Sant'Arpino

comune italiano
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo santo venerato dalla Chiesa cattolica, vedi Elpidio di Atella.

Sant'Arpino (Sandarpìnë in campano[4]) è un comune italiano di 15 127 abitanti[1] della provincia di Caserta in Campania.

Sant'Arpino
comune
Sant'Arpino – Stemma
Sant'Arpino – Bandiera
Sant'Arpino – Veduta
Sant'Arpino – Veduta
Chiesa di San Francesco di Paola di Sant'Arpino
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Caserta
Amministrazione
SindacoErnesto Di Mattia (lista civica Risorgimento atellano) dal 4-10-2021
Territorio
Coordinate40°57′27″N 14°14′57″E / 40.9575°N 14.249167°E40.9575; 14.249167 (Sant'Arpino)
Altitudine43 m s.l.m.
Superficie3,2 km²
Abitanti15 127[1] (31-5-2023)
Densità4 727,19 ab./km²
Comuni confinantiCesa, Frattamaggiore (NA), Frattaminore (NA), Gricignano di Aversa, Grumo Nevano (NA), Orta di Atella, Sant'Antimo (NA), Succivo
Altre informazioni
Cod. postale81030
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT061087
Cod. catastaleI306
TargaCE
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 1 207 GG[3]
Nome abitantisantarpinesi
Patronosant'Elpidio Vescovo
Giorno festivo24 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sant'Arpino
Sant'Arpino
Sant'Arpino – Mappa
Sant'Arpino – Mappa
Posizione del comune di Sant'Arpino nella provincia di Caserta
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Il paese è situato nella piana campana (ager campanus), ovvero Piana del Volturno, e fa parte dell'agro aversano, il suo territorio ricade in gran parte sul sito della antica città di Atella.

Origini del nome modifica

Il nome Sant'Arpino deriva dalla volgarizzazione di Sant'Elpidio, vescovo e patrono del paese.

Storia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Atella (città antica).

Sant'Arpino segue le vicende storiche di Atella essendone la continuità storica più stretta, per alcuni studiosi invece ha praticamente soppiantato la vecchia città ormai in rovine come ci dimostra un atto di vendita dell'820 redatto in un luogo prossimo ad Atella ma conosciuto col nome di villaggio di S. Elpidio (volgarizzato nei secoli in Sant'Arpino). I due nomi di Sant'Elpidio e Atella convivono ufficialmente fino a quando, sorta Aversa, tutto ciò che restava di Atella viene trasferito nella città normanna ed il piccolo borgo di Sant'Elpidio diviene uno dei suoi casali.

Nel 1592 il paese diviene feudo ducale del marchese di Grottola Alonzo Sanchez de Luna d'Aragona e assume per la prima volta nella sua storia il nome ufficiale di Sant'Arpino. Elevato a comune con Gioacchino Murat viene soppresso in epoca fascista nel 1928 con Regio Decreto 15/4/28 n. 948 a formare il comune di Atella di Napoli. Nel 1946 col Decreto Legislativo Luogotenenziale del 29/3/46 viene ricostituito nella neonata Repubblica Italiana.

