Quartiere ENEL di Sasso Pisano

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Il Villaggio Boracifero chiamato oggi anche quartiere ENEL è un intervento architettonico situato a Sasso Pisano, nel comune di Castelnuovo di Val di Cecina.

Storia della costruzione modifica

L'intervento fa parte della serie di articolati progetti commissionati a Giovanni Michelucci dalla società geotermica "Larderello" attorno alla metà degli anni cinquanta. In un'area baricentrica rispetto alla centrale geotermoelettrica (dove Michelucci progetta e realizza nello stesso periodo la chiesa di Larderello) e l'antico borgo di Sasso Pisano, l'architetto pistoiese ipotizza un piccolo nucleo dotato di abitazioni per i dipendenti, di un centro commerciale e sociale e di una piccola cappella. I primi studi risalgono al 1956 e i disegni per la chiesetta vengono elaborati tra l'inverno dello stesso anno e gli esordi del 1957. I lavori, eseguiti dall'impresa Baldini, sono avviati poco dopo e conclusi nel 1958.

La critica modifica

La critica concorda nel riconoscere il debito di questo progetto nei confronti della precedente chiesa di Collina e nel sottolineare il tono volutamente minore e popolare dell'opera: secondo Dezzi Bardeschi (1988) il tema della piccola chiesa "familiare" dallo spazio intimistico ha sempre interessato Michelucci; si tratta, è vero, di manufatti di ridotte dimensioni che tuttavia costituiscono il segnale premonitore, una sorta di prova in scala, di successive esperienze. In questo caso il progetto è occasione per un ritorno alle origini pauperiste del dopoguerra e alla natura e al tempo stesso segna l'avvio di quella nuova ricerca che approderà alla libertà della chiesa dell'autostrada. Riguardo al rapporto con la chiesa di Collina, diverse le considerazioni di Lugli e Conforti (1966, 1987): per il primo in questo caso il muro di pietra si modella plasticamente, accennando ad un nuovo e autonomo linguaggio mentre per la Conforti l'ispirazione risulta palese: i richiami sono espliciti nel tetto inclinato dell'aula, nel sistema d'illuminazione indiretta e nella muratura in pietrame integrata da architravi cementizi. La Conforti analizza inoltre il rapporto con la chiesa di Larderello constatando che l'unica citazione palese all'iridescenza di quella è nelle vetrate della porta d'ingresso e di due finestrelle, dalle pezzature multicolori.

Descrizione dell'edificio modifica

La chiesa ed il complesso residenziale costituiscono un piccolo villaggio situato in prossimità del centro storico di Sasso Pisano e attestato lungo la strada statale che da Pomarance conduce verso Larderello e Castelnuovo di Val di Cecina. Tale villaggio è inserito all'interno di una zona caratterizzata dal fenomeno naturale della fuoriuscita dei gas e delle acque sulfuree, caratteristica che da un lato conferisce al paesaggio un carattere decisamente inconsueto, quasi surreale, per l'incessante emissione dei vapori, dall'altra lo qualifica come area produttiva e tecnologica grazie alla presenza degli ampi camini in cemento dal profilo conico per la trasformazione dell'energia geotermica. Il nucleo è così articolato: a valle della strada sono situati la chiesa, in posizione diagonale e in un lotto d'angolo compreso tra la statale e la viabilità di servizio, e l'attiguo ristorante; a monte il complesso residenziale, immerso nel verde, costituito da un gruppo di quattro stecche di tre schiere ciascuno (solo tre delle quali progettate da Michelucci).

La chiesa modifica

La chiesa, di contenute dimensioni, presenta un impianto a unica aula absidata e una volumetria compatta, fortemente connotata dal paramento lapideo a opus incertum in calcare della zona, col quale sono lastricati anche il sagrato e i percorsi perimetrali, e dal carattere volutamente semplice e rurale dell'architettura, alla quale fa da contrappunto la ricchezza luministica delle finestre in alabastro.

Il fronte principale presenta un 'introibo', sorta di portico semplificato, definito dai due setti murari laterali e dalla copertura a falda discendente verso il portale d'ingresso, posto al centro del fronte e sovrastato da una luce a tessere di alabastro policromo e da un architrave in cemento; sul lato destro della facciata è situato il volume della sagrestia, arretrato rispetto al filo del fronte e con copertura più bassa, concluso all'estremità orientale della vela del campanile. Sul lato meridionale la cortina muraria è interrotta da due tagli finestrati, con tessere di alabastro, situati in prossimità del campanile a vela: nel corpo della sagrestia una semplice feritoia e in quello della chiesa una finestra a forma di losanga recante il segno della croce. Il fronte orientale è connotato dal sinuoso raccordo tra la base della vela del campanile e l'abside semicircolare, la cui copertura a unica falda genera, grazie alla maggiore altezza del colmo rispetto al tetto dell'aula, una cartella anch'essa a tessere di alabastro; il fronte settentrionale presenta invece una compatta cortina muraria interrotta unicamente dal taglio orizzontale di una luce rettangolare.

L'interno dell'aula è caratterizzato da un piccolo vano, a pianta rettangolare e absidato, dove il solaio a orditura lignea e manto in laterizio rimanda chiaramente all'architettura delle piccole chiese rurali. Sul lato occidentale l'interno presenta il tema decorativo della porta a tessere in alabastro, compresa tra due setti in muratura lapidea ai cui lati sono collocati rispettivamente un piccolo confessionale e fonte battesimale; a oriente l'abside è invece costituito da una semplice muratura intonacata nella quale si riflette la suggestiva luce delle finestre alabastrine; due semplici gradini segnalano il presbiterio, dominato dal semplice blocco lapideo dell'altare. Due porte sul lato meridionale immettono nelle sagrestia, anch'essa absidata, e in un vano di disimpegno.

Il nucleo residenziale modifica

Il nucleo residenziale è costituito da tre blocchi di quattro edifici ciascuno, caratterizzati dalla tipologia della schiera binata, dalla copertura a due falde e dagli spazi verdi di pertinenza ai due appartamenti di ciascuna cellula. La schiera tipo è su due piani fuori terra, con una porta di ingresso e un garage su ciascuno dei due fronti, così da garantire l'indipendenza degli appartamenti. Al piano primo sono situati due balconcini per fronte e un balcone più ampio, corrispondente alla copertura del sottostante garage. Per quanto concerne l'interno di ciascun appartamento, dalla porta si accede ad un soggiorno - angolo di cottura; una scala a due rampe conduce al piano superiore, con due camere ed un bagno.

Bibliografia modifica

  • Archivio Centro Michelucci, Pistoia;
  • Archivio ENEL Ing, Larderello, 222;
  • Giovanni Michelucci. Catalogo delle opere, Belluzzi A., Conforti C., Milano, 1990, p.130
  • Lo spazio sacro di Michelucci, Belluzzi A., Conforti C., Torino, 1987, pp.80-81
  • Giovanni Michelucci. Un viaggio lungo un secolo, Dezzi Bardeschi M., Firenze, 1988, p.156
  • Giovanni Michelucci. Il pensiero e le opere, Lugli G., Bologna, 1966, pp.118-119

Voci correlate modifica