Robert Michels

sociologo e politologo tedesco

Robert Michels, in italiano: Roberto Michels (Colonia, 9 gennaio 1876Roma, 3 maggio 1936), è stato un sociologo e politologo tedesco naturalizzato italiano che studiò il comportamento politico delle élite intellettuali e contribuì a definire la teoria dell'elitismo. La sua opera più nota è il saggio sulla sociologia dei partiti politici[1], nel quale viene descritta la ferrea legge dell'oligarchia.

Robert Michels

Biografia modifica

Michels nacque in una ricca famiglia tedesca di imprenditori, studiò nel Regno Unito, a Parigi (alla Sorbona), e nelle Università di Monaco di Baviera, Lipsia (1897), Halle (1898), e Torino. Si iscrisse al Partito Socialdemocratico di Germania (SPD) mentre era ricercatore universitario all'Università di Marburgo (1902), e in questo tempo si candidò alle elezioni nazionali come socialista (1903); cosa che gli fece perdere automaticamente la possibilità di diventare un professore (in Germania i socialisti non potevano avere cattedre universitarie ordinarie). Lasciò l'SPD nel 1907 dopo essersi trasferito ormai in Italia.

 
Gisela Lindner nel 1899
 
Robert Michels nel 1898

Brillante allievo di Max Weber, sposato dal 1900 con Gisela Lindner (1878 - 1954), ricercatrice storica famosa per le sue ricerche sulla condizione delle donne e figlia dello storico Theodor Lindner, nel 1911 Michels acquistò notorietà per il testo già citato, ancor oggi posto a fondamento della sociologia della politica, basato su approfondite conoscenze storiche e sociologiche: "Zur Soziologie des Parteiwesens in der modernen Demokratie", (La sociologia del partito politico nella democrazia moderna : studi sulle tendenze oligarchiche degli aggregati politici), saggio in cui Michels mostrava come i partiti politici, persino quelli socialisti più estremi, si trasformassero rapidamente in burocrazie oligarchiche. Durante i primi anni passati in Italia Michels fu molto vicino al sindacalismo rivoluzionario, ala estrema del Psi. Michels era molto critico col determinismo esplicito nella dialettica marxiana, considerandola frutto di fondamentale ignoranza della storia stessa e di una certa ispirazione millenaristica calata dall'alto; non ne ricusava gli ideali, ma basava il suo socialismo su basi empiriche e storiche, nella linea del Sombart. Michels era molto attratto dall'Italia e ciò lo spinse a cercare in quel paese una cattedra che non avrebbe mai ottenuto nel suo paese natio.

Questa insistenza gli fece ottenere nel 1907, grazie all'intercessione del liberale Luigi Einaudi ed ancor più dell'economista e socialista non marxista Achille Loria, una cattedra all'Università di Torino, dove insegnò Economia Politica e Sociologia Economica, pur non avendo al suo attivo veri studi in campo economico. Nel 1914 divenne ordinario di economia all'Università di Basilea, dove insegnò sino al 1926. Dopo la prima guerra mondiale aderì al Fascismo, partito dell'ex socialista Benito Mussolini. Michels riteneva che Mussolini, grazie alle sue origini proletarie ed al suo carisma, potesse rappresentare direttamente il proletariato, senza la mediazione, che Michels riteneva burocratica, delle rappresentanze sindacali e dei partiti politici. Passò i suoi ultimi anni in Italia, insegnando dal 1927 Economia politica a Perugia come professore ordinario. Nel 1933 rappresentò l'Italia a Parigi, descrivendo il fascismo come un movimento pacifista e antirazzista. I suoi colloqui sono stati trascritti da sua figlia Daisy Michels.

Ebbe dalla moglie Gisela cinque figli: Italia (1900 – 1900), Mario (1901 – 1940), Nerino (1903 – 1903), Manon (1904 – 1990) e Daisy (1906 – 1993). Manon, diplomata in belle arti, sposò Mario Einaudi, figlio dell'economista e futuro presidente della Repubblica Luigi Einaudi, che finirà alla Cornell University negli Stati Uniti d'America, dove ricoprirà le cariche di professore di Teoria politica e diritto costituzionale comparato. Daisy, diplomata alla scuola di traduzione, sposerà Filippo Gallino, futuro dirigente delle cartiere Burgo, figlio di Giovanni Gallino, un magistrato che aveva preso parte al processo dello Smemorato di Collegno, appartenente alla più abbiente famiglia di Canale. Mario, chimico di chiara fama, morirà relativamente giovane dopo essersi stabilito a Basilea in Svizzera ed essersi colà sposato con Margherita, che ospiterà poi Luigi Einaudi durante l'esilio.