Elenco dei Signori di Sant'Arpino modifica

  • 1121 Mensa Episcopale Aversana
  • 1269 Mensa Episcopale Aversana / Jean Troussevache
  • 1313 Regina Sancia, figlia di re Giacomo II di Maiorca e moglie di re Roberto d'Angiò / Mensa Episcopale Aversana
  • 1333 Giovanni d'Ariano, segretario della Regina Sancia
  • 1342 Monastero di Santa Chiara in Napoli/ Mensa Episcopale Aversana / Giovanni d'Ariano
  • 1344 Monastero di S. Maria Maddalena in Napoli / Giovanni d'Ariano / Filippo Caracciolo / Mensa Episcopale Aversana
  • 1364 Roberto d'Ariano (figlio di Giovanni) / Mensa Episcopale Aversana
  • 1384 Giovanni d'Ariano (figlio di Roberto)
  • 1391 Francesco d'Ariano (figlio di Giovanni) / Gurello Carafa
  • 1392 Gurello Carafa
  • 1402 Luigi Antonio Carafa (primogenito di Gurello)
  • 1423 Caraffelo Carafa (fratello di Luigi Antonio)
  • 1458 Bernardo Carafa (nipote di Caraffello)
  • 1470 Giovanni Carafa detto il Galante (secondogenito di Bernardo)
  • 1513 Federico Carafa (figlio di Giovanni nato dal secondo matrimonio con Luisa Carafa) 1º Signore
  • 1529 Giovanni Carafa (primogenito di Federico) 2ºSignore
  • 1564 Giovan Giacomo Carafa (secondogenito di Federico) 3º Signore
  • 1567 Fabrizio Carafa (figlio di Giovan Giacomo), nel 1569 vende il feudo per 13.500 Ducati a Donna Caterina D'Aragona per sanare i debiti del padre, 4º Signore
  • 1569 Alonso III Sanchez de Luna marito di Donna Caterina D'Aragona 5º Signore
  • 1607 Giovanni Sanchez de Luna (secondo figlio di Alonso III, il primogenito Alonso IV succede al padre come Marchese di Grottola) 1º Barone
  • 1612 Alonso Sanchez de Luna (figlio di Giovanni) 2º Barone
  • 1644 Giovanni Sanchez de Luna (figlio di Alonso) 3º Barone
  • 1672 Don Alonso Sanchez de Luna (secondo figlio di Giovanni) 4º Barone, dal 1678 1º Duca di Sant'Arpino
  • 1694 Don Giovanni Nicola Sanchez de Luna (quinto figlio e unico maschio di Don Alonso) 2º Duca
  • 1763 Don Alonso Sanchez de Luna (secondogenito di Don Giovanni) 3º Duca
  • 1781 Don Giovanni Francesco Sanchez de Luna (secondogenito di Don Alonso) 4º Duca
  • 1789 Don Alonso Sanchez de Luna (terzo figlio di Don Giovanni) 5º Duca
  • 1842 Don Carlo Luigi Caracciolo per effetto del matrimonio con Donna Maria Teresa Sanchez de Luna (figlia di Don Alonso) 6º Duca
  • 1873 Don Luigi Caracciolo (primogenito di Don Carlo Luigi) 7º Duca
  • 1889 Donna Teresa Caracciolo (prima delle due figlie di Don Luigi) 8ª Duchessa
  • 1935 N.D. Donna Isabella Colonna (figlia di Donna Teresa Caracciolo e N.H. Don Marcantonio Colonna, 15º Principe di Paliano) 9ª Duchessa[5]

Simboli modifica

Lo stemma del Comune di Sant'Arpino è stato concesso con decreto del Presidente della Repubblica del 24 aprile 2000.[6]

Stemma:

«Di azzurro, alla corona di spine di diciotto intrecci di rosso, attraversante il pastorale d'oro, posto in sbarra, essa corona sormontata dalla mitria d'oro, ornata di quattro rubini di rosso, posti in palo, con le infule d'oro svolazzanti, l'infula di sinistra attraversata dal manico ricurvo del pastorale. Sotto lo scudo su lista bifida e svolazzante di azzurro il motto in lettere maiuscole di nero, Ordo Populusque Atellanus. Ornamenti esteriori da Comune.»

Gonfalone:

«Drappo partito di rosso e di giallo…»

La mitra e il pastorale sono attributi del santo patrono che fu vescovo di Atella, la corona di spine ricorda le persecuzioni patite dal santo e le numerose distruzioni subite dalla città. Il motto, traducibile in "Il governo e il popolo di Atella", ribadisce con orgoglio la continuità storica con l'antica Atella.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Palazzo Ducale dei Sanchez De Luna D'Aragona
  • Palazzo Ducale dei Sanchez De Luna D'Aragona: Costruito tra il 1574 ed il 1592 da Alonzo III Sanchez de Luna d'Aragona sorge sul sito di un'antica chiesa dedicata a Sant'Elpidio, probabilmente demolita per dar spazio all'edificio, così come testimoniano alcune lapidi fatte affiggere dallo stesso Alonzo III. È appartenuto nei secoli ai Sanchez de Luna d'Aragona, ai Caracciolo San Teodoro per eredità dal matrimonio tra il Duca Carlo Luigi e Donna Maria Teresa Sanchez de Luna nel 1810 e infine al tenente garibaldino Giuseppe Macrì che lo acquistò nel 1903 per cederlo alla popolazione santarpinese nel 1932. Oggi il palazzo è la sede del Municipio della città, della biblioteca comunale, del museo civico e della pinacoteca comunale.[7]
 
Edicola Votiva della Madonna della Lettera
  • Edicola Votiva della Madonna della Lettera, realizzata agli inizi del Novecento per volontà del tenente garibaldino Giuseppe Macrì è posta sulla facciata laterale sinistra del palazzo ducale in via Piave. Pare che il tenente messinese, ultimo proprietario del palazzo acquistato dai Caracciolo per l'allora modica cifra di 15.000 Lire, non volle far mancare la protezione della Vergine, Santa Patrona della sua città natìa, a Sant'Arpino. In concomitanza con la città dello stretto si svolgeva ogni tre di giugno una festa in onore della Madonna della Lettera, celebrazione andata persa negli anni con l'avvento delle nuove generazioni.
  • Palazzo Zarrillo, palazzo signorile costruito nel XVII sec.;
  • Palazzo Magliola, palazzo signorile del XVI sec.;
  • Rudere del Castellone: rudere archeologico risalente al II secolo d.C., finora è l'unica testimonianza emersa dell'antica Atella. È considerato, da alcuni, parte di un edificio termale, da altri parte di una torre di epoca medioevale.
  • Romitorio di San Caneone: antico edificio religioso di incerta datazione.
 
