Se come voi piccina
Se come voi piccina è la romanza di Anna (soprano) nell'atto I delle Villi di Giacomo Puccini (1884).
Genesi modifica
La romanza fu aggiunta alla partitura durante la revisione che seguì al debutto dell'opera, il 31 maggio 1884. Già pochi giorni più tardi, il 9 giugno, il librettista Ferdinando Fontana annunciava a Puccini l'imminente invio dei versi.[1] Quasi tre mesi dopo, il 3 settembre, il letterato inviò, su richiesta del compositore, due nuove redazioni del testo poetico,[2] la prima delle quali è vicina al testo definitivo, suddiviso in due strofe, ciascuna composta di due quartine di settenari, alternativamente piani e tronchi:
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Un abbozzo della romanza[5] mostra un testo differente, che corrisponde con ogni probabilità a quello originario, che Puccini volle modificato. In questa primitiva redazione, i due versi iniziali (nell'unica pagina nota agli studiosi) sono: «Sempre, sempre vicina / Potrei stare al mio amor».
La musica modifica
Le due strofe musicali in cui la romanza si articola, sono introdotte e separate da un preludio-ritornello strumentale di 25 battute, caratterizzato da armonie modali e da una strumentazione delicata nella quale emergono le voci di arpa, glockenspiel e ottavino. La melodia è basata per intero su quegli intervalli di Quinta e Quarta che nel secondo atto dell'opera saranno abbinati alle Villi, le creature soprannaturali vendicatrici delle amanti tradite, come a presagire quello che sarà il destino del personaggio.
Altrettanto insolito è l'incipit vocale («Andante lento»), a cui corrispondono le quartine prima e terza, dove contro ogni consuetudine il canto del soprano scaturisce senza soluzione di continuità dal fraseggio dell'orchestra, a sua volta aperto da un accordo instabile di Settima maggiore. Il tono languido di questa partenza per inerzia, in metro di 6/8, è ribadito dalla struttura asimmetrica della frase iniziale, spezzata dalla presenza di un'unica battuta in 3/8 e in tempo mosso. La quadratura del periodo è ristabilita nella seconda sezione della romanza («Andante espressivo»), corrispondente alle quartina seconda e quarta. La melodia del soprano, sostenuta da un accompagnamento regolare (prima a mo' di barcarola, poi a sestine), procede ad ondate successive, in progressione, e, raggiunto il climax, si spegne nella ripetizione di una formula cadenzale, alle parole "Non ti scordar di me".
Alla seconda strofa musicale (vv. 9-16), simmetrica alla prima, segue un postludio orchestrale che riprende in crescendo la progressione sostenuta dalle sestine del basso e che sfocia direttamente nel duetto tra Anna e Roberto, di fatto senza concludere il brano.