Sarego

comune italiano

Sarego (Sarègo in veneto) è un comune italiano di 6 670 abitanti[1] della provincia di Vicenza in Veneto.

Sarego
comune
Sarego – Stemma
Sarego – Bandiera
Sarego – Veduta
Sarego – Veduta
Barchesse di Villa Trissino
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Vicenza
Amministrazione
SindacoJessica Giacomello (centro-destra) dal 13-06-2022
Territorio
Coordinate45°25′N 11°24′E / 45.416667°N 11.4°E45.416667; 11.4 (Sarego)
Altitudine42 m s.l.m.
Superficie23,92 km²
Abitanti6 670[1] (30-11-2020)
Densità278,85 ab./km²
FrazioniMeledo, Monticello di Fara
Comuni confinantiBrendola, Lonigo, Montebello Vicentino, Val Liona
Altre informazioni
Cod. postale36040
Prefisso0444
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT024098
Cod. catastaleI430
TargaVI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 462 GG[3]
Nome abitantiseraticensi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sarego
Sarego
Sarego – Mappa
Sarego – Mappa
Posizione del comune di Sarego all'interno della provincia di Vicenza
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Storia modifica

Epoca antica modifica

Sulle pendici dei colli di Sarego sono stati rinvenuti frammenti di vasellame in terracotta di età preistorica.

Tra il II e il I secolo a.C. il territorio — specialmente quello a nord ovest di Monticello di Fara, prossimo alla Via Postumia costruita nel 148 — fu marcato dalla centuriazione romana, con la quale venivano suddivise le terre date in ricompensa ai legionari veterani, che in tal modo avevano tutto l'interesse a difendere questa essenziale arteria che univa Genova ad Aquileia.

In questa zona, in località Ca' Quinta dove fu poi costruita Villa Quinto, furono scoperti nel 1904 i resti di una villa romana di campagna; gli scavi del 1927 hanno portato alla luce una pavimentazione a mosaico, oltre a vari altri reperti: rivestimenti in marmo, resti di affreschi, una struttura per il riscaldamento della villa, un torcularium (impianto produttivo)[4].

Il toponimo di Santa Giustina ricorda la presenza in zona di una chiesetta, poi scomparsa, che attesta l'evangelizzazione protocristiana del territorio.

Medioevo modifica

Del periodo longobardo rimangono ancora numerosi toponimi, il più importante dei quali è Monticello di Fara.

Da antichi documenti si sa della presenza, nel territorio di Sarego, di due castelli altomedievali: il primo nel capoluogo, il secondo a Meledo.

Sull'origine del primo non si conosce nulla di preciso; considerando, però, che il Pagliarino lo definisce "antichissimo" e che la nobile famiglia dei da Sarego risiedeva sul posto sin da epoca precedente al Mille, sembra ragionevole collocarne la fondazione nel secolo X, identificandolo in tal modo con l'incastellamento della chiesa primitiva, la quale dipendeva dalla vasta giurisdizione della pieve di Santa Maria di Altavilla ma era di proprietà dei da Sarego.

Chiesa e castello dovevano dunque essere di origine gentilizia, ed i diritti vescovili devono essersi accesi solo nel 1132 quando i da Sarego assoggettarono la chiesa alla cattedrale di Vicenza[5]. I diplomi imperiali non elencano il castello di Sarego tra quelli vescovili esentati dalla tassa del fodro; ciò non significa ch'esso non dipendesse in qualche modo dai vescovi di Vicenza, ma dimostra semplicemente che non era esentato dalla prestazione[6][7].

Secondo il Pagliarino, il castello «fu gettato a terra dai Veronesi»; quando non è detto, ma è abbastanza facile pensare che ciò possa essere accaduto intorno al 1313 durante le feroci lotte tra Veronesi e Padovani conseguenti all'occupazione di Vicenza da parte degli Scaligeri.

Il secondo castello era a Meledo e probabilmente apparteneva alla meno nota famiglia dei Pan de' Campi, di cui parlano tanto il Pagliarino che il Barbarano; sulla fine del Duecento, comunque, ne vennero infeudati i da Sarego, e di ciò fanno fede gli atti d'investitura, atti che parlano sempre di castrum vetus[8][9], dizione che può avere due significati: o che questo castello era precedente a quello di Sarego oppure che, al tempo dei documenti che ne parlano, fosse ormai distrutto. Nel secondo caso, esso sarebbe stato distrutto prima dell'epoca ezzeliniana[9].

Sarego ha dato i natali a Cortesia de' Marassi detto da Sarego che, nel XIV secolo, fu consigliere di Antonio della Scala - e ne sposò la sorella Lucia - ed ebbe parte rilevante nella sua rovina. A questa nobile famiglia appartenevano anche Simone e suo figlio Gentile da Sarego, principali finanziatori nel 1386 della costruzione e decorazione della chiesa di San Vincenzo a Vicenza, nella quale vennero sepolti. Nello stesso anno 1386 Cortesia da Sarego, fratello di Simone, lasciò in testamento la somma di 1000 lire veronesi per la costruzione di una cappella nella chiesa di Santa Corona a Vicenza,[10] pur disponendo di essere sepolto nella chiesa di Santa Anastasia di Verona, città che era diventata il centro degli interessi della famiglia dei da Sarego, in quelli anni divenuta tra le più potenti del territorio vicentino grazie all'appoggio della signoria scaligera. È da notare che il nome Cortesia, che si ripeté come d'uso molte volte nella dinastia della famiglia, era l'anagramma del nome Seratico con cui la famiglia era nota a quel tempo. Proprio dalla dizione Seratico deriva l'appellativo di seraticensi con cui sono chiamati gli abitanti di Sarego.

Simboli modifica

Lo stemma del comune di Sarego è stato concesso con regio decreto dell'11 marzo 1906.[11]

«D'azzurro, al castello d'argento, infiammato, al naturale, sulla cima delle torri, delle finestre e porte; al capo di rosso, carico di tre spade al naturale, rovesciate, senza guardia, ciascuna posta in banda ed una sull'altra. Ornamenti esteriori da Comune.»

Lo stemma riproduce nel capo le insegne della famiglia comitale dei Sarego, per lungo tempo dominante sul paese, che si blasonava di rosso, a tre spade manicate d'oro, poste in banda, ordinate in sbarra, colle punte al basso.[12]

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Barchessa di villa Trissino, circa 1567, unica parte di una villa veneta mai terminata di Andrea Palladio a Meledo di Sarego, sulle rive del fiumicello Brendola.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[17]

Cultura modifica

Istruzione modifica

L'Istituto Comprensivo "Francesco Muttoni" è dotato di tre scuole per l'infanzia, tre scuole primarie e una scuola secondaria di primo grado sita in Meledo.

Eventi modifica

Nel mese di luglio si svolge la sagra della Madonna del Carmine a Monticello di Fara, nel mese di maggio si svolge la sagra di Sant'Ubaldo a Meledo che festeggia anche il patrono S. Maurizio martire il 22 settembre e ad agosto la sagra dell'Assunta a Sarego.

Geografia antropica modifica

Frazioni modifica

Meledo modifica

A Meledo Alto - dove si trovano le belle opere palladiane di Villa Trissino e di Villa Arnaldi - deturpano la soavità dei colli due enormi cave di calcare in essere dal 1980, sebbene il territorio sia quasi tutto in area SIC (sito di interesse comunitario).

Monticello di Fara modifica

Numerose sono le tracce di presenza romana, come la Villa Ca' Quinta in località Santa Giustina. L'edificio più celebre è la Villa Da Porto detta La Favorita, che domina il paesaggio su un basso colle.

La località è sede di due grandi industrie: Cartiera Burgo Group (ex Cartiera di Sarego) e Salvagnini S.p.a. La frazione di Monticello di Fara era famosa anche all'estero per la pista di speedway, sede di gare a livello internazionale e mondiale della specialità, poi la pista è stata trasferita a Lonigo.