Romitorio di San Caneone
  • Chiesa di Sant'Elpidio vescovo: costruita nel XVI sec. da Alonzo III Sancherz de Luna, al posto della omonima fatta abbattere per il Palazzo Ducale, originariamente risultava di dimensioni più piccole dell'attuale ed era senza cupola, è stata rimaneggiata più volte nei secoli successivi fino ad ottenere l'attuale fisionomia nel 1884.
 
Chiesa di San Francesco di Paola
  • Chiesa di San Francesco di Paola: costruita con l'annesso convento sul finire del Cinquecento da Alonzo III Sanchez de Luna, sui resti di un antico edificio religioso (probabilmente un tempio romano), fu affidata dal 1593 ai padri Minimi di San Francesco di Paola, che vi abitarono fino alla soppressione del monastero avvenuta nel 1799 per dar spazio all'attuale cimitero voluto dalle riforme murattiane;
  • Cappella della Maddalena: piccola chiesa edificata nel XIV sec. dalle monache del Convento di Santa Maria Maddalena in Napoli;

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[8]

Eventi modifica

  • "PulciNellaMente", rassegna nazionale di teatro-scuola

Infrastrutture e trasporti modifica

Ferrovie modifica

 
Stazione ferroviaria Sant'Antimo-Sant'Arpino

Il paese dispone della stazione di Sant'Antimo-Sant'Arpino posta lungo le linee Roma-Napoli via Formia e Napoli-Foggia.[9] La stazione è gestita dalla RFI ed è classificata nella categoria silver.

Autolinee modifica

Il comune è servito dalla CTP Napoli con le seguenti linee:

  • T33 Succivo-Napoli
  • T47 Teverola-Caserta
  • T65 Aversa-Caivano

Strade modifica

Sant'Arpino è raggiungibile dall'A1 Autostrada del Sole Milano-Napoli tramite l'Asse di Supporto Nola-Villa Literno uscita di Succivo e l'Asse Mediano uscita di Grumo Nevano.

Amministrazione modifica

Il paese fa parte dell'unione dei comuni di Atella. Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1946 1956 Amodio D'Anna Democrazia Cristiana Sindaco
1956 1964 Ferdinando Di Carlo Democrazia Cristiana Sindaco
1964 1976 Vincenzo Legnante Partito Comunista Italiano Sindaco
1976 1978 Gaetano Dell'Aversana Democrazia Cristiana Sindaco
1978 1980 Gerardo Plazza Partito Socialista Italiano Sindaco
1979 1980 Vito Compagnone Partito Socialista Italiano Sindaco
1980 1982 Vincenzo Ciuonzo Partito Comunista Italiano Sindaco
1982 1983 Angelo Orabona Commissario prefettizio
1983 1985 Salvatore Brancaccio Partito Socialista Italiano Sindaco
1985 1987 Antonio Guarino Democrazia Cristiana Sindaco
1987 1989 Francesco Lettera Partito Comunista Italiano Sindaco
1989 1990 Angelo Orabona Commissario prefettizio
1990 1992 Mario D'Angelo Partito Comunista Italiano Sindaco
1992 1994 Giovanni D'Elia Democrazia Cristiana Sindaco
1994 1998 Giuseppe Dell'Aversana Alleanza dei Progressisti Sindaco
1998 2002 Giuseppe Dell'Aversana L'Ulivo Sindaco
2003 2008 Giuseppe Savoia L'Ulivo Sindaco
2008 2013 Eugenio Di Santo Lista civica (PD) Sindaco
2013 2015 Eugenio Di Santo Lista civica (PD) Sindaco
2015 2016 Nicola Chianese Commissario prefettizio
2016 2021 Giuseppe Dell'Aversana Lista civica Movimento politico culturale Sindaco
2021 in carica Ernesto Di Mattia Lista civica Risorgimento atellano Sindaco

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 599, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ http://www.famiglienobilinapoletane.it/Genealogie/Colonna.htm.
  6. ^ Sant'Arpino, su araldicacivica.it. URL consultato il 18 gennaio 2021.
  7. ^ Sito del Comune di SantArpino (CE), su comune.santarpino.ce.it. URL consultato il 14 marzo 2020.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ S.Antimo-S.Arpino, su www.rfi.it. URL consultato il 13 novembre 2023.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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