Roberto D'Agostino

giornalista, personaggio televisivo e opinionista italiano

Roberto D'Agostino (Roma, 7 luglio 1948) è un giornalista, personaggio televisivo, opinionista e regista italiano.

Roberto D'Agostino alla festa de Il Fatto Quotidiano (Versiliana 2011)

Biografia modifica

Il padre era un saldatore e la madre bustaia. Nato in via dei Volsci, nel quartiere San Lorenzo, vi è rimasto fino all'età di trentasette anni. Il primo impiego fu a 18 anni come ragioniere alla Breda. Due anni dopo la madre "ottenne una raccomandazione per la Cassa di Risparmio di Roma" a suo favore, dove rimase a lavorare per dodici anni.[1][2]

Nel 1965 debutta come disc jockey nel programma radiofonico Bandiera gialla sul Secondo Programma. Con Dario Salvatori, Gianfranco Giagni e Paolo Zaccagnini forma il complesso Tina & The Italians,[3] che ottiene un buon successo con E adesso te ne puoi andar, cover del brano I Only Want to Be with You di Dusty Springfield.

Nel 1977 Carlo Massarini lo coinvolge come giornalista musicale nella rivista Popster da lui diretta[4] e poi nella trasmissione televisiva musicale del Programma Nazionale intitolata Mister Fantasy in cui D'Agostino fa l'inviato speciale realizzando servizi come per esempio quello sul Great Complotto del 1981[5]. Dal 16 aprile 1981 D'Agostino diventa giornalista pubblicista e pubblica i suoi articoli per le riviste musicali Ciao 2001 e Rockstar. Nel 1985 Renzo Arbore lo vuole con sé nello storico programma televisivo Quelli della notte su Rai 2, affidandogli il ruolo satirico di "lookologo", un critico di costume ed esperto di look. Nel 1992 si cimenta con la regia cinematografica, girando il film Mutande pazze, prodotto dalla Cecchi Gori Film, con Monica Guerritore, Eva Grimaldi e Raoul Bova.[6]

Il 22 maggio 2000 su consiglio di Barbara Palombelli[1] apre il portale internet Dagospia, sito di rassegna stampa[7] ma anche collettore di indiscrezioni e scoop; molto seguito per le anticipazioni sugli scenari politici, economici e sociali italiani.

«(...) poi ho scoperto che l'economia e la finanza avevano preso il sopravvento sulla politica.

Una settimana dopo aver lanciato il sito mi arrivò la notizia che Tatò, amministratore delegato dell'Enel, stava studiando lo sposalizio fra telefonini e televisione. Nel frattempo aveva fatto in modo che sua moglie Sonia Raule venisse nominata direttore dei programmi di Telemontecarlo. Io all'epoca non ero così smaliziato da capire che dando la notizia avrei bruciato l’operazione. Titolai "Sonia e lumière" e successe un casino. Così capii che non erano le scopatine degli attori ad interessare i miei lettori, ma l'insieme gossip-potere-economia.[1]»

In alcuni periodi a fornire informazioni e retroscena per il sito fu anche il Presidente emerito della Repubblica Italiana Francesco Cossiga.[8] Sebbene considerato un sito di pettegolezzo, da D'Agostino viene definito:[9]

«Dagospia è un bollettino d'informazione, punto e basta.[10]»

La definizione del sito è di «Risorsa informativa online a contenuto generalista che si occupa di retroscena. È espressione di Roberto D'Agostino».[11]

Vita privata modifica

Dopo la nascita del figlio Rocco, nel 1997 ha sposato Anna Federici, erede di una famiglia di costruttori edili.[12]

È un collezionista di Damien Hirst, di cui possiede le opere "The wounds of christ" e "New Religion".[13]

Controversie modifica

Battibecchi in TV modifica

Roberto D'Agostino è stato protagonista di alcuni battibecchi televisivi. Celebre il litigio con Vittorio Sgarbi, con cui si scontrò una prima volta nel novembre 1989 all'interno del programma Uno su cento di Pippo Baudo,[14] e una seconda volta nell'aprile 1991 ne L'Istruttoria, condotta da Giuliano Ferrara: in questa occasione, dopo essere stato provocato da Sgarbi che gli gettò addosso dell'acqua, D'Agostino reagì dandogli uno schiaffo.[15] L'oggetto del contendere era Sgarbi stesso in qualità di critico d'arte e di professore universitario, che D'Agostino metteva in discussione, sostenendo non avesse nessuna cattedra universitaria e non fosse apprezzato dai suoi colleghi.

«Su quello schiaffo ho campato per anni. Mi fermavano per strada e mi dicevano: "In quella mano c'ero anche io".[16]»

Sponsorizzazione Eni modifica

Nel 2011 fece scalpore la notizia, emersa dall'interrogatorio del faccendiere Luigi Bisignani nell'ambito dell'inchiesta P4, che Bisignani aveva procurato al sito Dagospia una pubblicità Eni da 100 000 euro all'anno. Bisignani dichiarò di essere molto amico di D'Agostino, che è sposato con Anna Federici, figlia di un noto costruttore romano amico di Andreotti. Secondo il quotidiano la Repubblica, Bisignani userebbe Dagospia per "ammansire le sue vittime e orientare la grande stampa". Ne sarebbero esempio "il fango sul vicepresidente del Csm Michele Vietti" e "il tormentone sulla relazione tra Italo Bocchino e il ministro Mara Carfagna".[17] Il Corriere della Sera scrisse che D'Agostino "rivendica la libertà di scegliersi le fonti".[18] D'Agostino ha querelato la Repubblica per diffamazione.[19][20]

Ordine dei Giornalisti e caso Vittorelli modifica

Nel 1981 si è iscritto all'Ordine dei giornalisti come giornalista pubblicista[21], ma in seguito è stato radiato dall'albo[22]. Nonostante ciò molte notizie di Dagospia vengono ancora avvalorate da importanti quotidiani e periodici. Nel caso dell'ex abate Piero Vittorelli, nel 2015 travolto da illazioni calunniose diffuse anche dal sito di D'Agostino, il contenuto si è rivelato infondato, portando nel maggio 2023 all'assoluzione del prelato[23] [24].

Filmografia modifica

Programmi televisivi modifica

Programmi radiofonici RAI modifica

  • Fuori onda con Roberto D'Agostino, 1999

Opere modifica

Riconoscimenti modifica

Note modifica

  1. ^ a b c Intervista a Claudio Sabelli Fioretti, La Stampa, 19 marzo 2008 Archiviato il 2 dicembre 2013 in Internet Archive.
  2. ^ I primi 70 anni di mr Dagospia, su ilgiornale.it.
  3. ^ E' il debutto a 45 giri di Tina & The italians, su Radioscrigno. URL consultato il 5 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2012).
  4. ^ My Back Pages (5 – Popster) di Federico Guglielmi sul blog L'ultima Thule, su lultimathule.wordpress.com. URL consultato il 22 giugno 2016 (archiviato il 16 agosto 2016).
  5. ^   Carlo Massarini, Mister Fantasy - The Great Complotto. Pordenone, su YouTube, 1981, a 0 min 00 s. URL consultato il 6 Luglio 2019.
  6. ^ Intervista a D'Agostino su La Stampa del 18 marzo 2008 Archiviato il 25 settembre 2008 in Internet Archive.
  7. ^ Intervista a Claudio Sabelli Fioretti, La Stampa, 19 marzo 2008 Archiviato il 2 dicembre 2013 in Internet Archive. "Io leggo e taglio di tutto. E pubblico. Forzando un po' il titolo. I quotidiani ammorbidiscono i titoli. Io li ravvivo"
  8. ^ Intervista a Claudio Sabelli Fioretti, La Stampa, 19 marzo 2008, Cossiga è un tuo informatore? Archiviato il 2 dicembre 2013 in Internet Archive.: «È di più. È la guida spirituale di Dagospia. È stato il primo a darmi fiducia. All'epoca della guerra da parte di Profumo e Geronzi a Maranghi per la conquista di Mediobanca, Cossiga scelse Dagospia come veicolo per picconare a difesa di Maranghi».
  9. ^ voglia di scooppare - l'intervista di dago a chi: gli scoop da fare? il mistero di giuseppe co, su m.dagospia.com, 29 maggio 2020. URL consultato il 29 maggio 2020.
  10. ^ Dogoscopia Archiviato il 3 dicembre 2013 in Internet Archive. Intervista a Stefano Lorenzetto, Panorama
  11. ^ Alexa.com. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato il 9 maggio 2019).
  12. ^ Intervista a D'Agostino su Liberoquotidiano.it del 13 giugno 2015, su liberoquotidiano.it. URL consultato il 25 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2017).
  13. ^ Intervista a Malcom Pagani su Il Fatto Quotidiano, Aprile 2012
  14. ^ pag.35 de la Repubblica del 14/11/1989, vd. Archivio la Repubblica STASERA DA PIPPO C'È IN GARA L'ARTE - la Repubblica.it Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive..
  15. ^ dati ricavati dal sito Archivio AdnAgenzia [1] Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive..
  16. ^ Intervista a Claudio Sabelli Fioretti La Stampa, 19 marzo 2008 Archiviato il 2 dicembre 2013 in Internet Archive.
  17. ^ "Così Bisignani usava Masi e la Rai" nelle carte dei pm le trame del faccendiere, su La Repubblica, 21 giugno 2011. URL consultato il 3 settembre 2019 (archiviato il 3 settembre 2019).
  18. ^ Articolo di Massimo Mucchetti sul Corriere della Sera del 27 giugno 2011, su gestoricarburanti.it. URL consultato il 25 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2017).
  19. ^ Dagospia contro Repubblica, su Giornalettismo, 21 giugno 2011. URL consultato il 3 settembre 2019 (archiviato il 3 settembre 2019).
  20. ^ andreamollica, Dagospia come Striscia, i ribelli che baciano il potere, su Giornalettismo, 22 giugno 2011. URL consultato il 3 settembre 2019 (archiviato il 3 settembre 2019).
  21. ^ Chi è Roberto D'Agostino: età, figli, moglie, carriera e vita privata, su AmalfiNotizie.it, 28 luglio 2020. URL consultato il 27 marzo 2024.
  22. ^ Il suggeritore nelle nomine, su La Stampa, 21 giugno 2011. URL consultato il 27 marzo 2024.
  23. ^ Dom Pietro Vittorelli, ex abate di Montecassino, assolto, nessuna irregolarita nei-conti dell'abbazia, su roma.corriere.it.
  24. ^ Assolto l'ex abate di Montecassino, non sperperò fondi dei monaci, su rainews.it.
  25. ^ Fortunato best seller degli anni ottanta, che faceva del «vivere bene» lo slogan dell'Italia di quel decennio, stanca delle ideologie che avevano insanguinato il clima politico e il vivere civile, a cominciare da quella comunista la cui egemonia cominciò proprio allora a declinare, essendo divenuta copertura di una retorica ormai vuota e fallace, che sarebbe stata progressivamente e silenziosamente sostituita da un'atmosfera di edonismo e pragmatismo (cfr. S. Bondi, La cultura è libertà, pag. 73, Mondadori, 2011 ISBN 978-88-04-61236-0).

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