Russula mustelina

specie di fungo

Russula mustelina Fr., Epicrisis Systematis Mycologici (Upsaliae): 351 (1838).

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Russula mustelina
Russula mustelina
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Phylum Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Ordine Russulales
Famiglia Russulaceae
Genere Russula
Specie R. mustelina
Nomenclatura binomiale
Russula mustelina
Fr., 1838
Russula mustelina
Caratteristiche morfologiche
Cappello
convesso
Imenio
Lamelle
sinuate
Sporata
gialla
Velo
nudo
Carne
virante
Ecologia
Commestibilità
commestibile

La Russula mustelina è di facile identificazione per la crescita interrata nella fase giovanile e dalle colorazioni del cappello che ricordano il Boletus edulis, la taglia massiccia, il peso specifico elevato, la presenza di terriccio sul cappello e la carne dura e spessa.

Descrizione della specie modifica

Cappello modifica

8-12(14) cm di diametro, prima arrotondato, poi convesso, infine spianato, a volte un po' depresso, molto carnoso, grosso, sodo e duro.

cuticola
lardacea quando umida, ma opaca quando asciutta, molto attaccata al cappello, separabile fino a un terzo, piuttosto grossa, liscia, fibrillosa, di colore bruno-ocra, marrone più o meno carico, con colori che spesso imitano alla perfezione quelli del Boletus edulis.
margine
rigido, spesso, liscio, a lungo involuto, si apre poi lentamente, acuto.

Lamelle modifica

Mediamente fitte, sottili, ventricose, qualche volta forcate e con poche lamellule, colore crema, sinuate poi libere al gambo, anastomizzate, lardacee al tatto, di colore biancastro, paglierino, crema-chiaro, con il filo che si macchia di brunastro in vecchiaia.

Gambo modifica

4-11 X 2–4 cm, duro, robusto, pieno per lungo tempo, poi spugnoso fino a cavernoso in età adulta, spesso ventricoso negli esemplari giovani, poi più o meno cilindrico, bianco o leggermente giallastro poi macchiato di brunastro, bruno-giallo, con alla sommità, qualche volta, riflessi rosati, con tendenza a sporcarsi di bruno nella vecchiaia.

Carne modifica

Bianca, notevolmente compatta, soda, dura, bianca, giallina sotto la cuticola, al taglio si colora leggermente di ocra-brunastro.

Microscopia modifica

Spore
7-11 x 6-7 µm, da sub-globose ad ellissoidi, verrucose, un poco reticolate e leggermente connesse, sporata crema pallido.
Basidi
claviformi, tetrasporici, 50–70 x 6-10 µm.
Cistidi
fusiformi, a volte muniti di appendice, 70–100 x 8–12 µm.

Reazioni macrochimiche modifica

Habitat modifica

Fruttifica, spesso affossata nel terreno, nei boschi di conifere delle regioni montagnose (abete e larice), su suolo acido, generalmente sopra i 1000 m di quota, a tarda estate-autunno.

Commestibilità modifica

 
Ottima, di gran resa; specie molto ricercata per la compattezza della carne e per il sapore gradevole. Si presta anche alla conservazione sott'olio.

Specie simili modifica

Dal momento che la Russula mustelina condivide l'habitat con alcune specie di porcini (Boletus), spesso i raccoglitori sono tratti in inganno dalle colorazioni del suo cappello, scambiandola per il Boletus edulis.

Nell'ambito dello stesso genere può confondersi con:

  • Russula foetens e simili, che si distinguono grazie alla cuticola glutinosa del cappello, per l'odore nauseante (di varechina o di mandorle amare), per la presenza di una scanalatura al margine del cappello e il sapore alquanto sgradevole e acre.
  • Russula heterophylla f.ma adusta, che si distingue in quanto cresce sotto latifoglie asciutte e temperate, per le lamelle forcate al gambo e la sporata bianca.
  • Russula ochroleuca, che ha il cappello più giallastro e la carne leggermente acre
  • Russula integra, che ha però un portamento più slanciato e lamelle decisamente gialle.

Etimologia modifica

Genere: dal latino russula = diminutivo di russa = rossa, col significato di rosseggiante per il colore di alcune specie comuni.

Specie: dal latino mustela = faina, per il colore simile al mantello della faina.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Scheda della specie, su natura.cr-surfing.net. URL consultato il 20 novembre 2006 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2006).
  • Altra scheda, su fungoceva.it.
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