Il sistema teorico di Michels modifica

Michels studia il partito socialdemocratico tedesco e perviene alla conclusione che nel partito politico si attuano le stesse dinamiche che interessano lo Stato. Un esempio è l'SPD, che per la sua natura dovrebbe coinvolgere maggiormente le masse, ma invece è interessato da processi fortemente oligarchici. Nel suo pensiero il parlamento diventa il luogo in cui le burocrazie dei partiti si accordano, Michels dirà: “io di rivoluzioni ne ho viste tante, di democrazie mai”. Anche in un regime democratico sono i vertici del partito che si fanno eleggere: legge ferrea dell'oligarchia. In realtà nel parlamento non esiste una vera competizione tra partiti, poiché i vari dirigenti hanno interesse a perpetuare la situazione in essere. L'analisi di Michels per molti aspetti riproduce gli studi precedenti, svolti da Moisej Ostrogorskij, sulla degenerazione oligarchica dei partiti. Ma mentre Ostrogorskij, a partire da questo comune scetticismo sul carattere democratico dei partiti, esamina e propone nuove più efficaci forme di democrazia per eliminare questa tendenza, Michels al contrario aderisce all'elitismo.

Michels discute di questi argomenti con Max Weber: per lui c'è bisogno di una novità in politica e la può portare solo l'”eroe carismatico”, dal momento che al parlamento viene attribuita una valenza negativa. C'è bisogno di un'idea nuova e carismatica: il fascismo; verrà, così, meno la mediazione dei partiti tra leader e popolo e si instaurerà tra di essi un rapporto diretto. A differenza di Weber, il quale ritiene che il carisma del leader si possa formare in parlamento, Michels ritiene che per esserci carisma non si possa prescindere da un rapporto diretto e non mediato con il popolo. Maggioranza e opposizione fanno finta di lottare: il loro scopo è di farsi rieleggere e di perpetuarsi al potere. Con l'adesione al fascismo trova un'alternativa alla ‘'legge ferrea dell'oligarchia'’, che ha per lui una valenza fortemente negativa. Il fascismo esprime un leader carismatico, e questo è l'unico modo per superare la pseudo-democrazia che si era affermata.

Approfondendo alcuni brani tratti da “L'oligarchia organica costituzionale” si possono enucleare alcuni tratti del sistema teorico di Michels:

  • Il parlamentarismo è una falsa leggenda: non siamo noi che votiamo i rappresentanti ma i rappresentanti che si fanno scegliere da noi,
  • Lo Stato non importa alla maggior parte delle persone, soprattutto per ciò che attiene alle vicende prettamente istituzionali: non si può sperare che la partecipazione parta dal basso,
  • Le classi politiche non si sostituiscono come ci aveva spiegato Pareto; puntano, invece, all'amalgama, si servono della cooptazione per non perdere mai il loro potere,
  • L'opposizione parlamentare mira all'unico scopo, in teoria, di sostituire la classe dirigente avversaria; in pratica, invece, finisce per amalgamarsi con la classe politica al governo,
  • A nulla valgono i movimenti popolari, perché chi li guida abbandona la massa e viene assorbito dalla classe politica: “parte incendiario e arriva pompiere”.

Anche dalla lettura di passi tratti da “La democrazia e la legge ferrea dell'oligarchia” si possono trarre alcuni spunti interessanti:

  • È una funzione scientifica dimostrare l'inganno del parlamentarismo,
  • Non è vero che ad una rivoluzione seguirà un regime democratico,
  • I socialisti democratici vengono definiti “fanatici partigiani dell'organizzazione”.

Critiche modifica

Una critica dettagliata del pensiero di Michels viene fatta da Antonio Gramsci [3]. Nel seguito alcune citazioni.

