Pyrrhura orcesi

specie di uccello

Il parrocchetto di El Oro (Pyrrhura orcesi Ridgely e Robbins, 1988) è un uccello della famiglia degli Psittacidi. Endemico dell'Ecuador, è una specie relativamente nuova alla scienza, essendo stato scoperto solamente nel 1980, e non sappiamo molto della sua biologia.

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Parrocchetto di El Oro
Pyrrhura orcesi
Stato di conservazione
In pericolo
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Psittaciformes
Famiglia Psittacidae
Sottofamiglia Arinae
Genere Pyrrhura
Specie P. orcesi
Nomenclatura binomiale
Pyrrhura orcesi
Ridgely e Robbins, 1988

Descrizione modifica

Quasi completamente color verde scuro, ha la fronte rossa (assente però nella femmina). Anche i margini delle ali e la punta della coda presentano lo stesso colore rosso. I margini interni delle ali sono bluastri. I piedi sono grigio scuro, gli occhi sono circondati da un anello bianco e il becco è color corno. La sua taglia si aggira sui 22 cm e pesa 73 g.

Gli immaturi hanno colori meno nitidi e poco rosso sulla fronte.

Biologia modifica

Vive in gruppi composti da 4 a 12 esemplari e la sua stagione riproduttiva va da marzo a giugno. Si nutre soprattutto di frutti e semi tra la volta della foresta. Gli immaturi vengono nutriti con cibo rigurgitato dagli adulti. I suoi richiami sono costituiti da brevi strilli di tono elevato e da squitti continui che l'uccello emette quando è in volo e mentre va in cerca di cibo. Come la maggior parte dei pappagalli, è una specie molto sociale e vola e si nutre in gruppi numerosi.

Conservazione modifica

La deforestazione indiscriminata e la frammentazione delle foreste per fare spazio ai pascoli hanno ridotto notevolmente l'areale della specie. Questo degrado danneggia i luoghi di nidificazione e le aree di foraggiamento necessarie alla sopravvivenza e alla riproduzione del parrocchetto. Il suo areale comprende solamente le pendici occidentali delle Ande ecuadoriane; una parte del suo habitat è protetta all'interno della Riserva Ecologica di Buenaventura. In questa riserva sono stati installati dei nidi artificiali per cercare di promuovere la riproduzione della specie. Tale progetto ha avuto successo e sono in corso altri progetti per garantire la sopravvivenza a questa specie.

Bibliografia modifica

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