Quarantore

rito cattolico di adorazione eucaristica
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Nel cattolicesimo le Quarantore, o Quarant'ore, sono una pratica devozionale consistente nell'adorazione, per quaranta ore continue, del Santissimo Sacramento, visibile nell'ostensorio contenente l'Ostia consacrata, solennemente esposto sull'altare; il nome si richiama al periodo di tempo trascorso fra la morte (Venerdì santo) e la risurrezione (domenica di Pasqua) di Gesù.[1][2]

Andrea Mantegna, Cristo morto (1475-1478 ca.), Pinacoteca di Brera.

Celebrazione modifica

 
Roma, S. Maria dell'Orto, c.d. "Macchina delle quarant'ore"

La pratica religiosa viene compiuta non soltanto durante il Triduo Pasquale ma anche in altre particolari occasioni, come domenica delle palme e lunedì e martedì santo. L'uso più diffuso è forse l'esposizione dal pomeriggio della Domenica di Quinquagesima al martedì di carnevale, pratica introdotta a Milano da san Carlo Borromeo e rapidamente diffusasi per riparare ai molti peccati carnascialeschi.

L'altare in questa occasione deve essere preparato opportunamente: al centro la residenza, tronetto con l'ostensorio, con subito sotto quattro ceri, ai lati altri sei ceri (tre per parte) e, sotto, nel primo gradino altri candelieri o candelabri con una croce sopra al ciborio. L'intero altare deve inoltre essere addobbato con molti fiori e con tutte le luci e i candelieri che vi possono stare.

Storia modifica

Stando alla sinossi evangelica, l'intervallo temporale con il Nazareno morto e deposto dalla croce e con il prosieguo della sua opera redentiva durante la permanenza nel Santo Sepolcro[3] non si sarebbe limitato alla giornata del Sabato Santo, poiché in realtà sarebbe durato 40 ore, dalle 3 del pomeriggio di Venerdì Santo all'alba di Pasqua, le 7 del mattino della domenica di risurrezione (o risuscitamento). Ciò spiegherebbe l'affermazione paolina secondo cui Cristo "fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture" (Prima lettera ai Corinzi 15, 3-4[4]), affermazione ripresa e ribadita nel Credo Cristiano.[5]

Il problema che la liturgia cristiana s'appoggi contemporaneamente a un calendario lunare, in cui il transito al nuovo giorno comincia alle 18 con lo spuntare del nostro unico satellite naturale, e a un calendario solare, che sancisce questo passaggio a mezzanotte,[6] fa sì che le Quarantore vengano considerate parte della liturgia non solo del Sabato Santo ma pure del Venerdì Santo e della Pasqua, sovrapponendosi in tal modo ad altre funzioni quali l'Adorazione della Santa Croce e la Veglia pasquale.

Una simile sorta di scissione liturgica può avere un senso considerando che, nell'arco di queste 40 ore, per il diofisismo della dottrina cristiana Gesù Cristo è contemporaneamente morto come uomo e vivo in quanto Dio.[3] Inoltre nella Bibbia il numero 40 ricorre quasi mezzo centinaio di volte,[7] spesso come simbolo per indicare un periodo di prova e isolamento.[8]

L'introduzione delle Quarantore è riferita alla Compagnia di San Benedetto Bianco a Firenze, nel 1385[9]. Tra le prime regioni in cui si organizzarono le Quarantore ci furono l'Emilia (1546 a Bologna); le Marche (1542 a Recanati) e il Lazio (1548 a Roma). In letteratura sono presenti diverse testimonianze, come quella di Giovanni Verga nel 1881 all'inizio del primo capitolo dei Malavoglia, nella presentazione del capostipite :«Prima veniva lui [padron 'Ntoni], il dito grosso, che comandava le feste e le quarant'ore».

Note modifica

  1. ^ quarantóre (o quarant'ore), su Enciclopedia Treccani. URL consultato il 30 novembre 2017.
  2. ^ Enciclopedia > Scienze umane > Religioni > Cristianesimo > Cattolicesimo (dottrina, catechismo) > quarantóre quarantóre, su sapere.it. URL consultato il 30 novembre 2017.
  3. ^ a b CCC, nn. 624 e 630. Stesso testo con i link alle concordanze. In particolare, tutto il Paragrafo 1. CRISTO DISCESE AGLI INFERI, nn. 632-7. Stesso testo con i link alle concordanze.
  4. ^ 1Cor 15, 3-4, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  5. ^ CCC, IL TERZO GIORNO RISUSCITÒ DA MORTE, n. 639.
  6. ^ Eugenio Songia, IL GIORNO, LA SETTIMANA, I MESI, IL CAPODANNO, LE FESTE DELL'ANNO LITURGICO: cenni storici, su calendario.eugeniosongia.com, 6 novembre 2004. URL consultato il 22 gennaio 2019.
  7. ^ Cf. ricorrenze in laparola.net.
  8. ^ Cf. Il numero 40 nella Bibbia. URL consultato il 22 gennaio 2019.
  9. ^ Luciano Artusi e Antonio Palumbo, De Gratias. Storia, tradizioni, culti e personaggi delle mantiche confraternite fiorentine, Newton Compon Editori, Roma 1994.

Voci correlate modifica

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