Regione ecclesiastica Emilia-Romagna

La regione ecclesiastica Emilia-Romagna è un ente ecclesiastico dotato di personalità giuridica eretto dalla Santa Sede ed è una delle sedici regioni ecclesiastiche in cui è suddiviso il territorio della Chiesa cattolica in Italia.

Regione ecclesiastica Emilia-Romagna
Regione ecclesiastica della Chiesa cattolica in Italia
Province ecclesiastiche
Modena-Nonantola (5 suffraganee)
Bologna (3 suffraganee)
Ravenna-Cervia (4 suffraganee)
Conferenza episcopale
PresidenteGiacomo Morandi, arcivescovo-vescovo di Reggio Emilia-Guastalla
VicepresidenteAdriano Cevolotto, vescovo di Piacenza-Bobbio
Segretario generaleGiovanni Mosciatti, vescovo di Imola
Parrocchie2.581
Sacerdoti2.268 di cui 1.702 secolari e 566 regolari
Diaconi711 permanenti
Abitanti4.399.824
Superficie25.115 km²
Dati dall'Annuario pontificio

Territorio modifica

Il suo territorio corrisponde all'incirca al territorio della regione amministrativa Emilia-Romagna dello Stato italiano e al territorio della Repubblica di San Marino; non coincide esattamente con quello della regione amministrativa dato che, come noto, la delimitazione delle singole diocesi segue criteri propri, indipendenti dalla delimitazione civile. I confini ecclesiali si estendono al di fuori di quelli civili, fino a comprendere un certo numero di comuni situati nelle province di Pavia (Lombardia), Genova (Liguria), Firenze (Toscana), Pesaro e Urbino (zona del Montefeltro, nelle Marche) ed il territorio della Repubblica di San Marino.

Storia modifica

Il cristianesimo arrivò molto presto in questa regione, probabilmente già a partire dal II secolo, grazie ad un'importante città portuale come Ravenna, da sempre aperta verso l'oriente. Primo evangelizzatore sarebbe stato il vescovo Sant'Apollinare, oggi patrono della regione ecclesiastica. Oltre a lui, la regione annovera altri cinque martiri storicamente accertati: i santi Vitale e Agricola e Procolo di Bologna, Cassiano di Imola, Antonino di Piacenza. Un'altra figura di rilievo della cristianità antica è San Petronio, vescovo di Bologna dal 432 al 450.

La regione ecclesiastica Emilia-Romagna venne creata dalla Congregazione per i Vescovi con circolare del 24 agosto 1889 insieme alle altre sedici regioni ecclesiastiche italiane. Il 27 giugno 1908 venne poi divisa in due, l'Emilia e la Romagna (chiamata anche Flaminia); tale distinzione rimase fino all'8 dicembre 1976, quando un decreto stabilì che le due relative Conferenze fossero unificate in un'unica Conferenza episcopale[1].

Infine il 30 settembre 1986 vennero accorpate tra loro numerose diocesi minori appartenenti alla regione stessa, accorpamento che ha portato alla nascita delle sedi di Modena-Nonantola, Reggio Emilia-Guastalla, Faenza-Modigliana, Ferrara-Comacchio, Ravenna-Cervia, Cesena-Sarsina e Forlì-Bertinoro. La diocesi di Bobbio fu unita a quella di Genova, ma l'unione durò fino al 1989, quando il territorio dell'antica sede bobbiese fu scorporato da Genova ed unito alla diocesi di Piacenza, che contestualmente assunse il nome odierno.

La regione ecclesiastica oggi modifica

Statistiche modifica

Dati statistici secondo l'Annuario pontificio 2024:[2]

  • Superficie in km²: 25.115
  • Abitanti: 4.399.824
  • Parrocchie: 2.581
  • Numero dei sacerdoti secolari: 1.702
  • Numero dei sacerdoti regolari: 566
  • Numero dei diaconi permanenti: 711

Suddivisione modifica

Questa regione ecclesiastica è composta da quindici diocesi raggruppate in tre province ecclesiastiche, secondo la seguente articolazione:

Conferenza episcopale dell'Emilia-Romagna modifica

Vescovi delegati modifica

La regione ecclesiastica ha preposto a tutti i seguenti ambiti di vita pastorale uno dei vescovi della regione stessa, in modo che la divisione delle competenze si trasformi in una maggiore cura e attenzione pastorale:

Diocesi soppresse dell'Emilia-Romagna modifica

Note modifica

  1. ^ Conferenza Episcopale “Emiliano-Romagnola”, su chiesacattolica.it. URL consultato il 20 giugno 2019.
  2. ^ Annuario CEI.

Collegamenti esterni modifica