Samir Geagea

politico libanese

Samir Geagea (سمير جعجع, Samīr Jaʿjaʿ; Beirut, 25 ottobre 1952) è un politico e militare libanese.

Samir Geagea

Presidente esecutivo delle Forze Libanesi
In carica
Inizio mandato15 gennaio 1986
PredecessoreElie Hobeika

Dati generali
Partito politicoForze Libanesi
(dal 1992)
Falangi Libanesi
(1975 - 1992)

Di fede cristiano-maronita, è stato comandante delle milizie cristiane denominate Forze Libanesi nel corso della Guerra civile libanese dal 1986 fino al 1990, e quindi presidente esecutivo delle stesse Forze Libanesi divenute partito politico.

Biografia modifica

Gioventù ed educazione modifica

Samir Geagea nasce il 25 ottobre del 1952 in un sobborgo di Beirut. La sua famiglia non è benestante, il padre lavora nell'esercito, ma riesce comunque a far frequentare al figlio gli studi fino al liceo. Grazie ad una borsa di studio erogata dall'Associazione Khalil Gibran, Geagea poté intraprendere gli studi presso la facoltà di Medicina della UAB (Università Americana di Beirut) e dopo alla Université Saint-Joseph della stessa capitale libanese.

Lo scoppio della guerra civile libanese nel 1975 interruppe i suoi studi fino alla UAB; successivamente li riprese alla Université Saint-Joseph senza mai terminare. Geagea era un membro attivo del Partito falangista, quest'ultimo divenne la principale milizia cristiana allo scoppio della guerra civile libanese nel 1975. È sposato con Sethrida Geagea.

Durante la guerra civile modifica

Geagea aumentò progressivamente il proprio ruolo e guidò diverse operazioni su ordine di Bachir Gemayel, il comandante delle Kataeb, le milizie armate del Partito falangista. Nel 1976 le varie milizie cristiane si unirono nelle Forze Libanesi guidate dallo stesso Genmayel.

Nel giugno 1978 il leader del partito venne assassinato nel nord del Libano durante una lotta di potere con l'ex-Presidente Suleiman Frangieh; Bachir Gemayel ordinò a Geagea e a Elie Hobeika di formare un'unità per catturare i sospetti, i quali avevano trovato riparo nella casa di Frangieh nella località di Ehden. L'incidente divenne famoso come il Massacro di Edhen. Il gruppo (il quale aveva in qualche modo superato diversi check-point siriani) incontrò una forte resistenza alla periferia di Edhen, dove Geagea venne ferito; venne trasportato a Beirut e ricoverato all'ospedale di Achrafieh, la stessa struttura dove, ironicamente, stava facendo il suo tirocinio. La mano destra risultò parzialmente paralizzata e non poté continuare i suoi studi. Nel frattempo l'operazione militare in corso a Edhen portò alla morte di quasi quaranta persone, tra le quali Tony Frangieh e la sua famiglia. Geagea venne successivamente trasferito in un ospedale in Francia.

Nei primi anni '80 Geagea venne nominato a capo delle milizie delle FL per il fronte nord; al suo comando c'erano circa 1.500 soldati ben armati, provenienti soprattutto dal suo paese natale Basharre e altre città e villaggi vicini. Geagea guidò i suoi uomini in diverse battaglie contro l'esercito siriano a El-Koura e Qnat. Nel 1982 - 1983 Geagea comandò le forze libanesi contro la milizia del Partito socialista progressista di Walid Jumblatt, i palestinesi e i siriani nella battaglia per il controllo delle montagne delle Chouf nel libano centrale e come conseguenza, i cristiani furono massacrati e sfollati dalle loro case. Dopo la morte di Bashir Gemayel, assassinato nel settembre 1982 in un attentato dinamitardo insieme a 25 dirigenti cristiano maroniti, Geagea divenne uno dei capi militari delle Forze Libanesi.