  • Quando si vuol scrivere la storia di un partito politico, in realtà occorre affrontare tutta una serie di problemi molto meno semplici di quanto creda, per es., Roberto Michels che pure è ritenuto uno specialista in materia.
  • Il Michels ha fatto molto baccano in Italia per la «sua» trovata del «capo charismatico» che probabilmente (occorrerebbe confrontare) era già nel Weber
  • il cosiddetto «charisma», nel senso del Michels, nel mondo moderno coincide sempre con una fase primitiva dei partiti di massa, con la fase in cui la dottrina si presenta alle masse come qualcosa di nebuloso e incoerente, che ha bisogno di un papa infallibile per essere interpretata e adattata alle circostanze;
  • Le idee di Michels sui partiti politici sono abbastanza confuse e schematiche, ma sono interessanti come raccolta di materiale grezzo e di osservazioni empiriche e disparate.
  • Egli appoggia anche i più banali truismi con l'autorità degli scrittori più disparati.
  • Altre volte le citazioni sono molto addomesticate: il giudizio settario, o, nel caso migliore, epigrammatico, di un polemista, viene assunto come fatto storico o come documento di fatto storico.

Opere modifica

  • Il proletariato e la borghesia nel movimento socialista italiano: saggio di scienza sociografico-politica, Torino, F.lli Bocca, 1908.
  • Storia del Marxismo in Italia. Compendio critico con annessa Bibliografia, Roma, Luigi Mongini, 1909.
  • La democrazia e la legge ferrea dell'oligarchia: saggio sociologico, Roma, Cooperativa Tipografica Manuzio, 1910.
  • (DE) Zur Soziologie des Parteiwesens in der modernen Demokratie. Untersuchungen über die oligarchischen Tendenzen des Gruppenlebens, Leipzig, Werner Klinkhardt, 1911. Edizione italiana: La sociologia del partito politico nella democrazia moderna: studi sulle tendenze oligarchiche degli aggregati politici, traduzione dall'originale tedesco del dr. Alfredo Polledro, riveduta e ampliata dall'autore, Torino, Unione tipografico-editrice torinese, 1912.
  • Die Grenzen der Geschlechtsmoral: Prolegomena, Gedanken und Untersuchungen von Robert Michels, München, Leipzig, Frauenverlag, 1911. Edizione italiana: I limiti della morale sessuale: prolegomena: indagini e pensieri, versione dal tedesco del dr. Alfredo Polledro, Torino, F.lli Bocca, 1912.
  • Probleme der Sozialphilosophie, Leipzig, Berlin, B. G. Teubner, 1914.
  • L'imperialismo italiano: studi politico-demografici, Milano, Società editrice libraria, 1914.
  • Amour et chasteté; essais sociologiques, Paris, Giard & Briere, 1914.
  • L'organizzazione del commercio estero, Bologna, Zanichelli, 1924.
  • Sozialismus und Fascismus in Italien, München, Meyer & Jessen, 1925.
  • Sozialismus in Italien: intellektuelle Strömungen, München, Meyer & Jessen, 1925.
  • Storia critica del movimento socialista italiano: dagli inizi fino al 1911, Firenze, La Voce, 1926.
  • Corso di sociologia politica : lezioni tenute nel maggio 1926 per incarico della Facoltà di Scienze politiche della Regia Università di Roma, Milano, S. A. Istituto editoriale scientifico, 1927.
  • Sittlichkeit in Ziffern? Kritik der Moralstatistik, München, Leipzig, Duncker & Humblot, 1928.
  • Der Patriotismus: Prolegomena zu seiner soziologischen Analyse, München, Leipzig, Duncker & Humblot, 1928. Edizione italiana: Prolegomena sul patriottismo, Firenze, La nuova Italia, 1933.
  • Einflusz der faschistischen Arbeitsverfassung auf die Weltwirtschaft, Leipzig, Deutsche Wissenschaftliche Buchhandlung, 1929.
  • "Disamina di alcuni criteri direttivi per la storia delle dottrine economiche", in Giornale degli economisti, 1929.
  • Italien von heute, politische und wirtschaftliche Kulturgeschichte von 1860 bis 1930, Zürich, Leipzig, Orell Fussli, 1930.
  • Zum Einfluss der klassischen italienischen Nationalökonomie auf die Dogmengeschichte, Jena, G. Fischer, 1931.
  • Introduzione alla storia delle dottrine economiche e politiche: con un saggio sulla economia classica italiana e la sua influenza sulla scienza economica, Bologna, Zanichelli, 1932.
  • Il boicottaggio: saggio su un aspetto delle crisi, Torino, Einaudi, 1934.
  • (FR) Le boycottage international: boycottage economique et crises politiques, boycottage et crises economiques, preface et traduction de Gaston Bouthoul, Paris, Payot, 1936.
  • Die Verelendungstheorie: Studien und Untersuchungen zur internationalen Dogmengeschichte der Volkswirtschaft, mit einem Vorwort von Heinz Maus, Hildesheim, New York, Olms, 1970.
  • Francesco Perfetti (a cura di), Elite e/o democrazia, Roma, G. Volpe, 1972.
  • Giordano Sivini (a cura di), Antologia di scritti sociologici, Bologna, Il mulino, 1980.
  • Works on paper, 1918-1930 (Barbara Mathes Gallery, 1984)
  • Critique du socialisme: contribution aux débats du début du XXè siècle; articles selected and presented by Pierre Cours-Salies and Jean-Marie Vincent (Éditions Kimé, 1992, ISBN 2908212439)

