Segretario della cifra

Il segretario della cifra (in latino ciferator o silentiarius) era un prelato della Curia romana, appartenente ai prelati palatini della famiglia pontificia.

Compiti modifica

Il compito principale del segretario della cifra era quello di tenere la corrispondenza con i nunzi apostolici, che era sottoscritta dal segretario di Stato. Era coadiuvato da uno o più cifristi. Scriveva lettere cifrate ai nunzi apostolici o ad altri ministri della Santa Sede e interpretava le lettere cifrate che riceveva dagli stessi.

Lo scopo della cifratura era quella di rendere inintelleggibili i messaggi nei casi che fossero sottratti ai corrieri o andassero smarriti, ma anche per prevenire e rendere inutile l'apertura della corrispondenza da parte di terzi.

Nella biblioteca Barberini, nel codice delle lettere di papa Pio II, si trova tutto l'alfabeto cifrato usato a quel tempo, formato di caratteri greci, di numeri e di segni di fantasia.

Privilegi modifica

Come prelato palatino, il segretario della cifra era anche cameriere segreto ed era pertanto invitato dal maestro di Camera quando doveva intervenirvi. Aveva residenza nel palazzo del Quirinale e precisamente nella palazzina del segretario della cifra.

Già prima di divenire sostituto della segreteria di Stato, aveva udienza dal papa al posto del segretario di Stato, quando questi non poteva recarsi in udienza.

Era per consuetudine canonico di una delle basiliche patriarcali.

Storia modifica

Dopo il 1814 il segretario della cifra divenne anche sostituto della segreteria di Stato.

Il motu proprio Pontificalis domus di papa Paolo VI, che riforma la famiglia pontificia, menziona il "Sostituto della Segreteria di Stato e Segretario della Cifra" al primo posto della famiglia pontificia ecclesiastica.[1]

La costituzione apostolica Pastor Bonus di papa Giovanni Paolo II non menziona più il segretario della cifra: al suo posto compare il sostituto per gli affari generali.[2]

Cronotassi modifica

Note modifica

  1. ^ Motu proprio Pontificalis domus, 28 marzo 1968, art. 7 § 1
  2. ^ Costituzione apostolica Pastor Bonus, 28 giugno 1988, art. 40
  3. ^ Fratello del cardinale Domenico Silvio Passionei.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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