Scipione Salvotti

medico, poeta, patriota italiano

Scipione Salvotti (Verona, 13 dicembre 1830Bologna, 27 febbraio 1883) è stato un medico, poeta e patriota italiano.[1][2]

Scipione "Scipio" Salvotti

Console a Costantinopoli
Durata mandato22 settembre 1862 –
28 maggio 1863

Biografia modifica

Il barone Scipione "Scipio" Ippolito Salvotti von Eichenkraft und Bindeburg[3], figlio del magistrato austriaco Antonio Salvotti, nacque a Verona, all'epoca città del Regno Lombardo-Veneto.[4]

Come precettore ebbe un prete che instillò in lui i sentimenti di italianità che caratterizzeranno tutta la sua vita. Affiliato alla Giovine Italia di Mazzini ne fu un attivissimo collaboratore. Questi sentimenti portarono spesso ad un conflitto ideologico con il padre benché affettuoso e di reciproca stima. Scipione studiò lettere e filosofia prima a Monaco poi a Graz e a Vienna.[4]

Nel 1853 fu incarcerato a Theresienstadt per aver costituito a Vienna una società segreta di ispirazione mazziniana. Fu condannato a una pena detentiva di dodici anni, ma dopo due anni di detenzione l'imperatore Francesco Giuseppe gli concesse la grazia e fu liberato il 19 settembre 1855.[5][4]

Si trasferì a Berlino dove si iscrisse alla facoltà di medicina laureandosi nel 1859 con una tesi sugli effetti della canapa indiana.

Nel 1862 si sposta a Torino dove viene brevemente nominato console a Costantinopoli.

Successivamente si trasferisce nel Tirolo meridionale. Nel 1877 fu accusato di attività anti-austriache, assieme ad altri patrioti che facevano capo al giornale liberale Il Trentino, fondato da Giovanni Battista a Prato, e condannato a 15 mesi che scontò nella prigione di Suben. Scontata la pena, con la salute compromessa dalla carcerazione, fu espulso dal Trentino si stabilì prima a Verona e poi a Bologna.[4]

Nel 1880 si occupò della traduzione in italiano del libro Religioni e Religione (Religions et religion) di Victor Hugo.[6]

Morì a Bologna nel 1883.[4]

Riconoscimenti modifica

Il comune di Mori in provincia di Trento gli ha dedicato una via.[7]

Pubblicazioni modifica

  • De cannabis indicae VI pharmacodynamica (1859)[8]

Note modifica

  1. ^ Salvòtti von Einchenkraft und Bindeburg, Scipione, barone nell'Enciclopedia Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 13 agosto 2022.
  2. ^ Scipione "Scipio" Ippolito Freiherr Salvotti von Eichenkraft und Bindeburg, Dr. med., su geni_family_tree. URL consultato il 13 agosto 2022.
  3. ^ Barone Salvotti (PDF), su media.agiati.org.
  4. ^ a b c d e Antonio Salvotti, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  5. ^ Scipione Salvotti, su grin.com.
  6. ^ RELIGIONI E RELIGIONE – Libreria degli Studi, su libreriadeglistudi.it. URL consultato il 16 agosto 2022.
  7. ^ Palazzo Salvotti a Mori (PDF), su italianostra-trento.org.
  8. ^ (LA) Scipione Ippolito Salvotti von Eichenkraft und Bindeburg, De cannabis indicae VI pharmacodynamica: dissertatio inauguralis medico-pharmacologica quam ... in alma litterarum Universitate Friderica Guilelma ... die VIII. m. augusti a. MDCCCLIX ..., typis expressit Gustavus Lange, 1859. URL consultato il 13 agosto 2022.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN45404416 · ISNI (EN0000 0000 2132 8540 · CERL cnp00664863 · GND (DE130258938 · WorldCat Identities (ENviaf-45404416