Ratto di Europa (Tiziano)

dipinto di Tiziano

Il Ratto di Europa è un quadro dipinto da Tiziano tra il 1560 e il 1562, su commissione di Filippo II di Spagna. L'opera fa parte delle collezioni del museo Isabella Stewart Gardner di Boston.[1]

Ratto di Europa
AutoreTiziano Vecellio
Data1560-1562
Tecnicaolio su tela
Dimensioni178×205 cm
UbicazioneMuseo Isabella Stewart Gardner, Boston

Storia modifica

Il quadro era una delle "poesie" dipinte da Tiziano per Filippo II di Spagna. Assieme a Diana e Callisto e Diana e Atteone, entrambe divise attualmente tra Londra ed Edimburgo; fu una delle tre "poesie" donate da Filippo V di Spagna all'ambasciatore francese, il duca di Gramont, che a sua volta le offrì in dono a Filippo II, duca d'Orléans, reggente di Francia dal 1715 al 1723.[2] Durante la maggior parte del secolo XVIII rimase nella collezione Orleans a Parigi.[3] Venne acquistata da Bernard Berenson per conto della collezionista d'arte Isabella Stewart Gardner nel 1896.[4]

Soggetto modifica

Il dipinto raffigura un episodio della mitologia greca: Giove conquista e rapisce la principessa Europa tramutandosi in toro.[1] Dopo essersi finto mansueto ed essendo riuscito a farla salire sulla sua groppa, il toro si getta in mare e porta la principessa fenicia a Creta, dove le rivelò la sua vera identità. Europa divenne la prima regina di Creta ed ebbe tre figli da Zeus.

Sebbene si ritenga che la fonte dell'ispirazione per Tiziano si basi sulla scena del secondo libro delle Metamorfosi di Ovidio, un'influenza più diretta potrebbe essere una descrizione presente nel romanzo Leucippe e Clitofonte del II secolo, di Achille Tazio. Il romanzo venne tradotto per la prima volta in italiano nel 1546 e venne stampato a Venezia, pochi anni prima che Tiziano dipingesse il Ratto di Europa.[5] La descrizione in questo romanzo dei delfini, di un amorino, delle vesti di Europa e della sua "posizione sulla schiena del toro, non seduta di lato ma con i piedi a destra e la mano sinistra aggrappata al corno", si ripete nell'opera tizianesca.[6][7] Fino ad allora, e anche in seguito come si vede, per esempio, nella versione rembrantiana, Europa cavalcava sempre l'animale come un'amazzone, seduta di lato, mentre qui riesce a malapena a reggersi sulla schiena del toro.

Descrizione modifica

Tiziano mostra una visione drammatica del mito: Europa, dai vestiti disordinati e dall'espressione terrorizzata, si dimena cercando di sfuggire alla bestia. La posizione della fanciulla e delle sue vesti danno una forte idea di dinamicità. Il pericolo viene evocato anche dallo scialle di seta rossa che ella agita cercando di richiamare l'attenzione delle sue compagne che alzano le braccia impaurite sulla spiaggia e dai pesci mostruosi in primo piano.[1] Ella guarda anche due cupidi armati di archi e frecce, mentre un altro amorino in basso a sinistra sta cavalcando un pesce in una posizione simile a quella di Europa.[1]

Il quadro è immerso in una luce livida, fredda e lo sfondo non definito ricorda i paesaggi leonardeschi. Yael Even ipotizza che Tiziano potrebbe aver creato questo dipinto non per un attaccamento particolare al tema, ma per affermare le sue capacità di pittore.[8] Quest'opera appartiene già all'ultimo Tiziano quando dipinge con pennellate sporche e che spesso non definiscono bene i dettagli, conferendo molta espressività alla tela.

Note modifica

  1. ^ a b c d (EN) The Rape of Europa | Isabella Stewart Gardner Museum, su www.gardnermuseum.org. URL consultato il 23 marzo 2024.
  2. ^ (EN) Hugh Brigstocke, Italian and Spanish Paintings in the National Gallery of Scotland, National Galleries of Scotland, 2nd ed., 1993, p. 183.
  3. ^ (EN) Charles FitzRoy, The Rape of Europa: The Intriguing History of Titian's Masterpiece, London, Bloomsbury, 2015.
  4. ^ (EN) Cynthia Saltzman, Old Masters, New World: America's Raid on Europe's Great Pictures, 1880-World War I, Viking, 2008, p. 77.
  5. ^ Stone 1972, pp. 47-49.
  6. ^ Augusto Gentili, Da Tiziano a Tiziano: mito e allegoria nella cultura veneziana del Cinquecento, Bulzoni, 1988. URL consultato il 24 marzo 2024.
  7. ^ Stone 1972, p. 48.
  8. ^ (EN) Yael Even, «Commodifying Images of Sexual Violence in Sixteenth-Century Italian Art» in Source: Notes in the History of Art, 20 (2), 2001, pp. 16-18.

Bibliografia modifica

  • (EN) Donald Stone, "The Source of Titian's Rape of Europa" su The Art Bulletin, 54 (1), 1972.

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