Quadrato di Pegaso

Il Quadrato di Pegaso (chiamato anche Grande Croce)[1] è un asterismo tipico dell'emisfero boreale; è visibile comunque da tutte le regioni della Terra, ad eccezione dell'Antartide. Il suo nome è dovuto alla particolare disposizione di quattro stelle di seconda magnitudine, che formano un quadrilatero molto regolare in corrispondenza della costellazione di Pegaso, anche se uno dei suoi elementi fa parte della costellazione di Andromeda.

La costellazione di Pegaso; è evidente sulla sinistra l'ampio quadrato che dà il nome all'asterismo.

Osservazione modifica

Il Quadrato di Pegaso è ben visibile durante la fine dell'estate, l'autunno e parte dell'inverno boreale, mentre a sud dell'equatore si mostra specialmente durante la primavera australe. Le sue stelle principali sono α Pegasi (Markab),[2] β Pegasi (Scheat)[3] e γ Pegasi (Algenib),[4] più la stella δ, ora nota come α Andromedae (Alferatz o Sirrah),[5] poiché fa parte della costellazione di Andromeda. Colpisce il fatto che all'interno della vasta area racchiusa nell'asterismo non vi sia traccia di stelle luminose, ma solo un debole sfondo di astri minuti visibili solo in nottate molto limpide.

Le quattro stelle del Quadrato, sommate alle due stelle più luminose di Andromeda e alla stella Algol,[6] formano un grandissimo asterismo molto simile al Grande Carro dell'Orsa maggiore.

In prossimità di questo quadrato stellare troviamo la galassia a spirale NGC 7331[7] e l’ammasso globulare M 15.[8]

Note modifica

  1. ^ (FR) Louis Benjamin Francoeur, Uranographie ou Traité élémentaire d'astronomie, a l'usage des personnes peu versées dans les mathématiques, accompagné de planisphères, n. 63, Parigi, Béchet, 1812, pp. 228, 235.
  2. ^ F. van Leeuwen, Validation of the new Hipparcos reduction, in Astronomy and Astrophysics, vol. 474, n. 2, novembre 2007, pp. 653–664, DOI:10.1051/0004-6361:20078357.arΧiv:0708.1752
  3. ^ Beta Pegasi, su General Catalogue of Variable Stars, Centre de données astronomiques de Strasbourg. URL consultato il 17 febbraio 2010.
  4. ^ Dati astronomici su Algenib (SIMBAD)
  5. ^ James B. Kaler, Alpheratz, su stars.astro.illinois.edu, Università dell'Illionois. URL consultato il 30 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2016).
  6. ^ Beta Persei (Algol), su aavso.org, AAVSO. URL consultato il 15 gennaio 2013.
  7. ^ NASA/IPAC Extragalactic Database, in Results for SN 1959D. URL consultato il 10 novembre 2006.
  8. ^ SIMBAD Astronomical Database, su Results for NGC 7078. URL consultato il 16 novembre 2006.

Voci correlate modifica