Amministrazione modifica

Sarego è stato il primo comune italiano ad avere un sindaco eletto nelle file del Movimento 5 Stelle.[18]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1920 1923 Giovanni Battista Crestani PPI Sindaco
1923 1923 Gian Domenico Boroni Commissario Prefettizio
1923 1926 Domenico Tibaldo PNF Sindaco
1926 1943 Domenico Tibaldo PNF Podestà
1943 1945 Domenico Tibaldo PFR Podestà
1945 1945 Bruno Corato PFR Podestà
1945 1945 Sirio Rubisse PDA Commissario Prefettizio
1945 1946 Ugo Brunetti Commissario Prefettizio
1946 1951 Giuseppe Cacciavillani DC Sindaco
1951 1955 Gian Giacomo Boroni DC Sindaco
1955 1964 Felice Corato DC Sindaco
1964 1972 Remigio Rezzaro DC Sindaco
1972 1975 Mario Martelletto DC Sindaco
1975 1985 Giancarlo Bonavigo DC Sindaco
1985 1990 Giuseppe Rossetto DC Sindaco
1990 1990 Renato Zambon DC Sindaco
1990 1991 Graziano Bellosi DC Assessore anziano
1991 1994 Giuseppe Rossetto DC Sindaco
1994 1998 Giuseppe Scandola LN Sindaco
1998 2002 Roberto Marzari Centrosinistra Sindaco
2002 2012 Vittorino Martelletto Centrodestra Sindaco
2012 2022 Roberto Castiglion M5S Sindaco
2022 in carica Jessica Giacomello Centrodestra Sindaco

Note modifica

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Marina De Franceschini, Le Ville romane della X regio, Venetia et Histria, L'Erma di Bretschneider, 1998.
  5. ^ A tale cessione, che non dev'essere avvenuta in termini molto chiari, vanno ricondotte le aspre ed interminabili controversie tra i nobili da Sarego ed i canonici della cattedrale di Vicenza per la nomina dei vari beneficiari della chiesa di Santa Maria Assunta a Sarego.
  6. ^ In effetti, una qualche giurisdizione temporale su Sarego i vescovi dovevano esercitarla, e ne sono conferma due atti d'investitura: il primo, del 1306, con il quale il vescovo Altigrado infeudava il giudice Grailante da Sommacampagna de quibusdam bonis et possessionibus... positis tam in villa quam in castro de Serafico; il secondo, del 1311, con cui lo stesso vescovo concedeva la quarta parte di una posta di molini con otto campi di terra situati in ora castri. All'epoca di Altigrado, tuttavia, i veri castellani di Sarego erano ancora i nobili da Sarego, gli stessi di cui parla la "Cronaca di Ezzelino" del 1213
  7. ^ Canova, 1979, p. 101.
  8. ^ In un'investitura fatta dal vescovo Pietro de' Saraceni nel 1288, ad esempio, viene nominata una posta molendinorum in Meledo apud castrum vetus et viam, ed in un'altra del 1322, fatta dal vescovo Francesco Temprarmi (1321-1335), si parla di terreni posti in contracta castri veteris.
  9. ^ a b Canova, 1979, pp. 102-03.
  10. ^ Archivio di Stato di Vicenza, Corporazioni Religiose Soppresse, S. Corona, Annali 1243-1699, p. 72.
  11. ^ Sarego, su Archivio Centrale dello Stato.
  12. ^ Sebastiano Rumor, Il blasone vicentino descritto ed illustrato, Venezia, 1899, p. 166.
  13. ^ Descrizione nel sito del Comune, su sarego.gov.it (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  14. ^ Sito del Comune, su sarego.gov.it (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  15. ^ Scheda[collegamento interrotto] dell'Istituto Regionale Ville Venete con relativo stato di conservazione
  16. ^ Sito del Comune, su sarego.gov.it (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  17. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  18. ^ Sarego: Eletto il primo sindaco grillino

Bibliografia modifica

  • Alberto Lembo (a cura di), Sarego. Storia e vita di un paese, Associazione Pro Sarego, 1987.
  • Demetrio Guarato, Meledo. Tra storia e memoria, Vicenza, Editrice Veneta, 2013.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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