Reichstag (Confederazione Tedesca del Nord)

parlamento della Confederazione Tedesca del Nord (1867-1871)

Il Reichstag fu il parlamento della Confederazione Tedesca del Nord (in tedesco: Norddeutscher Bund), fondata dopo la guerra austro-prussiana del 1866. Esistette sino all'istituzione dell'Impero tedesco nel 1871. Le sue sessioni parlamentari si svolgevano nella stessa sede della camera alta del Landtag prussiano, la Herrenhaus, al numero 3 di Leipziger Straße a Berlino. Lo stesso edificio è ora sede del Bundesrat della Repubblica federale di Germania.

(DE) Reichstag
Stemma della Confederazione
Herrenhaus, Berlino
StatoConfederazione Tedesca del Nord
TipoParlamento monocamerale
Istituito1867
daCostituzione della Confederazione Tedesca del Nord
Predecessore
Soppresso1871
Soppresso daCostituzione dell'Impero tedesco
SuccessoreReichstag dell’Impero Tedesco
Numero di membri382
Durata mandato3 anni
SedeHerrenhaus, Berlino
IndirizzoLeipziger Str. 3
Incontro inaugurale del Reichstag, 24 febbraio 1867

Fondazione modifica

Seguendo il progetto di costituzione del 1860 di Otto von Bismarck, basato su una bozza di Lothar Bucher, il Reichstag fu il parlamento della Confederazione Tedesca del Nord. Venne specificatamente progettato per controbilanciare la monarchia e gli interessi particolari. Mentre esso era significativamente più debole rispetto ad altre istituzioni federali, in base alla costituzione possedeva poteri significativi. Contrariamente alle diete della maggior parte degli Stati membri delle confederazione, non era eletto su base censitaria (in tedesco: Zensuswahlrecht), ma secondo un suffragio universale per tutti i maschi di età superiore ai 25 anni.

Elezioni del febbraio 1867 modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Elezioni federali tedesche del 1867.

Un parlamento costituente venne eletto con suffragio universale maschile il 12 febbraio 1867. La confederazione venne suddivisa in 297 circoscrizioni elettorali, ognuna delle quali eleggeva un deputato attraverso elezioni a maggioranza assoluta. Se nessun candidato avesse raggiunto la maggioranza assoluta al primo turno, si sarebbe svolto un ballottaggio tra i due candidati. Nonostante i considerevoli dubbi, soprattutto nei territori prussiani annessi nel 1866, non si verificarono boicottaggi nelle elezioni. L'affluenza alle urne del 65% era significativamente più alta rispetto alle precedenti elezioni del Landtag prussiano. Il governo cercò di influenzare le elezioni, ma comunque i risultati rifletterono l'umore della popolazione. La maggioranza era formata dal partito Nazionale Liberale, dal partito Progressista e dai liberal-conservatori Liberi Conservatori (in tedesco: Freikonservativen), insieme ad alcuni parlamentari di mentalità maggiormente liberale. Insieme il blocco ottenne 180 dei 297 seggi, formando un forte gruppo di potenziale supporto per le politiche di Bismarck. L'opposizione era composta dai 63 vecchi conservatori, da 13 deputati polacchi, 18 particolaristi e 19 membri del partito Progressista. Il partito Popolare Sassone, di orientamento anti-prussiano e democratico, era rappresentato da August Bebel e Reinhold Schraps.

Composizione modifica

Eduard von Simson, che fu presidente del Parlamento di Francoforte e in seguito del Reichstag dell'Impero tedesco, divenne presidente del Reichstag (in tedesco: Reichstagspräsident). August Bebel in seguito scrisse nelle sue memorie che l'élite dei luminari politici e parlamentari della Germania del nord venne riunita in parlamento. Essi includevano: Rudolf von Bennigsen, Karl Braun of Hessen-Nassau, Hermann Heinrich Becker, Maximilian Franz August von Forckenbeck, Gustav Freytag, Rudolf von Gneist, Eduard Lasker, Johannes von Miquel, Gottlieb Planck, Eugen Richter, Eduard von Simson, Maximilian von Schwerin-Putzar, Franz Hermann Schulze-Delitzsch, Karl Twesten, Hans Victor von Unruh, Franz Leo Benedikt Waldeck,[Moritz Wiggers and Julius Wiggers, Ludwig Windthorst, Hermann von Mallinckrodt, Georg von Vincke, Hermann Wagener, and Mayer Carl von Rothschild. Inoltre erano presenti generali selezionati per i loro meriti nella guerra austro-prussiana del 1866: Eduard Vogel von Falckenstein e Karl Friedrich von Steinmetz.

Babel inoltre descrisse Bismarck come un oratore carismatico e concluse il suo diario con un'affermazioni probabilmente condivisa dalla maggior parte dei membri del Reichstag: Il tempo dell'idealismo è finito. I politici devono chiedersi, oggi più che mai, cosa è realizzabile più di cosa è desiderabile.[1]

La fine del parlamento modifica

In connessione con la conclusione della guerra franco-prussiana del 1870, il Reichstag votò l'ingresso nella confederazione degli Stati di Baden, Assia, Baviera e Württemberg. Su proposta del Consiglio federale e con il consenso del Reichstag, la confederazione venne rinominata Deutsches Reich il 9 dicembre 1870. Il Reichstag della Confederazione Tedesca del Nord venne quindi sostituito dal Reichstag dell'Impero tedesco, con nuove elezioni indette per il 3 marzo 1871.

Note modifica

  1. ^ Werner Pöls: Historisches Lesebuch Volume 1: 1815–1871 (Frankfurt 1966), p. 309–311.

Bibliografia modifica

  • Klaus Erich Pollmann: Parlamentarismus im Norddeutschen Bund 1867–1870. (Düsseldorf: Droste Verlag, 1985) ISBN 3-7700-5130-0
  • Wolfram Siemann: Gesellschaft im Aufbruch. Deutschland 1848–1871. (Frankfurt am Main: Suhrkamp, 1990) ISBN 3-518-11537-5, pp. 287 f. (Edition Suhrkamp 1537 = NF 537 – Neue historische Bibliothek).
  • Hans Fenske: Deutsche Verfassungsgeschichte. Vom Norddeutschen Bund bis heute. (Berlin: Edition Colloquium, 1993) ISBN 3-89166-164-9, pp. 13–16
  • Hans-Ulrich Wehler: "Deutsche Gesellschaftsgeschichte, Volume 3", In: Von der „Deutschen Doppelrevolution“ bis zum Beginn des Ersten Weltkrieges 1849–1914. (München: Beck, 1944) ISBN 3-406-32263-8, p. 303
  • Egbert Weiß: "Corpsstudenten im Reichstag des Norddeutschen Bundes. Ein Beitrag zum 130jährigen Jubiläum," in: Einst und Jetzt. Volume 42 (1997) ISSN 0420-8870 (WC · ACNP), p. 9–40.
  • Thomas Nipperdey: Deutsche Geschichte 1866–1918. Volume 2: Machtstaat vor der Demokratie. (München: Beck, 1998) ISBN 3-406-44038-X p. 41–48.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  Portale Politica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di politica