Secondo Achino

generale italiano

Secondo Achino (Cairo Montenotte, 24 settembre 1862Cairo Montenotte, 23 giugno 1918) è stato un generale italiano.

Secondo Achino
Foto del Generale Secondo Achino
NascitaCairo Montenotte, 24 settembre 1862
MorteCairo Montenotte, 23 giugno 1918
Cause della mortemalattia
Luogo di sepolturaCimitero di Cairo Montenotte
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataRegio esercito
Armafanteria
Unità16° 17ª Brigata Aqui
Anni di servizio1882 - 1918
GradoGenerale di brigata
GuerreGuerra d'Eritrea
Guerra di Abissinia
Guerra italo-turca
Prima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
Comandante di17ª Brigata Aqui
Decorazioni



Studi militariAccademia Militare
voci di militari presenti su Wikipedia

Biografia modifica

Figlio di Augusto e Maria Muzio, ricchi possidenti fu avviato presto alla carriera militare. Entrato in Accademia in giovane età, nel 1882 ne uscì con il grado di sottotenente. Durante la grande guerra fu al comando del III battaglione del 158ª brigata Liguria fino al 18 maggio. Passò poi al comando della 17ª brigata Aqui e in una delle prime battaglie gli fu conferita la M.A.V.M.[1]. La sua brigata tra il 25 maggio e il 26 giugno 1915, riuscì ad occupare il paese di San Pietro d'Isonzo, pagando un alto prezzo di soldati caduti. Le settimane successive continuò ad avanzare verso le cave di Selz e Vermegliano, raggiunte dalla 17ª brigata durante la Seconda battaglia dell'Isonzo mentre la 18ª brigata riuscì a conquistare "quota 45" ad est di Vermegliano, riuscendo ad arrivare sul bordo dell'altopiano Carsico. Morì di malattia contratta in guerra nella sua casa nel 1918.[2] Nella sua città gli è stato intitolata la strada "Corso Generale Achino" ora conosciuta come Corso Dante Alighieri.

Onorificenze modifica

«Per ben tre volte lanciato il suo reggimento all'assalto,seppe con esso conquistare il ciglio militare dell'altopiano del Carso, attraverso un terreno ripido, difficilissimo e fortemente battuto anche da grosse artiglierie di fronte e di fianco.»
— Selz 22 luglio 1915

Note modifica

  1. ^ Dall'Istituto del Nastro Azzurro
  2. ^ Fonte:S.M.E. divisione onorcaduti