Roger Zelazny

scrittore e autore di fantascienza statunitense

Roger Joseph Zelazny (Euclid, 13 maggio 1937Santa Fe, 14 giugno 1995) è stato uno scrittore, autore di fantascienza e di fantasy statunitense. Ha vinto il premio Nebula per tre volte ed il premio Hugo sei volte, di cui due per i romanzi Signore della luce (Lord of Light, 1968) e Io, l'immortale (This Immortal, 1966).

Biografia modifica

Nato il 13 maggio 1937 negli Stati Uniti nella città di Euclid (Ohio), sin da giovanissimo ha dimostrato la sua vocazione letteraria scrivendo novelle e poesie a sfondo umoristico. Ebbe modo di dimostrare le sue capacità non solo durante gli studi primari e secondari, svolti presso le scuole di Euclid, ma anche durante il liceo, pubblicando sulle riviste scolastiche alcuni racconti e poemi e vendendo nel 1954 il racconto breve Mr. Fuller's Revolt, uscito sulla rivista Literary Cavalcade. Nel 1955 si iscrive alla facoltà di psicologia dell'Università di Cleveland continuando comunque a coltivare la sua passione per la scrittura, tanto da cambiare indirizzo di studi quasi subito, frequentando la facoltà di inglese e diplomandosi nel 1959 in Bachelor of Arts. Durante questo periodo continua a pubblicare alcune sue opere nelle riviste scolastiche e vince dei premi di poesia: il Finley Foster Poetry Prize due volte nel 1957 e nel 1959 e in quest'ultimo anno anche l'Holden Essay Award. Si interessa anche allo judo iniziando a praticarlo,[1] mantenendo sempre un grande interesse per le arti marziali, fino ai suoi ultimi anni di vita, diventando in seguito anche insegnante di Aikidō.[2]

Nei due anni successivi frequenta l'ambiente universitario della Columbia University approfittando della permanenza a New York per interessarsi di musica, arte e respirando l'atmosfera "off" del Greenwich Village di quegli anni, rinunciando a tutto ciò nel 1960 quando si arruola nella Guardia Nazionale prima come volontario e poi coscritto fino al 1963, riuscendo comunque a laurearsi nel 1962 alla Columbia University conseguendo il Master of Arts e anche a lavorare presso la Social Security Administration di Cleveland. Sempre nel 1962 pubblica i suoi primi due opere di fantascienza: Passion Play sulla rivista Amazing Stories e Horseman su Fantastic. Nel 1963 scrive e pubblica una lunga serie di opere di fantascienza, alcune di esse firmate sotto lo pseudonimo di Harrison Denmark e sempre in questo anno ottiene la sua prima candidatura al premio Hugo per il miglior racconto breve con l'opera Una rosa per l'Ecclesiaste (A Rose for Ecclesiastes),[1] premio assegnato poi a Poul Anderson per L'infiltrazione (No Truce with Kings).[3]

Nel 1964, a causa degli strascichi di un brutto incidente d'auto, è costretto a rinviare il matrimonio con la fidanzata Sharon Stebler che sposerà alla fine dello stesso anno, il 5 dicembre, e dalla quale si separerà nell'estate dell'anno successivo. Sempre nel 1965, a seguito di una promozione di lavoro, si trasferisce a Cleveland, continuando a pubblicare opere di fantascienza[1] e ottenendo per una di esse, Le porte del suo viso, i fuochi della sua bocca (The Doors of His Face, the Lamps of His Mouth), una seconda candidatura al Premio Hugo per il miglior racconto breve e vincendo inoltre il premio Hugo per il miglior romanzo con l'opera Io, l'immortale (...And Call Me Conrad), premio questo diviso ex aequo con il romanzo Dune di Frank Herbert. Ancora nello stesso anno vince il premio Nebula con il racconto He Who Shapes, ex aequo con L'albero della vita (The Saliva Tree) di Brian W. Aldiss, e con il racconto breve Le porte del suo viso, i fuochi della sua bocca.[4]

Nel giugno del 1966 divorzia da Sharon Steberl, sposando nell'agosto dello stesso anno Judith Alene Callahan. Nel 1967 pubblica il romanzo Signore della luce (Lord of Light), cui sarà assegnato nell'anno successivo il premio Hugo, e il romanzo breve La pista dell'orrore (Damnation Alley), candidato allo stesso premio.[5] Nel 1969 lascia il suo lavoro alla Social Security Administration per dedicarsi completamente alla scrittura. Nel 1971 nasce suo figlio Devin.[1]

