Sana Takeda

illustratrice e fumettista giapponese

Sana Takeda (Niigata, 1977) è una fumettista e illustratrice giapponese nota per il suo lavoro sulla serie Monstress, due volte vincitrice del premio Hugo[1][2].

Takeda è nata nella Prefettura di Niigata, cresciuta nella stazione sciistica di Myoko Kogen,[3][4] ed ora risiede a Tokyo. Non ha frequentato scuole d'arte, ma ha cominciato a disegnare da giovane copiando le illustrazioni dei romanzi e dei manga[5]. All'età di vent'anni iniziò a lavorare come progettista CGI in 3D[5] per la SEGA, creando immagini di calciatori ed atleti dell'NBA.[5] Divenne un artista freelance a 25 anni.[3] Dopo aver inviato il suo portfolio C. B. Cebulski, cominciò a lavorare a diversi progetti per la Marvel Comics, inclusi gli X-Men, Venom, Civil War 2[6] e Ms. Marvel.[3] Nel 2006-2008 lavorò con Cebulski sulla serie di proprietà degli autori Drain[7] Nel 2010 iniziò a lavorare con Marjorie Liu su X-23[5] per la Marvel Comics e nel 2013 le due iniziaro a scrivere la serie Monstress.

Takeda identifica tra gli artisti che più l'hanno influenzata: gli ukiyo-e di Utagawa Kuniyoshi, l'arte di Shigeru Mizuki dedicata agli yōkai (spiriti giapponesi) e le illustrazioni di Gojin Ishihara[8].[4]

Note modifica

  1. ^ (EN) Chris Arrant, Monstress Wins 2017 Hugo Award, su Newsarama, 14 agosto 2017. URL consultato il 22 agosto 2018.
  2. ^ Silvio Sosio, I vincitori dei premi Hugo 2018, in Fantascienza.com, 20 agosto 2018. URL consultato il 22 agosto 2018.
  3. ^ a b c (EN) Marjore Liu e Sana Tekada, Bio, in Monstress, vol. 2, Image Comics, 2017, ISBN 9781534305465.
  4. ^ a b Roland Kelts, Breaking the comic book glass ceiling, in The Japan Times, 19 marzo 2017. URL consultato il 25 January 2018.
  5. ^ a b c d (EN) David Harper, Sana Takeda on the Beauty and Darkness of Monstress - SKTCHD, su SKTCHD, 9 febbraio 2016. URL consultato il 25 gennaio 2018.
  6. ^ (EN) Sana Takeda, su marvel.com. URL consultato il 26 gennaio 2018.
  7. ^ (EN) Vaneta Rogers, One to Watch: Sana Takeda, su Newsarama, 15 novembre 2006. URL consultato il 26 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2006).
  8. ^ (EN) Gojin Ishihara – 26 Japanese 70’s illustrations to scare kids, su ufunk.net, 26 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2015).

Collegamenti esterni modifica

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