 
Geagea con la figlia di William Hawi alla fine degli anni '80

Il 15 gennaio 1986, le forze fedeli al presidente della Repubblica Amin Gemayel e a Samir Geagea, capo dell'intelligence delle Forze libanesi, estromisero Elie Hobeika dal comando delle LF e lo sostituirono con lo stesso Geagea. Il colpo di stato è arrivato in risposta alla firma apposta da Hobeika all'Accordo Tripartito con Nabih Berri e Walīd Junbulāt sotto l'egida della Siria e per l'essersi avvicinato in tal modo politicamente a Damasco.

Il partito modifica

Il 13 ottobre 1990, la Siria allontanò Michel Aoun dal Palazzo presidenziale di Baabda; Aoun stava guidando un governo ad interim che in quel momento riempiva il vuoto istituzionale determinato dalla mancata elezione di un successore del Presidente Amin Gemayel, ponendo termine di fatto alla guerra civile. Con Aoun fuori dai giochi, Samir Geagea era ora l'unico leader di rilievo nella comunità cristiana, e gli fu offerto di entrare nel nuovo governo filosiriano formato la vigilia di Natale. Egli però rifiutò varie volte, indicando che si era opposto agli interventi siriani negli affari libanesi e le sue relazioni col governo inevitabilmente si deteriorarono.[1].

Oltre alla guida delle Forze libanesi, Geagea mantenne il suo ruolo nella direzione del partito Kataeb (Falangi Libanesi). Nel 1992 si candidò alla guida del partito ma perse contro Georges Saadeh con il quale crebbe il conflitto. Successivamente, nello stesso anno, Saadeh cacciò Geagea e tutti i membri della cosiddetta Commissione di salvataggio, formata da molti membri della direzione e leader locali fedeli alle Forze libanesi e a Geagea[2], che così trasformarono le milizie Forze Libanesi in un partito politico.

L'arresto e il processo modifica

In quegli anni c'era una pressione crescente nei suoi confronti volta a far accettare la presenza siriana in Libano; terminata la guerra civile venne difatti permesso ad un grosso schieramento militare siriano di rimanere in territorio libanese, ufficialmente per garantire la pace, di fatto ne condizionava pesantemente la vita politica. Prima del suo arresto Geagea venne contattato da molti suoi simpatizzanti e avvertito degli imminenti procedimenti giudiziari; gli venne offerta anche la possibilità di trovare rifugio fuori dal Libano ma Geagea rifiutò. I siriani sfruttarono i punti deboli dell'amnistia promulgata dal Presidente Elias Hrawi per tutti i crimini e le atrocità commessi prima del 1990. Tale legge stabiliva che qualunque crimine commesso dopo quella data sarebbe stato escluso dagli effetti dell'amnistia. Il 27 febbraio 1994 una bomba esplose nella Chiesa di Sayyidet Al Najet (Nostra Signora della Liberazione) in località Zouk, uccidendo 9 fedeli e molti feriti. Gli autori dell'attentato rimasero sconosciuti ma Geagea venne accusato del crimine senza poter, di conseguenza, beneficiare dell'amnistia, mentre tutti gli altri capi della guerra civile non dovettero rispondere dei molti crimini commessi durante il conflitto. Il 23 marzo 1994 il governo libanese ordinò lo scioglimento delle Forze Libanesi e il deputato Fouad Malek, vicino a Geagea, venne posto sotto custodia. Geagea venne arrestato il 21 aprile 1994 con l'accusa di aver commissionato l'attentato alla chiesa, tentato di destabilizzare il governo "mantenendo una milizia sotto la maschera di un partito politico", istigato atti di violenza e commesso degli omicidi durante la guerra civile; venne accusato di aver assassinato l'ex primo ministro Rashid Karami, il leader del Partito Nazionale Liberale Dany Chamoun e della sua famiglia e l'ex membro delle Forze libanesi Elias Al Zayek. Venne inoltre accusato di aver tentato di uccidere il Ministro Michel Murr. Al termine del processo venne assolto per l'attentato alla chiesa ma condannato a quattro ergastoli per gli altri casi. Amnesty international criticò il processo e la condanna di Geagea, sostenendo che fossero ingiuste e politicamente motivate.