Nel 1972 in Francia il suo romanzo Metamorfosi cosmica (Isle of the Dead) ottiene il premio Apollo. Nel 1975 si trasferisce a Santa Fe (Nuovo Messico); in questo stesso anno pubblica sulla rivista Analog il racconto Home is the Hangman, vincitore del premio Hugo[6] e del premio Nebula[7] e il romanzo Le rocce dell'impero (Doorways in the Sand) candidato anch'esso al premio Hugo.[6] Nel 1976 nasce il suo secondo figlio Jonathan Trent e viene pubblicato il romanzo Deus Irae scritto con Philip K. Dick. Nel 1977 dal suo romanzo La pista dell'orrore (Damnation Alley, 1969) viene tratto il film L'ultima odissea (Damnation Alley) per la regia di Jack Smight.[1] Nel 1979 nasce sua figlia Shannon.[8]

Nell'aprile del 1981 pubblicò La variante dell'unicorno (Unicorn Variation) che vinse nell'anno successivo il premio Hugo per il miglior racconto,[9] mentre nel 1986 analogo riconoscimento ottenne 24 vedute del monte Fuji, di Hokusai (24 Views of Mt. Fuji, by Hokusai, 1985), premiato come miglior romanzo breve.[10] Nel 1987 il suo racconto Permafrost, pubblicato sulla rivista Omni di aprile del 1986 ottiene anch'esso il premio Hugo.[11]

Era membro del Mensa.[12]

Roger Zelazny morì a 58 anni il 14 giugno 1995 a Santa Fe, per un tumore.[2]

Opere modifica

Per ogni testo si indica la prima edizione nell'originale inglese e la prima traduzione in lingua italiana. Le serie di romanzi interconnessi sono elencate cronologicamente, in base alla data di pubblicazione del primo episodio di ogni ciclo.

Ciclo di Sam Murdock modifica

Due racconti con il medesimo protagonista riuniti per la prima volta nella raccolta Gone to Earth, Author's Choice Monthly 27, Pulphouse Publishing, 1991.

  1. "Devil Car" ("Devil Car"), Galazy Magazine, giugno 1965, traduzione di M. Rui in La montagna dell'infinito e altre storie, Futuro. Biblioteca di Fantascienza 48, Fanucci Editore, 1979.
  2. "Last of the Wild Ones", Omni marzo 1981.

Ciclo di Francis Sandow modifica

Francis Sandow è l'effettivo protagonista del primo romanzo e un comprimario nel secondo.

  1. Metamorfosi cosmica (Isle of the Dead), Ace Books, 1969, traduzione di Giampaolo Cossato, Cosmo. Collana di Fantascienza 32, Editrice Nord, 1974.
  2. Morire a Italbar (To Die in Italbar), Doubleday, 1973, traduzione di Cinzia Boni Ruccellai, Fantapocket 9, Longanesi & C., 1977.

Ciclo di Nemo modifica

Tre romanzi brevi combinati nel fix-up Il vendicatore (My Name is Legion), Ballantine Books, 1976, traduzione di Gian Carlo Tarozzi, SAGA 23, MEB, 1978.

  1. The Eve of RUMOKO, nell'antologia Three for Tomorrow, Meredith Press, 1969.
  2. 'Kjwalll'kje'k'koothaïlll'kje'k, nell'antologia An Exaltation of Stars: Transcendental Adventures in Science Fiction, a cura di Terrry Carr, Simon & Schuster, 1973.
  3. Home Is the Hangman, Analog Science Fiction / Science Fact novembre 1975.

Cronache di Ambra modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cronache di Ambra.

Le due pentalogie sono state combinate assieme per la prima volta nell'omnibus The Great Book of Amber: The Complete Amber Chronicles 1-10, Avon, 1999.

