Salame

salume insaccato secco

Il salame è un tipo di salume insaccato, crudo e stagionato, ottenuto a partire da una miscela di macinato di carne e grasso. Il nome deriva dall'operazione di salatura che si rende necessaria per assicurarne la conservazione.

Salame
Un salame per metà intero e metà affettato.
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
Diffusionemondiale
Dettagli
Categoriasalume

Alla carne e al grasso vengono aggiunti sale e spezie che variano localmente (tra le quali: aglio, pepe nero o bianco, macinato o in grani, finocchio, macis).

Materia prima modifica

 
Un esempio di salame italiano: Salame genovese di Sant'Olcese.

La carne maggiormente usata è tradizionalmente quella di maiale, considerata per quest'uso di maggior pregio, tanto che la normativa italiana vigente impone al produttore di dichiarare sull'etichetta che accompagna il prodotto il tipo di carne impiegata, se solo suino o misto suino; infatti, in molti prodotti tradizionali è specificato "puro suino". Prodotti tipici vengono preparati con carne di: capra, pecora, cavallo, asino, oca, selvaggina come il cinghiale o frattaglie. Altri ingredienti, a seconda delle tradizioni locali, possono essere le rape o il sangue. Il grasso è sempre suino, per motivi organolettici e di conservazione.

Il processo di stagionatura può essere favorito dall'introduzione di ingredienti quali latte, vino. Nei prodotti non casalinghi vengono aggiunti anche destrosio, nitriti e nitrati. L'insieme delle spezie e degli aromi aggiunti alla carne prende il nome di concia.

Preparazione e stagionatura modifica

 
Salame friulano (P.A.T.)
 
Salame mantovano

L'impasto può essere insaccato in un involucro di budello animale (solitamente suino, ma anche ovino, bovino o equino), o artificiale (cellulosa o collagene quelli più utilizzati). La lunghezza varia dai 10 ai 60 cm, il diametro (calibro) varia da 3 (Salame Cacciatore DOP) a circa 20 cm (crespone). Una volta insaccato il salame passa di norma un periodo in locali di asciugatura (circa una settimana) per passare poi alla stagionatura vera e propria, che varia a seconda della grandezza del salame (da 2 settimane per le salsicce stagionate fino anche a 6 mesi per prodotti tradizionali). Durante la stagionatura, la pelle del salame si ricopre di muffe, che gli danno il caratteristico colore bianco. Esse non sono comunque nocive, e anzi hanno una funzione protettiva della qualità della carne.[1]

In alcune regioni (Romagna, Toscana) ad una parziale stagionatura all'aria può seguire una fase di conservazione in cenere di legna (salame sotto cenere) che conferisce ulteriori aromi.[2][3]

Il salame prende i nomi dai tipi di budello usato o dai componenti e dalle località in cui viene prodotto.

Note modifica

  1. ^ Giovanni Ballarini, Salami dalle muffe multicolori, su georgofili.info, 23 marzo 2022. URL consultato il 3 febbraio 2023.
  2. ^ peperonciniedintorni, Salame Nero della Garfagnana o tizzone di giustignana, su Peperoncini & Dintorni, 23 gennaio 2016. URL consultato il 24 novembre 2023.
  3. ^ Salumi conservati sotto cenere dei forni del pane di Maiolo: novità della Bottega della Carne di Novafeltria (RN), su www.bottegadellacarne.com. URL consultato il 24 novembre 2023.

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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