Note modifica

  1. ^ (DE) Robert Michels, Zur Soziologie des Parteiwesens in der modernen Demokratie. Untersuchungen über die oligarchischen Tendenzen des Gruppenlebens, Leipzig, Werner Klinkhardt, 1911. Edizione italiana: Roberto Michels, La sociologia del partito politico nella democrazia moderna : studi sulle tendenze oligarchiche degli aggregati politici, traduzione dall'originale tedesco del dr. Alfredo Polledro, riveduta e ampliata dall'autore, Torino, Unione tipografico-editrice torinese, 1912.
  2. ^ Michels, “L'oligarchia organica costituzionale. Nuovi studi sulla classe politica”, in La Riforma sociale. Rassegna di Scienze Sociali e Politiche, a.XIV, vol.XVIII, fasc.12, dicembre 1907.
  3. ^ Note sul Machiavelli sulla politica e sullo Stato moderno, Editori riuniti, 1996

Bibliografia modifica

  • Robert Michels' Soziologie des Parteiwesens, a cura di Harald Bluhm e Skadi Krause, Wiesbaden 2012
  • Seymour Martin Lipset, "Robert Michels And the "Iron Law of Oligarchy"," chapter 12 of Revolution and Counterrevolution: Change and Persistence in Social Structures
  • Frank Pfetsch, Entwicklung zum faschistischen Führerstaat in der politischen Philosophie von Robert Michels, (1965)
  • Wilfried Röhrich, Robert Michels: vom sozialistisch-syndikalistischen zum faschistischen Credo, (Duncker & Humblot, 1971, ISBN 3428026101).
  • Giorgio Sola, Organizzazione, partito, classe, politica e legge ferrea dell'oligarchia in Roberto Michels, (1972)
  • Arthur Mitzman, Sociology and estrangement: three sociologists of Imperial Germany, (Knopf, 1973, ISBN 0394446046). Republished with a new introduction by the author (Transaction Books, 1987, ISBN 0887386059).
  • Robert A. Nye, The anti-democratic sources of elite theory: Pareto, Mosca, Michels, (SAGE, 1977, ISBN 0803998724).
  • Francesco Tuccari, Dilemmi della democrazia moderna: Max Weber e Robert Michels, (Laterza, 1993, ISBN 8842042439)
  • María de los Angeles Yannuzzi, Intelectuales, masas y élites: una introducción a Mosca, Pareto y Michels, (UNR Editora, 1993, ISBN 9506730415).
  • Joachim Hetscher, Robert Michels: die Herausbildung der modernen politischen Soziologie im Kontext von Herausforderung und Defizit der Arbeiterbewegung, (1993)
  • Gustav Wagner, Robert Michels und das eherne Gesetz der Oligarchie in "Wer wählt, hat seine Stimme abegeben" Graswurzel Revolution pp. 28
  • Corrado Malandrino, Michels e la scuola di economia di Torino, Giornata di Studio "La Scuola di Torino e gli economisti stranieri. Le relazioni con il mondo francese e tedesco", Università degli studi di Torino(2005).
  • Federico Trocini, Tra internazionalismo e nazionalismo. Robert Michels e i dilemmi del socialismo di fronte alla guerra e all'imperialismo (1900-1915), Aracne, Roma 2007.