Ciclo di Corwin modifica

  1. Nove principi in Ambra (Nine Princes in Amber), Doubleday, 1970, traduzione di Roberta Rambelli, Slan. Il Meglio della Fantascienza 42, Libra Editrice, 1978.
  2. Le armi di Avalon (The Guns of Avalon), Doubleday, 1972, traduzione di Roberta Rambelli, Slan. Il Meglio della Fantascienza 44, Libra Editrice, 1979.
  3. Il segno dell'unicorno (Sign of the Unicorn), Doubleday, 1975[13], traduzione di Roberta Rambelli, Slan. Il Meglio della Fantascienza 46, Libra Editrice, 1979.
  4. La mano di Oberon (The Hand of Oberon), Doubleday, 1976[14], traduzione di Roberta Rambelli, Slan. Il Meglio della Fantascienza 49, Libra Editrice, 1980.
  5. Le coorti del caos (The Courts of Chaos), Doubleday, 1978[15], traduzione di Roberta Rambelli, Slan. Il Meglio della Fantascienza 51, Libra Editrice, 1980.

Ciclo di Merlino modifica

  1. Ritorno ad Ambra (The Trumps of Doom), Arbor House, 1985, traduzione di Daniela Galdo, Il Libro d'Oro 11, Fanucci Editore, 1987.
  2. Il sangue di Ambra (The Blood of Amber), Arbor House, 1986, traduzione di Daniela Galdo e Iva Guglielmi, Il Libro d'Oro 18, Fanucci Editore, 1988.
  3. Il segno del caos (The Sign of Chaos), Arbor House, 1987, traduzione di Carla Borelli e Gianni Pilo, Il Libro d'Oro 22, Fanucci Editore, 1989.
  4. Il cavaliere delle ombre (The Knight of Shadows), William Morrow and Company, 1990, traduzione di Claudia Scipioni, Il Libro d'Oro 47, Fanucci Editore, 1991.
  5. Il principe del caos (Prince of Chaos), William Morrow and Company, 1991, traduzione di Elena Gigliozzi, Il Libro d'Oro 57, Fanucci Editore, 1993.

Ciclo di Berserker modifica

Zelazny ha contribuito con un proprio racconto alla composizione di un romanzo fix-up collaborativo della saga di Berserker, creata da Fred Saberhagen.

Ciclo del Mondo Magico modifica

La dilogia è stata riunita nell'omnibus Wizard World, Baen Books, 1989.

  1. Il segno del drago (Changeling), Ace Books, 1980, traduzione di Claudia Scipioni, I Libri di Fantasy. Il Fantastico nella Fantascienza IV, Fanucci Editore, 1994.
  2. Il Signore di Rondoval (Madwand), Ace Books, 1981, traduzione di Elena Gigliozzi, I Libri di Fantasy. Il Fantastico nella Fantascienza X, Fanucci Editore, 1996.

Ciclo di Dilvish modifica

Si noti che l'ordine di prima edizione è inverso rispetto alla cronologia interna.

  1. Dilvish il maledetto (Dilvish, the Damned), Del Rey / Ballantine, 1982, traduzione di Gianni Pilo, I Libri di Fantasy. Il Fantastico nella Fantascienza 20 [XX], Fanucci Editore, 1988. Raccolta di undici racconti:
    • "Passaggio a Dilfar" ("Passage to Dilfar"), Fantastic Stories of Imagination febbraio 1965.
    • "Il canto di Thelinde" ("Thelinde's Song"), Fantastic Stories of Imagination giugno 1965.
    • "Le campane di Shoredan" ("The Bells of Shoredan"), Fantastic marzo 1966.
    • "Un cavaliere per Merytha" ("A Knight for Merytha"), Eternity Science Fiction vol. 1 n. 3, 1974.
    • "I luoghi di Aache" ("The Places of Aache"), Other Worlds 2, gennaio 1980.
    • "Una città divisa" ("A City Divided"), composto appositamente per Dilvish il maledetto.
    • "The White Beast", Whispers 13-14, ottobre 1979. Tagliato arbitrariamente dalla prima traduzione italiana.
    • "La torre di ghiaccio" ("Tower of Ice"), nell'antologia Flashing Swords! 5: Demons and Daggers, a cura di Lin Carter, Science Fiction Book Club, Doubleday, 1981.
    • "Diavolo e la danzatrice" ("Devil and the Dancer"), composto appositamente per Dilvish il maledetto.
    • "Il giardino di sangue" ("Garden of Blood"), Sorcerer's Apprentice estate 1979.
    • "Dilvish, il maledetto" ("Dilvish, the Damned"), composto appositamente per Dilvish il maledetto.
  2. Terra di mutazioni (The Changing Land), Del Rey / Ballantine, 1981, traduzione di Delio Zinoni, Urania 939, Arnoldo Mondadori Editore, 6 marzo 1983.

