione della terapia anticoagulante, dell'infiammazione, della morte cellulare e del mantenimento della permeabilità delle pareti dei vasi sanguigni negli esseri umani e in altri animali. La Proteina C attivata è classificata come una serina proteasica poiché contiene un residuo di serina nel suo sito attivo[1]

La forma zimogenica della proteina C è una glicoproteina dipendente dalla vitamina K che circola nel plasma sanguigno. La sua struttura è quella di un polipeptide a due catene costituito da una catena leggera e una catena pesante collegata da un legame disolfuro.[2]

Lo zinco della proteina C viene attivato quando si lega alla trombina, un'altra proteina pesantemente coinvolta nella coagulazione e l'attivazione della proteina C è notevolmente promossa dalla presenza di trombomodulina e recettori della proteina C endoteliale (EPCR). A causa del ruolo dell'EPCR, la proteina C attivata si trova principalmente vicino alle cellule endoteliali (cioè quelle che costituiscono le pareti dei vasi sanguigni), ed è proprio queste cellule e leucociti (globuli bianchi) a influenzare la forma attivata della proteina C[3].

Nome modifica

Il ruolo anticoagulante della proteina C nell'uomo è stato notato per la prima volta da Saagers nel 1960[4] che diede alla proteina C il suo nome originario: autoprotrombina II-a. La proteina C fu quindi isolata per la prima volta da Johan Stenflo a partire da plasma bovino nel 1976, e lo stesso Stenflo determinò che l'azione era vitamina K-dipendente.[5] Egli la rinominò proteina C in quanto essa era la terza proteina ("picco C") eluita da una colonna cromatografica a scambio ionico DEAE-Separosio. Nonostante l'analogia nel nome non ha alcun collegamento con la proteina C-reattiva né con il C peptide.

Genetica modifica

Il gene della Proteina C è localizzato nel secondo cromosoma (2q13-q14).

Ruolo nelle malattie modifica

La deficienza da proteina C è una rara malattia genetica che predispone a trombosi venose profonde e ad aborto naturale. La terapia si avvale di farmaci anticoagulanti.

Se è molto rara una deficienza di proteina C di origine genetica, più frequente è lo sviluppo di una resistenza alla proteina C attivata, associata a tromboembolismo venoso in una percentuale di casi che potrebbe arrivare al 64%.

Note modifica

  1. ^ Nicolaes GA, Dahlbäck B (February 2003). "Congenital and acquired activated protein C resistance". Seminars in Vascular Medicine. 3 (1): 33–46. URL consultato il 17 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2018).
  2. ^ Foster DC, Yoshitake S, Davie EW (July 1985). "The nucleotide sequence of the gene for human protein C". Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America. 82 (14): 4673–7.
  3. ^ Mosnier LO, Zlokovic BV, Griffin JH (April 2007). "The cytoprotective protein C pathway". Blood. 109 (8): 3161–72..
  4. ^ EF. Mammen, WR. Thomas; WH. Seegers, Activation of purified prothrombin to autoprothrombin I or autoprothrombin II (platelet cofactor II or autoprothrombin II-A)., in Thromb Diath Haemorrh, vol. 5, dicembre 1960, pp. 218-49, PMID 13765990.
  5. ^ J. Stenflo, A new vitamin K-dependent protein. Purification from bovine plasma and preliminary characterization., in J Biol Chem, vol. 251, n. 2, gennaio 1976, pp. 355-63, PMID 1245477.

Voci correlate modifica

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