  • Federico Trocini, Irredentismo e patriottismo nella scelta italiana di Robert Michels (1895-1915): un'«arcana affinità elettiva», in «Annali dell'Istituto italo-germanico in Trento», XXXIII, 2007, pp. 449–490.
  • Federico Trocini, Lettere di Franco Savorgnan a Roberto Michels (1909-1927), in «Annali della Fondazione Luigi Einaudi», XLII, 2008, pp. 301–391.
  • Federico Trocini, Robert Michels a Basilea (1914-1920). Il carteggio con la R. Delegazione Italiana e i documenti della Società Nazionale Dante Alighieri, in «Annali della Fondazione Luigi Einaudi», XLIII, 2009, pp. 137–168.
  • Federico Trocini, Robert Michels: un marxista eterodosso al tempo della Seconda Internazionale (1900-1910), in POGGIO P. P. (a cura di), L'Altronovecento. Comunismo eretico e pensiero critico, 5 voll., Jaca Book, Milano 2010, vol. I (L'età del comunismo sovietico. Europa 1900-1945), pp. 305–319.
  • Genett, Timm: Der Fremde im Kriege – Zur politischen Theorie und Biographie von Robert Michels 1876–1936. 2008. In: H-Soz-u-Kult, 27. März 2009 ISBN 978-3-05-004408-8
    • Max Bloch: Rezension zu: Genett, Timm: Der Fremde im Kriege. Zur politischen Theorie und Biographie von Robert Michels 1876–1936. Berlin 2008.[1]
  • Genett, Timm (Hrsg.): Robert Michels: Soziale Bewegungen zwischen Dynamik und Erstarrung – Essays zur Arbeiter-, Frauen- und nationalen Bewegung. 2008. ISBN 978-3-05-004388-3
  • Genett, Timm: Antiquierter Klassiker? Zum ideengeschichtlichen Status von Robert Michels‘ „Soziologie des Parteiwesens“, in: Bluhm, Fischer, Llanque (Hg.): Ideenpolitik, Berlin 2011, S.383-296
  • Genett, Timm: Demokratische Sozialpädagogik in der Krise der Aufklärung – zur Ambivalenz eines Klassikers der Elitetheorie, in: Bluhm, Krause (Hg.): Robert Michels‘ Soziologie des Parteiwesens, Wiesbaden 2012, S. 69-85.
  • Genett, Timm: Lettere di Ladislaus Gumplowicz a Roberto Michels (1902-1907), in: Annali della Fondazione Luigi Einaudi, Vol. XXXI, Torino 1997, S. 417-473.
  • Genett, Timm: Lettere di Roberto Michels e di Julius Springer (1913-1915), in: Annali della Fondazione Luigi Einaudi, Vol. XXX, Torino 1996, S. 533-555.
  • A. James Gregor, Roberto Michels e l'ideologia del fascismo, Roma, 1979, Volpe.
  • Giorgio Volpe, Riforma o rivoluzione sociale? Il problema della collocazione politica di R. Michels all'interno del movimento socialista, in «Rivista di Storia dell'Università di Torino», 1, 2012.
  • Giorgio Volpe, Il carteggio fra Roberto Michels e i sindacalisti rivoluzionari, FedOA - Federico II University Press, 2018 [2]
  • Robert Michels, Socialismo e fascismo (1925-1934) di Giuseppe Panella, Milano, Editore Giuffré, 1991 ISBN=88-1402-140-6[3]

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  1. ^ (DE) T. Genett: Der Fremde im Kriege, su hsozkult.geschichte.hu-berlin.de, H-Soz-Kult. URL consultato l'11 dicembre 2019.
  2. ^ [link: http://www.fedoabooks.unina.it/index.php/fedoapress/catalog/book/77]
  3. ^ [1]