Ciclo di Cthulhu modifica

Zelazny ha ambientato un romanzo breve nell'universo narrativo condiviso del Ciclo di Cthulhu creato da H.P. Lovecraft.

Ciclo di Kalifriki modifica

Un racconto lungo e un romanzo breve riuniti per la prima volta nella raccolta Kalifriki, Amber Ltd, 2022.

  1. "Kalifriki of the Thread", nell'antologia Hidden Turnings, a cura di Diana Wynne Jones, Methuen Children's Books, 1989.
  2. Come Back to the Killing Ground, Alice, My Love, Amazing Stories agosto 1992.

Dilogia del Party Set modifica

Serie composta da un romanzo breve di Roger Zelazny e dal sequel ufficiale scritto da Walter Jon Williams.

  1. Il cuore è una tomba (The Graveyard Heart), Fantastic Stories of Imagination marzo 1964, traduzione di Lella Moruzzi ne [Il palcoscenico degli dei], Nova SF* a. XXIV (XLII) n. 78 (120), Elara, maggio 2008. Composto da Zelazny,
  2. Elegia per angeli e cani (Elegy for Angels and Dogs), Isaac Asimov's Science Fiction Magazine maggio 1990, traduzione di Enzo Verrengia in Isaac Asimov's Science Fiction Magazine maggio 1995. Composto da Williams.

I due testi sono stati riuniti nell'omnibus Elegy for Angels and Dogs / The Graveyard Heart, Tor Books, 1990.

Trilogia del Millenial Contest modifica

Serie composta in collaborazione con Robert Sheckley.

  1. Voglio la testa del principe azzurro (Bring Me the Head of the Prince Charming), Bantam Spectra, 1991, traduzione di Maria Teresa De Rosa, Tascabili Sonzogno a. V n. 42, Sonzogno, 1993.
  2. Se Mefistofele sbaglia Faust (If at Faust You Don't Succeed), Bantam Spectra, 1993, traduzione di Maria Teresa De Rosa, Tascabili Sonzogno a. VI n. 81, Sonzogno, 1994.
  3. A Farce to be Reckoned With, Bantam Spectra, 1995.

Romanzi autoconclusivi modifica

Raccolte di racconti modifica

  • Four for Tomorrow, Ace Books, 1967. Comprende il romanzo breve Il cuore è una tomba e tre racconti, con illustrazioni di Jack Gaughan e un'introduzione di Theodore Sturgeon.
  • La montagna dell'infinito e altre storie (The Doors of His Face, the Lamps of His Mouth and Other Stories), Doubleday, 1971, traduzione M. Rui, Futuro. Biblioteca di Fantascienza 48, Fanucci Editore, 1979. Comprende quindici racconti.
  • The Last Defender of Camelot, Pocket Books, 1980; riedito in versione espansa per Underwood-Miller, 1981. Comprende i due romanzi brevi He Who Shapes (prima stesura di Signore dei Sogni) e La pista dell'orrore e diciotto racconti (di cui quattro aggiunti nella seconda edizione), con prefazione di Zelazny stesso.
  • A Rhapsody in Amber, Cheap Street, 1981. Comprende due racconti e una poesia illustrati da Duncan Eagleson.
  • Unicorn Variations, Timescape Books, 1983. Comprende il romanzo breve Home Is the Hangman (parte del ciclo di Nemo), venti racconti e due saggi, con prefazione di Zelazny stesso.
  • Fuoco e gelo (Frost and Fire), William Morrow, 1989, traduzione di Delio Zinoni, Urania 1199, Arnoldo Mondadori Editore, 21 febbraio 1993. Comprende il romanzo breve del Ciclo di Cthulhu 24 vedute del monte Fuji, di Hokusai, nove racconti e tre saggi.
  • Gone to Earth, Author's Choice Monthly 27, Pulphouse Publishing, 1991. Comprende un racconto autoconclusivo, uno del ciclo di Kalifriki e il dittico di Sam Murdock.
  • The Last Defender of Camelot, ibooks, 2002. Comprende i tre romanzi brevi 24 vedute del monte Fuji, di Hokusai (afferente al Ciclo di Cthulhu), Come Back to the Killing Ground, Alice, My Love (parte del ciclo di Kalifriki) e Home Is the Hangman (parte del ciclo di Nemo) e otto racconti, con prefazione di Robert Silverberg. La selezione è completamente diversa da quella dell'antologia omonima edita da Pocket Books nel 1980.
  • Manna from Heaven, DNA Publications / Wildside Press, 2003. Comprende la dilogia di Kalifriki, sei racconti ambientati ad Ambra, e quattordici racconti autoconclusivi, con introduzione di Steven Burst.
  • The Magic: (October 1961-October 1967) Ten Tales, a cura di Samuel R. Delany, Positronic Publishing, 2018. Comprende i tre romanzi brevi Il cuore è una tomba, The Ides of Octember (prima stesura di Signore dei Sogni) e La pista dell'orrore e sette racconti, tutti corredati da annotazioni allestite da Zelazny assieme a Christopher S. Kovacs; include anche testi d'apparato di Delany, Theodore Sturgeon e Darrell Schweitzer e due interviste rilasciate da Zelazny.

