Sarah Kirsch

poetessa tedesca

Sarah Kirsch nata Ingrid Bernstein (Nordhausen, 16 aprile 1935Heide, 5 maggio 2013) è stata una poetessa tedesca vincitrice con Konrad Wolf, Christa Wolf e Manfred Krug della Erich-Weinert-Medaille nel 1965[1], con Ernst Meister del Petrarca-Preis nel 1976[2], del Premio di Stato austriaco per la letteratura europea nel 1980[3], del Premio Roswitha nel 1983[4], del Premio letterario Konrad-Adenauer-Stiftung nel 1993[5] e del Premio Georg Büchner nel 1996[6].

Sarah Kirsch nel 1976

Biografia modifica

Nasce al tempo del Nazismo da un accanito sostenitore della politica hitleriana, che sin da giovane non condivide: per contrastare l'antisemitismo del padre cambia il suo nome in Sarah. Studia biologia presso la Martin-Luther-Universität Halle-Wittenberg tra Halle e Wittenberg e poi letteratura presso l'Istituto Johannes R. Becher di Lipsia.

Nel 1965 sposa lo scrittore Rainer Kirsch di Döbeln. Protesta attivamente contro l'espulsione del poeta dissidente Wolf Biermann dalla Germania orientale nel 1976; successivamente lei stessa deve lasciare il Paese.

Opere modifica

Pubblicate in Italia
  • Calore di neve, a cura di Maria Teresa Mandalari, Fondazione Marino Piazzolla, 1991
  • Fulmine a ciel sereno (racconto, Blitz aus heiterm Himmel), traduzione di Laura Fontana e Umberto Gandini, in Fulmine a ciel sereno. Tre racconti di una mutazione di sesso, La Tartaruga, 1981

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ The Rackham Journal of the Arts and Humanities, p. 83, p. 83.
  2. ^ (DE) Sarah Kirsch Petrarca Preis, 1976, († 2013), su petrarca-preis.de. URL consultato il 18 maggio 2020.
  3. ^ (DE) Vincitore 2020 ed elenco dei premiati, su bmkoes.gv.at. URL consultato il 18 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2021).
  4. ^ (DE) Scheda del premio e vincitrici per anno, su kulturpreise.de. URL consultato il 18 maggio 2020.
  5. ^ (DE) Albo d'oro, su literaturpreisgewinner.de. URL consultato il 18 maggio 2020.
  6. ^ (DE) Georg-Büchner-Preis 1996, su deutscheakademie.de. URL consultato il 18 maggio 2020.

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Collegamenti esterni modifica

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