Schönburg (famiglia)

Schönburg (anche Schumburg; in ceco: ze Šumburka) è un'antica famiglia nobile europea di rango principesco e storicamente sovrano. In passato possedeva grandi proprietà nell'attuale Sassonia, Turingia e Boemia. In quanto ex famiglia regnante mediatizzata, appartiene agli Hochadel (alta nobiltà). La famiglia, oggi, include un ramo principesco ed uno comitale.

Stemma principesco degli Schönburg

Storia modifica

 
Castello di Schönburg, Saale

Per diverse centinaia di anni, i signori di Schönburg sono apparsi nella storia della Sassonia sud-occidentale, a partire dal 1130, con la menzione di Ulricus de Schunenberg (anche Sconenberg).[1]

I signori di Schönburg acquisirono diversi possedimenti nel corso dei secoli: Glauchau, dove avevano costruito un castello come feudo imperiale intorno al 1170, passò in loro proprietà nel 1256. Possedettero Liechtenstein dal 1286, Waldenburg dal 1378, la contea di Hartenstein dal 1406 e le signorie di Penig e Wechselburg dal 1543. Ricevettero la signoria di Schloss Rochsburg nel 1548 in cambio di Lohmen, Wehlen, Hohnstein e Kriebstein.

Il territorio di Schönburg si estendeva alla Sassonia, alla Boemia e infine alla Turingia e tutto cadde sotto la giurisdizione legale del Sacro Romano Impero. Di conseguenza, i signori di Schönburg ebbero diversi status nelle diverse aree dei loro possedimenti, a seconda che ci fosse la signoria suprema, e a chi. Erano annoverati tra le tenute nobiliari del Sacro Romano Impero, e tra le proprietà terriere del regno di Sassonia. Per le loro proprietà nel regno di Boemia, i conti di Schönburg furono membri del Collegio Imperiale. Il 7 agosto 1700, l'intero casato fu elevato allo status di Reichsgrafstand, o contea imperiale: i suoi rami furono conseguentemente elevati allo status uno e tutti.[2] Con ciò, i membri del casato ricevettero il predicato di altezza illustrissima. L'onore apportò una importante implicazione: la signoria era allodiale, non un feudo, quindi il titolo, alla proprietà e allo status, e inalienabile (non poteva essere portato via). Un territorio allodiale era un territorio per il quale non esisteva alcun contratto feudale. Era soggetto all'imperatore come sovrano ma non all'imperatore come signore supremo. Infine, alla sua incoronazione il 9 ottobre 1790, Leopoldo II elevò il ramo di Waldenburg-Hartenstein della family allo status di casata principesca.[3]

Dopo la Reichsdeputationshauptschluss nel 1803, con molti altri della nobiltà, i membri del casato furono definiti Standesherren, e la famiglia con una signoria territoriale un tempo sovrana dovette rinunciare ai suoi diritti giudiziari e legale, ma mantenne la sua posizione sociale e culturale come famiglia sovrana mediatizzata verso la Sassonia. Nel 1818, la casata presentò una petizione alla confederazione germanica per riconoscere la famiglia; nel 1828 il Parlamento garantì i diritti personali e famigliari che erano stati abrogati nel 1806. Al casato furono concessi due seggi nella Camera Alta del regno di Sassonia nel 1831. Nel 1878 persero gli ultimi diritti di parziale sovranità, tuttavia il re di Sassonia decretò che tutti i membri della famiglia fossero noti come altezza illustrissima, mentre i membri della linea principesca fossero altezza serenissima.[4]

I rami ancora esistenti oggi sono i principi di Schönburg-Waldenburg (divisi nei rami collaterali di Droyßig, Guteborn/Gusow e Gauernitz), i principi di Schönburg-Hartenstein (ad Hartenstein, Stein e Liechtenstein) ed i conti di Schönburg-Glauchau (in precedenza proprietari di Glauchau, Penig, Wechselburg e Rochsburg). Tutte le proprietà di famiglia furono confiscate nel 1945 durante la riforma agraria comunista nella Germania Est. Dopo la riunificazione tedesca, tuttavia, il principe Alfredo di Schönburg-Hartenstein (n. 1953) ricomprò il castello di Stein ed il principe Alessandro di Schönburg-Hartenstein acquistò il castello di Liechtenstein. Nel 2008, fu eletto presidente dell'organizzazione a capo delle associazioni della nobiltà tedesca.

