La Rivolta maccabea (in ebraico מרד החשמונאים?) fu una rivolta giudaica condotta dai Maccabei contro l'Impero seleucide e contro l'influenza ellenistica sulla vita ebraica. La fase principale della rivolta durò dal 168 al 160 a.C. e terminò con il controllo dei Seleucidi sulla Giudea, ma il conflitto continuò fino al 134 a.C., con l'ottenimento finale dell'indipendenza da parte dei Maccabei.

Rivolta maccabea
Data167 a.C. - 141 a.C.
LuogoGiudea, parte della Celesiria, nell'Impero seleucide
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Il re seleucide Antioco IV Epifane lanciò una massiccia campagna di repressione contro la religione ebraica nel 168 a.C.. Il motivo per cui compì tale atto non è ancora ben chiaro, ma pare che sia in relazione a un'erronea interpretazione del re del conflitto su vasta scala determinatosi all'interno del clero giudaico. Le pratiche religiose giudaiche furono bandite, la città di Gerusalemme posta direttamente sotto il controllo seleucide e il Secondo Tempio a Gerusalemme divenne il luogo di un sincretico culto pagano-ebraico. Questa repressione innescò la rivolta che Antioco IV aveva temuto, con un gruppo di combattenti ebraici condotti da Giuda Maccabeo e dalla sua famiglia nel 167 a.C., alla ricerca dell'indipendenza. I ribelli nel loro complesso vennero poi conosciuti come i Maccabei e gli eventi conseguenti fecero successivamente parte delle cronache nei due libri biblici I Maccabei e II Maccabei.

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