American Star

nave
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La turbonave American Star fu un transatlantico, poi passata al ruolo di nave da crociera, costruita nel 1940 con il nome di America per la compagnia crocieristica United States Lines.

American Star
Un'immagine promozionale dell'America del 1954
Descrizione generale
Tiponave da crociera
Porto di registrazione New York (1940-1941)
U.S. Navy (1941-1946)
New York (1946-1964)
Il Pireo (1964-1967)
Panama (1967-1968)
Il Pireo (1968-1996)
IdentificazioneIMO 5014123
CostruttoriNewport News Shipbuilding and Drydock Co
Varo31 agosto 1939
Viaggio inaugurale22 agosto 1940
Nomi precedentiAmerica (1940-1941)
USS West Point (1941-1946)
America (1946-1964)
Australis (1964-1978)
America (1978)
Italis (1978-1980)
Noga (1980-1984)
Alferdoss (1984-1993)
Disarmo1994
Destino finalenaufragata nel 1994
Statosgretolatasi e sommersa dal 2008
Caratteristiche generali
Stazza lorda33961 tsl
Lunghezza220,23 m
Larghezza28,47 m
Pescaggio9,25 m
Velocità22,5 nodi (41,7 km/h)
Equipaggio643
Passeggeri2258 (massimo)
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Nei 54 anni trascorsi tra la sua costruzione e il suo naufragio, avvenuto nel 1994, ha cambiato nome diverse volte: per ben tre volte è stata ribattezzata America, poi West Point, Australis, Italis, Noga, Alferdoss e infine American Star.

Caratteristiche modifica

Costruita a partire dal 1939 a Newport News con l'idea di dare agli Stati Uniti una nuova nave ammiraglia, presentava molte novità in diversi campi: fu infatti una delle poche navi i cui interni furono progettati da donne, precisamente Anne Urquhart e Dorothy Markwald, le quali arredarono la nave con uno stile molto moderno per l'epoca, distaccandosi dall'art déco in voga sulle navi europee. L'ingegnere William Francis Gibbs, invece, fu il responsabile della sagoma della nave e dei suoi dispositivi di sicurezza e prescrisse una forte limitazione nell'uso del legno (che verrà poi quasi completamente eliminato nelle navi costruite successivamente) in rispetto alle più stringenti norme antincendio. In luogo del legno fu invece usato l'amianto, materiale ignifugo di cui però all'epoca non si conosceva la tossicità. Con un equipaggio di 643 persone, la nave poteva originariamente ospitare 543 passeggeri in prima classe, 418 in turistica e 241 in terza.

Storia modifica

L'America fu varata il 31 agosto 1939 dall'allora first lady Eleanor Roosevelt e compì il suo viaggio inaugurale il 22 agosto 1940 con insegne di neutralità dipinte sui fianchi, ma con l'entrata in guerra degli Stati Uniti fu requisita nel gennaio 1942 e dipinta di grigio per essere usata come nave trasporto truppe dalla US Navy. Durante il conflitto trasportò verso l'Europa oltre 50 000 soldati.

Una volta terminata la guerra, tornò alla destinazione d'uso originaria di transatlantico e, nonostante l'entrata in servizio della molto più grande e veloce United States nel 1952, molti continuarono a preferirla poiché ritenuta più confortevole e lussuosa della nuova sorella maggiore. Tuttavia negli anni sessanta, con l'aumento dei voli transoceanici, la nave fece sempre più fatica ad attirare passeggeri, finché fu ritirata dal servizio nel 1964. Da allora in poi fu venduta a svariate compagnie per essere usata come nave da crociera, cambiando più volte nome, fino all'acquisto nel 1994 da parte di un uomo d'affari thailandese, che la ribattezzò American Star e progettò di trasformarla in un hotel galleggiante.

Il naufragio modifica

 
Il relitto dell'American Star incagliato a Fuerteventura nel 2004.

Nel gennaio 1994, mentre veniva trainata da un rimorchiatore ucraino verso la Thailandia, dov'era attesa per essere trasformata in un albergo galleggiante di lusso, fu colta da una tempesta che causò la rottura dei cavi di rimorchio. Andata alla deriva, la nave si incagliò su una spiaggia dell'isola di Fuerteventura, spezzandosi in due tronconi dopo 48 ore di tempesta, rendendo così impossibile il recupero del relitto e venendo definitivamente abbandonata.

Nel 1996 il troncone di poppa venne trascinato via dal mare e affondò mentre la prua rimase immobile fino al novembre 2005, quando iniziò a collassare fino a coricarsi completamente sul lato sinistro. Successivamente, ad aprile 2007, crollò anche il lato di dritta, rendendo quello che rimaneva dell'imbarcazione quasi completamente sommerso; nel 2008, infine, gli ultimi resti del relitto sono scivolati sotto la superficie dell'acqua, scomparendo lentamente sotto le onde.

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