Prigionia modifica

Geagea venne incarcerato per 11 anni in una cella d'isolamento, senza finestre, situata tre piani sotto il Ministero della Difesa a Yarze[3]. Il suo stato di salute venne compromesso e perse peso in modo drammatico a causa delle malsane condizioni sanitarie e dell'assenza di ventilazione[4]. L'accesso ai media e al mondo esterno fu negato, gli fu permesso solo di vedere la moglie e pochi famigliari. Tutte le conversazioni erano monitorate e gli venne vietato di parlare di politica con chiunque[5]. Geagea ha dichiarato di aver meditato e ripensato alle proprie azioni compiute durante la guerra civile, mentre si trovava incarcerato, per capire se era stato dalla parte giusta. Si mantenne attivo mediante la lettura di filosofia Hindu, del Corano, teologia e misticismo cristiano indicando i lavori del gesuita Pierre Teilhard de Chardin.

Rilascio modifica

I leader della Rivoluzione dei cedri considerarono il processo e la sentenza di condanna di Geagea ingiusti, politicamente motivati e orchestrate dal governo al potere in Libano durante l'occupazione siriana per allontanare lo stesso Geagea e smantellare le Forze libanesi: Quando i sostenitori della Rivoluzione dei Cedri vinsero le elezioni parlamentari nel 2005 fecero pressioni per un'amnistia che riguardasse il caso di Geagea. Il Parlamento libanese approvò la legge di amnistia il 18 luglio 2005; visto l'equilibro confessionale presente in Libano, tre dozzine di islamisti furono rilasciati con Geagea. La legge venne successivamente firmata dal Presidente Èmile Lahoud. Geagea venne rilasciato il 26 luglio 2005 e lasciò il Libano per curarsi. Tornò il 25 ottobre, giorno del suo compleanno, vivendo nella regione dei Cedri. Geagea è stato l'unico tra i leader delle milizie ad essere stato condannato per i crimini durante la guerra civile.

Ruolo politico modifica

 
Il segretario di Stato statunitense Mike Pompeo con Geagea a Beirut nel 2019

Samir Geagea è uno dei leader della comunità cristiano maronita del Libano; un'altra caratteristica che lo distingue, fin dai tempi della guerra civile, è quella di essere uno dei nemici giurati della Siria. Sulla scena politica libanese, Geagea e le LF sono considerate la principale componente cristiana dell'Alleanza del 14 marzo, anti-siriana ed anti-iraniana, di cui è leader insieme a Saʿd Ḥarīrī dei sunniti.

Nel 2014 Geagea ha presentato la sua candidatura alle elezioni presidenziali libanesi per succedere al presidente Michel Suleiman, con il sostegno politico dell'Alleanza per la presidenza del 14 marzo. Tuttavia, il paese è entrato in uno stallo presidenziale di due anni, che si è concluso nel 2016 con Geagea che ha sostenuto il suo rivale di lunga data Michel Aoun per la presidenza. Aoun è stato eletto presidente, ponendo fine a più di due anni di vuoto presidenziale.

«Tutti diciamo a noi stessi: è doveroso difendere la nostra presenza e il nostro diritto di esistere. Ma sono pochi quelli che sanno difendere la libertà dei cristiani. (Samir Geagea)»

Geagea ha guidato il partito Forze Libanesi al successo elettorale del 2022 quando con 19 seggi è diventato il primo partito cristiano maronita in parlamento.

Note modifica

Bibliografia modifica

  • Michael Johnson, All honorable men: the social origins of war in Lebanon, Londra, I.B. Tauris, 2001. p. 298. ISBN 978-1-86064-715-4.
  • Emma Aubin-Boltanskin, "Samir Geagea: le guerrier, le martyr et le za'îm". In: Franck Mermier e Sabrina Mervin (a cura di), Leaders et partisans au Liban, Éditions Karthala-IFPO-IISMM, 2012, p. 63.
  • Denise Ammoun, Histoire du Liban contemporain. T. 2, 1943-1990, Parigi, Arthème Fayard, 2002.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN76212285 · ISNI (EN0000 0000 7891 1112 · LCCN (ENnr96007506 · GND (DE140877096 · BNF (FRcb14894527b (data) · J9U (ENHE987007581011705171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr96007506
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie