Salvatore Sforza Cesarini, VII principe di Genzano

principe di Genzano

Salvatore Sforza Cesarini, XXIV Conte di Santa Fiora, VII principe di Genzano, II duca Sforza Cesarini (Roma, 1798Roma, 19 maggio 1832), è stato un principe italiano.

Salvatore Sforza Cesarini, XXIV Conte di Santa Fiora, VII principe di Genzano, II duca Sforza Cesarini
Principe di Genzano
Stemma
Stemma
In carica1816 –
1832
PredecessoreFrancesco Sforza Cesarini, VI principe di Genzano
SuccessoreLorenzo Sforza Cesarini per decisione della Sacra Rota
TrattamentoSua Grazia
NascitaRoma, 1798
MorteRoma, 19 maggio 1832
DinastiaSforza Cesarini
PadreFrancesco Sforza Cesarini, VI principe di Genzano
MadreGertrude Conti
ConsorteElisabetta Cusani Visconti
Religionecattolicesimo

Biografia modifica

Nato a Roma nel 1798, Salvatore era figlio di Francesco Sforza Cesarini, VI principe di Genzano, I duca Sforza Cesarini e XXIII conte di Santa Fiora, e di sua moglie Gertrude Conti.

La madre non apparteneva alla storica casata dei Conti, duchi di Poli e di Guadagnolo ma ad altra famiglia omonima: il padre di lei, Alessandro, era figlio di Fortunato Conti il cui fratello, Gioacchino (n. 1714 - m. 1761) era stato un celebre sopranista col nome di Gizziello; Fortunato e Gioacchino erano figli di un tal Marcantonio Conte (non Conti), originario di Arpino, sulle cui origini non si sa nulla, e della di lui moglie, tale Dorotea Merluzzi; fu grazie alla fortuna accumulata dallo zio Gioacchino, che Alessandro poté sollevarsi da una situazione di dignitosa modestia e permettere alla figlia l'accesso all'aristocrazia romana tramite il matrimonio con Francesco Sforza Cesarini.

Alla morte del padre nel 1816, all'età di 18 anni venne chiamato a succedergli in tutti i titoli e possedimenti della famiglia in quanto unico erede maschio rimasto vivente. Alla morte del padre ereditò anche i titoli di duca di Poli, Guadagnolo e Rignano, ma provvedette a vendere i primi due già dal 1820 al ricco banchiere Marino Torlonia, fidanzato e poi marito (dall'anno successivo) di sua sorella, mentre il terzo finì in mano alla nobile famiglia romana dei Massimo. Tale vendita fu obbligata per la mancanza di liquidità che stava spingendo sempre più la famiglia sul lastrico.

Per risollevare le sorti della propria famiglia, nel 1818 si decise a prendere moglie nella persona della nobildonna milanese Elisabetta Cusani Visconti, la quale però si dimostrò sempre piuttosto frivola e si separò dal marito pochi anni dopo il matrimonio, tornando a Milano senza dargli un erede.

Salvatore morì a Roma il 19 maggio 1832, all'una e mezza di notte.[1] Alla sua morte, il titolo di duca (non quello di principe) passò al suo fratellastro Lorenzo Filippo Montani, nato dalla relazione di sua madre ormai separata dal marito, col generale Carl Marschall. Quest'ultimo dovette, per disposizioni testamentarie del fratellastro, mutare completamente il proprio cognome in Sforza Cesarini per poter accedere alla sua eredità.

Matrimonio e figli modifica

Salvatore sposò a Roma nel 1818 la nobildonna milanese Elisabetta Cusani Visconti, figlia di Luigi Cusani Visconti, VII marchese di Chignolo, e di sua moglie, la marchesa Anna Maria Lepri. Da questo matrimonio non nacquero eredi.

Albero genealogico modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Sforza Giuseppe Sforza Cesarini, III principe di Genzano Gaetano I Sforza Cesarini, II principe di Genzano  
 
Vittoria Conti  
Gaetano II Sforza Cesarini, V principe di Genzano  
Maria Francesca Giustiniani Vincenzo Giustiniani, III principe di Bassano  
 
Costanza Boncompagni  
Francesco Sforza Cesarini, VI principe di Genzano  
Michelangelo Caetani, X duca di Sermoneta Gaetano Francesco Caetani, IX duca di Sermoneta  
 
Costanza Barberini  
Marianna Caetani  
Carlotta Zongo Ondedei  
 
Teresa Cima  
Salvatore Sforza Cesarini VII principe di Genzano  
Fortunato Conti  
 
 
Alessandro Conti  
 
 
 
Gertrude Conti  
 
 
 
 
 
 
 
 

Note modifica

Bibliografia modifica

  • N. Ratti, Della famiglia Sforza, ed. Salomoni, Roma, 1794
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