Qiu Chuji noto anche col nome taoista Changchun zi (長春子T, ChángchūnziP) (丘處機T, 丘处机S, Qiū ChùjīP; 1148Pechino, 23 luglio 1227) è stato un discepolo taoista di Wang Chongyang.

Fu il più famoso[1] dei Sette Veri Taoisti del Nord.[2] Fu il fondatore della setta Porta del Drago del Taoismo.

Biografia modifica

Nel 1219 Gengis Khan ordinò a Changchun di fargli visita[3] con una lettera datata 15 maggio 1219. Changchun partì dalla propria casa nello Shandong nel febbraio 1220 e si recò a Pechino. Scoprendo che Gengis si era trasferito ad ovest, vi passò l'inverno. Nel febbraio 1221 Changchun partì, attraversò la Mongolia orientali fino al campo del fratello minore di Gengis, Otchigin, nei pressi di lago Buyur nella parte superiore del Kerulen, oggi bacino dell'Hėrlėn-Amur. Da qui si diresse a sudovest risalendo l'Hėrlėn, attraversando la regione di Karakorum in Mongolia centro-settentrionale e giungendo ai monti Altaj, probabilmente passando nei pressi dell'attuale Uliastaj. Dopo aver attraversato gli Altaj visitò Bishbalig, oggi Ürümqi, e seguì il versante settentrionale del Tien Shan fino al lago Sutkol, oggi Sairam, Almalik (o Yining) e la ricca valle dell'Ili.

Da qui Changchun raggiunse Balasagun e Shu attraversando il fiume e giungendo a Talas ed alla regione di Tashkent, per proseguire oltre il Syr Darya fino a Samarcanda, dove si fermò per alcuni mesi. Infine, attraverso le Porte di Ferro di Termit, oltre l'Amu Darya, Balkh e l'Afghanistan settentrionale, Changchun raggiunse il campo di Gengis nei pressi di Hindu Kush.

Changchun era stato convocato per soddisfare l'interesse di Gengis Khan riguardo alla pietra filosofale e alla medicina segreta dell'immortalità. Spiegò la filosofia taoista ed i numerosi modi per prolungare la propria vita, ed ammise onestamente la non esistenza di ricette segrete per l'immortalità.[1] Gengis Khan gli conferì il titolo di Spirito Immortale.[2] Gengis mise Changchun a capo di tutti i religiosi dell'impero.[4][5][6] La loro conversazione fu riportata nel libro Xuan Feng Qing Hui Lu (玄風慶會錄).

Per il ritorno Changchun seguì in gran parte la rotta dell'andata, con alcune deviazioni come la visita a Hohhot. Tornò a Pechino alla fine di gennaio 1224. Dal racconto dei suoi viaggi, Viaggi in Occidente di Qiu Chang Chun scritto dal suo pupillo e compagno Li Zhichang, otteniamo le più vivide rappresentazioni della natura e degli uomini tra la Grande muraglia cinese e Kabul, tra il lago d'Aral ed il Mar Giallo.

Di particolare interesse sono le descrizioni di Mongoli, degli abitanti di Samarcanda e dei loro vicini, il racconto della terra e dei prodotti di Samarcanda nella valle dell'Ili nei pressi di Almalig-Kulja e la descrizione di varie grandi catene montuose e picchi come i cinesi Altaj, il Tien Shan, il Bogdo Uula e le Porte di Ferro del Termit. Vi è inoltre un notevole riferimento ad una terra apparentemente identica alla parte alta della valle dell'Enisej.

Dopo il suo ritorno Changchun visse a Pechino fino alla sua morte, avvenuto il 23 luglio 1227. Per ordine di Gengis Khan alcuni degli ex giardini imperiali gli furono concessi per la fondazione del Tempio della Nuvola Bianca taoista,[3] tuttora esistente.

Note modifica

  1. ^ a b Leo De Hartog, Genghis Khan - Conqueror of the World, Gran Bretagna, Padstow, Cornovaglia, Tauris Parke Paperbacks, 1989, pp. 124–127, ISBN 978-1-86064-972-1 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2016).
  2. ^ a b Quanzhen Tradition, su taoists.co.uk, British Taoist Association (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2009).
  3. ^ a b Chi Ch'ang Li, 1220 - 1223 : The Travels of Ch'ang Ch'un to the West, su depts.washington.edu.
  4. ^ Holmes Welch, Taoism: the parting of the way, Numero 224 dei Beacon paperbacks, Beacon Press, 1966, p. 154, ISBN 0-8070-5973-0. URL consultato il 28 novembre 2011.
    «The Sung was succeeded by the dynasty of the Mongol invaders, or the Yuan. The Yuan saw the zenith of Taoist political fortunes. In 1219 Chingiz Khan, who was at that time in the west, summoned the Taoist monk Ch'ang Ch'un to come and preach to him. Ch'ang Ch'un had succeeded Wang Che as head of the Northern School in 1170; he was now seventy-one years old. Four years later, after a tremendous journey across Central Asia, he reached Imperial headquarters in Afghanistan. When he arrived, he lectured Chingiz on the art of nourishing the vital spirit. "To take medicine for a thousand years," he said, "does less good than to be alone for a single night." Such forthright injunctions to subdue the flesh pleased the great conqueror, who wrote Ch'ang Ch'un after his return to China, asking that he "recite scriptures on my behalf and pray for my longevity." In 1227 Chingiz decreed that all priests and persons of religion in his empire were to be under Ch'ang Chun's control and hat his jurisdiction over the Taoist community was to be absolute. On paper, at least, no Taoist before or since has ever had such power. It did not last long, for both Chingiz and Ch'ang died that same year (1227).»
  5. ^ Daniel P. Reid, The Tao of health, sex, and longevity: a modern practical guide to the ancient way, Simon and Schuster, 1989, p. 46, ISBN 0-671-64811-X. URL consultato il 28 novembre 2011.
    «Chang Chun: The greatest living adept of Tao when Genghis Khan conquered China; the Great Khan summoned him to his field headquarters in Afghanistan in AD 1219 and was so pleased with his discourse that he appointed him head of all religious life in China.»
  6. ^ Joe Hung, Seven ‘All True’ Greats VII, in The China Post, 23 giugno 2008. URL consultato il 29 settembre 2011.

Bibliografia modifica

  • E. Bretschneider, Mediaeval Researches from Eastern Asiatic Sources, vol. i. pp. 35–108.
  • C. R. Beazley Dawn of Modern Geography, iii.539.
  • (EN) Hugh Chisholm (a cura di), Chang Chun, Kiu, in Enciclopedia Britannica, XI, Cambridge University Press, 1911.

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