Valpurga di Heidenheim

badessa, missionaria e santa inglese
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Santa Valpurga, in alcuni casi Valburga (Wessex, 710 circa – Heidenheim, 25 febbraio 779), fu una religiosa di origini anglosassoni ma vissuta prevalentemente in Germania, dove spirò. La Chiesa cattolica la venera come santa.

Santa Valpurga
 

Badessa

 
NascitaWessex, 710 circa
MorteHeidenheim, 25 febbraio 779
Venerata daChiesa cattolica
Canonizzazione893
Santuario principaleAbbazia di Santa Valpurga e Attigny
Ricorrenza25 febbraio e 1º maggio

Biografia modifica

Nata nel regno anglosassone del Wessex, figlia di San Riccardo, Valpurga ebbe due fratelli santi: san Villibaldo e san Vunibaldo.

Fu badessa in Germania ad Heidenheim, nel monastero doppio fondato insieme al fratello san Vunibaldo, dove morì il 25 febbraio del 779.

Verso il XII secolo i genitori di Valpurga furono identificati come san Riccardo d'Inghilterra, un nobile inglese del Wessex, e Wuna (o anche Wunna o Wina).

Il culto modifica

Dopo la morte, le sue spoglie furono trasferite a Eichstätt, nell'Abbazia di Santa Valpurga, per ordine del vescovo di Eichstätt Otgar il 1º maggio 870.

Secondo la leggenda, la sua tomba trasudò per qualche tempo un liquido dai poteri taumaturgici.

Nel 916 il re carolingio Carlo il Semplice fece trasferire le reliquie della santa in una cappella di Attigny servita da dodici canonici[1], che fu sottomessa all'abbazia di San Cornelio di Compiègne[2].

Dal Martirologio Romano: «Nel monastero di Heidenheim nella Franconia in Germania, santa Valburga, badessa, che, su richiesta di san Bonifacio e dei suoi fratelli i santi Villibaldo e Vinebaldo, dall'Inghilterra venne in Germania, dove resse saggiamente due monasteri, di monaci e di monache».

La notte di Valpurga modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Notte di Valpurga.

Nell'ambito di vecchie tradizioni germaniche, nella notte tra il 30 aprile e il 1º maggio si celebrava il pieno avvento della primavera, una veglia che in seguito fu considerata dai cristiani un convegno riprovevole di streghe che uscivano dai loro rifugi per danzare in onore della Luna sul monte Brocken. Per scongiurare le figure demoniache, alla tradizione pagana fu pertanto sovrapposta la festa della santa,[3] fino a divenire la "notte di Valpurga".[4][5] La leggenda della festa come un sabba o un ritrovo di streghe e demoni viene ripresa anche dal Goethe nel suo Faust.

Note modifica

  1. ^ (FR) Abbé Louis Archon, Histoire de la Chapelle des rois de France, tome I, p. 257
  2. ^ (FR) Histoire de Compiègne, Edition des Beffrois, 1988, p. 44.
  3. ^ Alfredo Cattabiani, "La Notte di Valpurga", in Lunario, Mondadori, 2015.
  4. ^ La notte di Valpurga sul sito dell'ambasciata di Svezia a Roma, su swedenabroad.com. URL consultato il 25 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2009).
  5. ^ La notte di Valpurga, su gianfrancofranchi.com.

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