Refrontolo

comune italiano

Refrontolo (Refróntol in veneto[4]) è un comune italiano di 1 712 abitanti[1] della provincia di Treviso in Veneto.

Refrontolo
comune
Refrontolo – Stemma
Refrontolo – Bandiera
Refrontolo – Veduta
Refrontolo – Veduta
Panorama di Refrontolo da sud
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Treviso
Amministrazione
SindacoMauro Canal (lista civica Per Refrontolo) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°55′N 12°12′E / 45.916667°N 12.2°E45.916667; 12.2 (Refrontolo)
Altitudine216 m s.l.m.
Superficie13,04 km²
Abitanti1 712[1] (30-6-2023)
Densità131,29 ab./km²
Comuni confinantiCison di Valmarino, Pieve di Soligo, San Pietro di Feletto, Susegana, Tarzo
Altre informazioni
Cod. postale31020
Prefisso0438
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT026065
Cod. catastaleH220
TargaTV
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 623 GG[3]
Nome abitantirefrontolani o refrontolesi
Patronosanta Margherita Vergine e Martire
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Refrontolo
Refrontolo
Refrontolo – Mappa
Refrontolo – Mappa
Il territorio comunale nella provincia di Treviso.
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Il paese di Refrontolo è posto in un belvedere collinare di fronte al Quartier del Piave e al Montello e in posizione centrale rispetto alle colline del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene.

La zona è famosa per la produzione del vino Marzemino, in seguito a decreto ministeriale del 30/11/2011 fu denominato Refrontolo Passito D.O.C.G. (un'isola nel mezzo del Prosecco Docg)

Storia modifica

Le origini modifica

Il toponimo, anticamente scritto Ronco Frontulo sembra essere composto dai termini latini roncum "terreno disboscato, dissodato" e frontulum da avvicinare a "fronda", quindi riferito a un bosco; il significato dunque sarebbe quello di "luogo abitato tra i boschi". Solo nel 1540 verrà riportata per la prima volta la denominazione corrente.

La zona di Refrontolo fu prima controllata dai Longobardi e, dal X secolo, fu dominio dei vescovi di Belluno. La prima citazione è però del 1075: nel documento detto Traditio Avasia si ricorda che Turingio, di origini longobarde, lasciava al monastero dei Santi Candido e Corbiniano di San Candido diverse proprietà, tra cui il beneficio della chiesa di Ronco Frontulo e quattro poderi situati presso lo stesso villaggio.

Il Medioevo modifica

Il 2 gennaio 1266, dopo un'assemblea, gli abitanti di Refrontolo decisero di darsi al comune di Treviso, contro gli interessi dei Caminesi e del vescovo di Belluno. Anche sotto la Serenissima il territorio fu amministrato dai Collalto, nobili feudatari che risiedevano presso l'omonimo castello.

Da Napoleone ai giorni nostri modifica

Dal 1797 seguì le sorti del Veneto e passò da Napoleone all'Austria per poi divenire parte del Regno d'Italia.[5]

Fu comune autonomo fino al 1928; in quell'anno Refrontolo , che all'epoca comprendeva anche la frazione Barbisano, fu aggregato al comune di Pieve di Soligo, nel 1946 tornerà comune autonomo, ma senza la frazione Barbisano.

Il 2 agosto 2014, durante la cosiddetta "Festa degli uomini", al Molinetto della Croda morirono quattro persone a causa dell'esondazione del torrente Lierza.[6]

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone del comune di Refrontolo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 agosto 1953.[7]

«Stemma d'argento, alla fascia di azzurro, passante dietro il fusto di un albero al naturale, nodrito su campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

La fascia azzurra simboleggia i torrenti che attraversano il territorio comunale, il Lierza e il Crevada, l'albero ricorda boschi e frutteti e la base verde la campagna fertile e produttiva.[8] Il gonfalone è costituito da un drappo troncato di bianco e d'azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
La chiesa parrocchiale

Chiesa parrocchiale modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Margherita (Refrontolo).

Della chiesa di Santa Margherita si hanno notizie sin dall'XI secolo, quando era cappella dipendente dalla pieve di San Pietro di Feletto. Fu ricostruita nella seconda metà del XV secolo e qualche decennio dopo divenne parrocchiale. Fu rifatta nel XX secolo. Conserva una pala della scuola di Paris Bordone.

Ville venete modifica

Di seguito è riportato un elenco delle ville venete di Refrontolo:

Molinetto della Croda modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Molinetto della Croda.
 
Il rilassante paesaggio che circonda il Molinetto

Il Molinetto della Croda è un antico mulino che sfrutta le acque del torrente Lierza, principale affluente del Soligo, ai piedi di un salto d'acqua di 12 metri. Si trova 2 km a nord di Refrontolo.

All'interno del mulino si possono visitare l'impianto con la caratteristica macina e i vari piani dell'abitazione che accoglieva un tempo le famiglie che si sono susseguite alla gestione. Ora è diventato una sorta di casa-museo ove si susseguono ogni mese esibizioni di arti figurative di ogni tipo; è meta di turisti e luogo che ha ispirato artisti (numerosi i quadri che lo ritraggono) e poeti; compare in una scena del film del 1977 Mogliamante (con Mastroianni e Antonelli).

Il Molinetto della Croda risale circa al XVI secolo. La prima costruzione è stata ovviamente il mulino, a seguire venne costruito un alloggio per la famiglia, ed infine una stalla ed un granaio.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[12]

Etnie e minoranze straniere modifica

Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano 71, ovvero il 4,1% della popolazione. L'unica comunità di una certa consistenza è quella romena, con 21 appartenenti[13].

Amministrazione modifica

Altre informazioni amministrative modifica

Refrontolo divenne comune sotto Napoleone il 22 dicembre 1807. Tra il 1810 e il 1819 fu temporaneamente accorpato a San Pietro di Feletto, per poi tornare autonomo aggiungendo le frazioni di Barbisano e di Collalto. Quest'ultima, nel 1889, fu staccata per venire aggregata al comune di Susegana (Censimento 1881: pop. res. 726). Nel 1928 il comune è nuovamente soppresso per divenire frazione di Pieve di Soligo. Nel 1946 fu ricostituito, perdendo però Barbisano[14].

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 533, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Cenni Storici, su Comune di Refrontolo. URL consultato il 27 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2012).
  6. ^ Molinetto della Croda, la tragedia «Causata da un errore umano: sottovalutato il rischio e l'acqua che cresceva», su mattinopadova.gelocal.it, 27 maggio 2020.
  7. ^ Refrontolo, decreto 1953-08-25 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 24 febbraio 2022.
  8. ^ Francesca Girardi (a cura di), Storia dei gonfaloni e descrizione araldica dei 12 comuni del Quartier del Piave (PDF), p. 10.
  9. ^ Scheda della villa nel sito dell'Istituto Regionale Ville Venete[collegamento interrotto]
  10. ^ Scheda della villa nel sito dell'Istituto Regionale Ville Venete[collegamento interrotto]
  11. ^ Scheda della villa nel sito dell'Istituto Regionale Ville Venete[collegamento interrotto]
  12. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  13. ^ Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2017 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 30 luglio 2018.
  14. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica