Roberto II d'Artois

Roberto II d'Artois (Mansura, 1250Courtrai, 11 luglio 1302), figlio postumo di Roberto I e di Matilde di Brabante, divenne il nuovo conte di Artois direttamente alla nascita.

Roberto II d'Artois
Sigillo di Roberto II d'Artois
Conte di Artois
Stemma
Stemma
In carica12501302
PredecessoreRoberto I d'Artois
SuccessoreMahaut d'Artois
NascitaMansura, 1250
MorteCourtrai, 11 luglio 1302
DinastiaCapetingi
PadreRoberto I d'Artois
MadreMatilde di Brabante
ConiugiAmicie de Courtenay
Agnese di Borbone-Dampierre
Margherita d'Avesnes
FigliMahaut
Filippo
Roberto
Roberto II d'Artois

Biografia modifica

Prese parte alla crociata di Tunisi nel 1270 e si dimostrò un feroce combattente, volendo vendicare suo padre che era stato ucciso nella precedente crociata, pochi giorni prima della sua nascita.

Sua sorella Bianca d'Artois aveva sposato Enrico I di Navarra, che morì nel 1274 lasciando una figlia di tre anni, la futura Giovanna I di Navarra. Al fine di sfuggire alle lotte per il potere e la reggenza, Bianca si rifugiò allora in Francia. Il re Filippo III affidò a suo cugino Roberto d'Artois il compito di ristabilire la pace nel paese confinante. Roberto allora assediò e conquistò Pamplona, ristabilendo l'autorità della regina.

In seguito ai Vespri Siciliani (1282) Roberto d'Artois si recò in Italia, per soccorrere suo zio Carlo I d'Angiò. Alla morte di quest'ultimo fu nominato reggente del Regno di Napoli, poiché il successore Carlo II si trovava ancora prigioniero di Pietro III, re di Aragona: tenne la carica fino al rilascio di Carlo, che aveva nel frattempo concluso un accordo con il re di Aragona (1289); Roberto si trattenne ancora nel Regno di Napoli almeno fino al 1291[1], probabilmente con un incarico a corte, e poi fece ritorno in Francia.

Il re Filippo IV lo inviò nel 1296 in guerra contro gli Inglesi, prima in Guienna, poi nelle Fiandre. Roberto batté i Fiamminghi il 13 agosto 1297 nella battaglia di Furnes, ma suo figlio Filippo, che combatteva al suo fianco, fu gravemente ferito e morì l'anno dopo. Roberto stesso cadde l'11 luglio 1302 nella battaglia di Courtrai.

Intorno alla sua successione si aprì una disputa tra sua figlia Mahaut d'Artois e suo nipote Roberto III, figlio di Filippo, del quale contestò con successo la legittimità, ottenendo infine la conferma dei suoi diritti sulla Contea di Artois.

Matrimoni e figli modifica

Roberto II sposò nel 1262 in prime nozze Amicie de Courtenay (1250-1275), figlia di Pierre de Courtenay, signore di Conches-en-Ouche e Mehun-sur-Yèvre, e di Perrenelle de Joigny, figlia di Gaucher de Joigny. I loro figli furono:

In seconde nozze sposò poi nel 1277 Agnese di Borbone-Dampierre (1237-1288), figlia di Arcimbaldo IX, signore di Borbone, e di Iolanda di Châtillon, contessa di Nevers.
Infine, in terze nozze sposò Margherita d'Avesnes (†1342), figlia di Giovanni II, conte d'Olanda e di Hainaut e di Filippa di Lussemburgo.

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Filippo II di Francia Luigi VII di Francia  
 
Adèle di Champagne  
Luigi VIII di Francia  
Isabella di Hainaut Baldovino V di Hainaut  
 
Margherita I di Fiandra  
Roberto I d'Artois  
Alfonso VIII di Castiglia Sancho III di Castiglia  
 
Bianca Garcés di Navarra  
Bianca di Castiglia  
Eleonora d'Inghilterra Enrico II d'Inghilterra  
 
Eleonora d'Aquitania  
Roberto II d'Artois  
Enrico I di Brabante Goffredo III di Lovanio  
 
Margherita di Limburgo  
Enrico II di Brabante  
Matilde di Boulogne Matteo di Lorena  
 
Maria di Boulogne  
Matilde di Brabante  
Filippo di Svevia Federico Barbarossa  
 
Beatrice di Borgogna  
Maria di Svevia  
Irene Angela Isacco II Angelo  
 
Irene Paleologína  
 

Note modifica

  1. ^ cfr. Registri della Cancelleria Angioina, XXXV, passim.

Bibliografia modifica

  • Roger Berger, Bernard Delmaire e Bernard Ghienne. Le Rentier d'Artois, 1298-1299, seguito del Rentier d'Aire, 1292. Mémoires de la Commission départementale d'Histoire et d'Archéologie du Pas-de-Calais, tomo XXXVIII, 2 voll., dicembre 2006.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN159842473 · ISNI (EN0000 0001 0711 7437 · CERL cnp02129740 · LCCN (ENn2010076923 · GND (DE1076335853 · J9U (ENHE987007285235205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2010076923