Ruhollah Zam

attivista e giornalista iraniano (1978-2020)

Ruhollah Zam, transiltterato anche come Rouhollah Zam (in persiano روح‌الله زم‎; Rey, 27 luglio 1978Teheran, 12 dicembre 2020), è stato un attivista e giornalista iraniano. Dissidente, è stato arrestato e giustiziato dal regime iraniano.[1]

Biografia modifica

È nato in una famiglia clericale.[2] Suo padre, Mohammad-Ali Zam, fu un religioso sciita riformista e ricoprì incarichi governativi di alto livello negli anni ottanta e novanta del XX secolo.[3][4] Il padre scelse di dargli il prenome Rouhollah poiché sostenitore di Rouhollah Khomeini, fondatore della Repubblica islamica in Iran. In vita Rouhollah chiese ai suoi amici di chiamarlo Nima.

Combatté contro l'establishment dopo le proteste per le elezioni presidenziali iraniane del 2009 e venne imprigionato nella prigione di Evin per qualche tempo. Riuscì fuggire dall'Iran e si trasferì in esilio in Francia, con la moglie e i figli.[4] Visse a Mantauban, nel Occitania, protetto dalla sicurezza francese.[4]

Nel 2015 fondò il canale Telegram denominato AmadNews (o "Sedaiemardom", letteralmente "Voce del popolo"). Attraverso il canale, svolse un ruolo di alto profilo nelle proteste antigovernative iraniane del 2017-18, dedicandogli una copertura speciale.[3] La televisione governativa statunitense Voice of America-Persian News Network lo invitò spesso nelle sue trasmissioni.[2][5]

L'autorità iraniana lo perseguitò in quanto ostile al regime. Il padre fu costretto a rinnegarlo nel luglio 2017, con una lettera pubblicata dai media iraniani.[4]

Venne invitato a partecipare ad un convegno in Iraq nel 2019. I servizi di sicurezza francesi tentarono di dissuaderlo dal partecipare al convegno, ritenendo l’Iraq insicuro, poiché troppo esposto all'azione dei servizi segreti iraniani e dei pasdaran.[4]

La sua volontà di riavvicinarsi al suo Paese natale lo convinse ad accettare l'invito al convegno, che si rivelò essere una trappola.[4] Il 14 ottobre 2019, il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica lo arrestò, riferendo di averlo fermato in Iran, sebbene secondo le fonti sarebbe stato arrestato in Iraq dai servizi segreti iraniani.[6][7] I pasdaran pubblicarono la notizia del suo arresto sul suo canale Telegram, seguito da oltre un milione di utenti, assumendo l'amministrazione dello stesso.

Venne accusato di "corruzione sulla Terra" (Mofsed-e-filarz), reato che venne inventato dall'ayatollah Khomeini, dopo l'avvento della rivoluzione islamica, per eliminare gli oppositori con l'accusa di assumere un comportamento maligno condannato dal Corano,[4] nel capitolo della Caverna al 94° versetto.[8] L'udienza si svolse presso la quindicesima sezione della Corte rivoluzionaria islamica di Teheran, presieduta dal giudice Abolqasem Salavati,[9] sottoposto a sanzioni internazionali dall'Unione europea e dagli Stati Uniti d'America. Il processo si è concluso con la condanna a morte.[10]

Il 12 dicembre 2020 è stato giustiziato per impiccagione.[11]

Note modifica

  1. ^ (EN) Execution of journalist Rouhollah Zam a 'deadly blow' to freedom of expression, su amnesty.org. URL consultato il 12 dicembre 2020.
  2. ^ a b (EN) Tehran’s campaign against the opposition raises questions | Ali Alfoneh, su AW, 17 marzo 2019. URL consultato il 12 dicembre 2020.
  3. ^ a b Protests in Iran fanned by exiled journalist, messaging app, su AP NEWS, 31 dicembre 2017. URL consultato il 12 dicembre 2020.
  4. ^ a b c d e f g Iran: giustiziato Ruollah Zam, il reporter che aveva ispirato le proteste del 2017, su la Repubblica, 12 dicembre 2020. URL consultato il 12 dicembre 2020.
  5. ^ (EN) IranWire, The App Powering the Uprising in Iran, Where Some Channels Pushed for Violence, in The Daily Beast, 9 gennaio 2018. URL consultato il 12 dicembre 2020.
  6. ^ Iraqi govt. source challenges IRGC’s story of arrest of Iranian dissident, su english.alarabiya.net. URL consultato il 12 dicembre 2020.
  7. ^ Iran executes opposition figure Ruhollah Zam, su france24.com. URL consultato il 12 dicembre 2020.
  8. ^ The Quran, sura 18, verse 94, su perseus.tufts.edu. URL consultato il 12 dicembre 2020.
  9. ^ (EN) First Trial Session of Ruhollah Zam Held in Tehran - Politics news, su Tasnim News Agency. URL consultato l'11 febbraio 2020.
  10. ^ Nasser Karimi, Iran journalist who fueled 2017 protests sentenced to death, su CTV News, 30 giugno 2020.
  11. ^ (EN) Ruhollah Zam: Iran sentences journalist to death for fanning unrest, in BBC News, 30 giugno 2020. URL consultato il 12 dicembre 2020.

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