Poesia lirica modifica

  • Poems, edito come volume commemorativo della World Science Fiction Convention 1974. Canzoniere di dodici liriche.
  • When Pussywillows Last in the Catyard Bloomed, Nostrilia Press, 1980. Canzoniere di ventidue liriche illustrato da Geoffrey Pollard.
  • To Spin Is Miracle Cat, Underwood-Miller, 1981. Canzoniere di quarantun liriche con introduzione di Ursula K. Le Guin.
  • Hymn to the Sun: An Imitation, DNA Publications, 1996. Canzoniere di un inno e tre appendici di componimenti più brevi, di cui alcuni estrapolati da Signore della luce e Occhio di gatto.

Soggetti audiovisivi modifica

Riconoscimenti e premi modifica

Si elencano solo le vittorie e non anche le candidature.

Note modifica

  1. ^ a b c d e f (EN) Carl B. Yoke, Roger Zelazny, Starmont reader's guides to contemporary science fiction and fantasy authors, vol. 21, Wildside Press LLC, 1979, p. 111, ISBN 978-0-916732-04-2.
  2. ^ a b (EN) Steve Terrell, Local SCI-FI Writer Roger Zelazny Dead at 58, su roger-zelazny.com, The Santa Fe New Mexican, 15 giugno 1995. URL consultato il 31 maggio 2013.
  3. ^ (EN) 1964 Hugo Awards, su The Official Site of The Hugo Awards. URL consultato il 30 maggio 2015.
  4. ^ (EN) 1966 Nebula Awards, su The Locus Index to SF Awards. URL consultato il 30 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2011).
  5. ^ (EN) 1968 Hugo Awards, su The Official Site of The Hugo Awards. URL consultato il 30 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2009).
  6. ^ a b (EN) 1976 Hugo Awards, su The Official Site of The Hugo Awards. URL consultato il 30 maggio 2015.
  7. ^ (EN) 1976 Nebula Awards, su The Locus Index to SF Awards. URL consultato il 30 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2011).
  8. ^ (EN) Jane M. Lindskold, Roger Zelazny, Twayne, 1993, ISBN 978-0-8057-3953-4.
  9. ^ (EN) 1982 Hugo Awards, su The Official Site of The Hugo Awards. URL consultato il 31 maggio 2015.
  10. ^ (EN) 1986 Hugo Awards, su The Official Site of The Hugo Awards. URL consultato il 31 maggio 2015.
  11. ^ (EN) 1987 Hugo Awards, su The Official Site of The Hugo Awards. URL consultato il 31 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2011).
  12. ^ (EN) 94 PEOPLE THAT YOU WOULD NEVER GUESS ARE IN MENSA, su Digesst, 28 dicembre 2018. URL consultato il 25 marzo 2022.
  13. ^ La prima edizione in volume fu contemporanea a una pubblicazione in tre puntate sulla rivista Galaxy di gennaio, febbraio e marzo 1975.
  14. ^ La prima edizione in volume fu contemporanea a una pubblicazione in tre puntate sulla rivista Galaxy di maggio, luglio e settembre 1976.
  15. ^ La prima edizione in volume fu contemporanea a una pubblicazione in tre puntate sulla rivista Galaxy di novembre 1977, dicembre 1977/gennaio 1978, e febbraio 1978.
  16. ^ Zelazny compose e successivamente disconobbe anche una redazione più lunga del romanzo, pubblicata in volume da G. P. Putnam's Sons, 1969.

Bibliografia modifica

Articoli su Zelazny modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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