Ex proprietà dei principi di Schönburg-Waldenburg modifica

Proprietà dei Schönburg-Hartenstein modifica

Ex proprietà dei conti di Schönburg-Glauchau modifica

Note modifica

  1. ^ Codex diplom. saxon. I, 2, Nr. 83 und Dobenecker, Regesta histor. Thuring. 1, Nr 1249, bzw. 2, Nr 166, 210 u. 320.
  2. ^ La famiglia è elencata dal giurista Samuel von Putter nel Matrikel del 1792 (edizione online: Wetterau Counts Accessed June 28, 2009. I principi secolari includevano i Fürsten (quelli con il titolo di principe, granduca, duca, conte palatino, margravio, langravio) e i Conti e Signori (Grafen e Herren). I principi detenevano voti individuali (sebbene a volte erano collettivi della famiglia). I conti e signori erano raggruppati in panche, ogni scanno con voto collettivo. Lo scanno della Franconia fu creato nel 1630–1641 da quello della Svevia, e quello della Vestfalia fu creato nel 1653 con parti dello scanno di Wetterau, così dopo il 1653, ci furono quattro panche.
  3. ^ Mediatization of Counts
  4. ^ Mediatization of Counts 1806 Accessed 28 June 2009.

Bibliografia modifica

  • (DE) Enno Bünz, Schönburg, von, in Neue Deutsche Biographie, vol. 23, Berlin, Duncker & Humblot, 2007, ISBN 978-3-428-11204-3, pp. 399 -401 (online).
  • Konrad Müller: Schönburg. Die Geschichte des Hauses bis zur Reformation, Leipzig 1931.
  • Matthias Frickert: Die Nachkommen des 1. Fürsten von Schönburg. Klaus Adam, Glauchau 1992.
  • Heinrich Graesse: Deutsche Adelsgeschichte. Reprint-Verlag, Leipzig 1999 (Reprint d. Ausg. von 1876), ISBN 3-8262-0704-1.
  • Hermann Grote: Herren, Grafen und Fürsten von Schönburg, in: Stammtafeln mit Anhang, Calendarium medii aevi, S. 252 f., Leipzig 1877, Nachdruck: ISBN 3-921695-59-7.
  • Adolph Grützner: Monographie über das fürstliche und gräfliche Haus Schönburg. Leipzig 1847.
  • Otto Posse: Die Urahnen des Fürstlichen und Gräflichen Hauses Schönburg. Dresden 1914.
  • Walter Schlesinger: Die Schönburgischen Lande bis zum Ausgang des Mittelalters. Schriften für Heimatforschung 2, Dresden 1935.
  • Walter Schlesinger: Die Landesherrschaft der Herren von Schönburg. Eine Studie zur Geschichte des Staates in Deutschland. Quellen und Studien zur Verfassungsgeschichte des Deutschen Reiches in Mittelalter und Neuzeit IX/1, Böhlau, Münster/Köln 1954.
  • Theodor Schön: Geschichte des Fürstlichen und Gräflichen Gesamthauses Schönburg. Urkundenbuch Bd. 1-8, Nachtragsband. Stuttgart/Waldenburg, 1901ff.
  • Michael Wetzel: Schönburgische Herrschaften. Beiheft zur Karte C III 6 des Atlas zur Geschichte und Landeskunde von Sachsen. Leipzig/Dresden 2007, ISBN 978-3-89679-610-3.
  • Genealogisches Handbuch des Adels, Adelslexikon Band XIII, Band 128 der Gesamtreihe, C. A. Starke Verlag, Limburg (Lahn) 2002, ISSN 0435-2408 (WC · ACNP)
  • Joachim Bahlcke u. a.: Handbuch der historischen Stätten Böhmen und Mähren, Kröner-Verlag, Stuttgart 1998, ISBN 3-520-32901-8, S. 864.
  • Johann Georg Theodor Grässe: Geschlechts-, Namen- und Wappensagen des Adels deutscher Nation, Verlag Schönfeld, 1876, S. 142–143.

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