Senebkay, o Seneb Kay (... – ...; fl. circa 1650 a.C.), è stato un faraone durante il tardo Secondo periodo intermedio dell'Egitto.

Senebkay
Disegno del cartiglio di Senebkay
Re dell'Alto e Basso Egitto
In caricaSecondo periodo intermedio
Incoronazioneca 1650 a.C.
Luogo di sepolturasud di Abido
DinastiaXVI dinastia egizia(?) oppure Dinastia di Abido

Scoperta modifica

Nel corso di una stagione di scavi a sud di Abido (nel governatorato di Sohag) iniziata nel 2013, un team di ricercatori dell'Università della Pennsylvania e di archeologi egiziani, diretti da Josef W. Wegner, si imbatté in alcune tombe reali databili al secondo periodo intermedio. Una di queste risultò nel gennaio 2014 appartenere a Sekhemra-khutawy Sobekhotep della XIII dinastia, mentre un'altra nei pressi, più modesta e di epoca posteriore, risultò appartenere ad un faraone completamente sconosciuto.
La nuova tomba infatti, costruita con materiale di reimpiego databile al tardo Medio Regno, era composta di quattro camere di cui l'ultima, quella funeraria, con pareti in calcare decorato con immagini di dèi e, soprattutto, con la parziale titolatura del proprietario, Woseribra Senebkay[1].

La tomba risultò ben presto saccheggiata già in epoca antica: la bara lignea, frantumata, conteneva ancora lo scheletro del faraone, benché spogliato degli oggetti preziosi; parte del corredo funerario ed il sarcofago in quarzite, risultarono prelevati dalla vicina tomba del già citato Sobekhotep, un segno che evidenzierebbe i limiti delle risorse di Senebkay.[1]

Morte modifica

Sulla base delle ossa si è potuto stabilire che Senebkay doveva da vivo essere alto circa 175 cm e che morì tra i 35 e i 40 anni d'età[1]. Nel febbraio 2015 uno studio sullo scheletro ha suggerito che Senebkay potrebbe avere trovato la morte in battaglia, dapprima ferito alle caviglie e alle ginocchia (molto probabilmente perché si trovava a cavallo) e successivamente abbattuto da due colpi d'ascia sul cranio. Questo fatto farebbe di Senebkay il più antico faraone morto in battaglia di cui ci sia giunta testimonianza[2][3].

È possibile che il re cadde in battaglia combattendo contro gli Hyksos che all'epoca governavano il nord dell'Egitto. Oppure contro i nemici a sud, sui quali le fonti storiche risalenti a quest'epoca raccontano di almeno un tentativo di invasione dell'Alto Egitto da parte di una grande forza militare dalla Nubia. In alternativa, Senebkay potrebbe aver avuto altri opponenti politici, forse dei re basati a Tebe.[3]

Collocazione dinastica modifica

La scoperta di Senebkay pare confermare l'esistenza - ipotizzata già da tempo da alcuni egittologi quali Detlef Franke[4] e Kim Ryholt[5] - della cosiddetta "Dinastia di Abido", un'effimera casata di sovrani locali che avrebbe regnato in quella città durante il secondo periodo intermedio, contemporaneamente alle dinastie XV e XVI. In alternativa, Senebkay è forse da attribuire direttamente alla XVI dinastia. Potrebbe riferirsi a lui uno dei due "Woser[...]ra" riportati in un frammento danneggiato del Canone Reale[1].

Titolatura modifica

Titolo Traslitterazione Significato Nome Traslitterazione Lettura (italiano) Significato
G5
ḥr Horo
 
G16
nbty (nebti) Le due Signore
G8
ḥr nbw Horo d'oro
M23
X1
L2
X1
nsw bjty Colui che regna
sul giunco
e sull'ape
 
 
Woseribra
G39N5
s3 Rˁ Figlio di Ra
 
sn
b
D28ii
 
S n b k3 j j Senebkay

Note modifica

  1. ^ a b c d (EN) Giant Sarcophagus Leads Penn Museum Team in Egypt To the Tomb of a Previously Unknown Pharaoh Archiviato il 24 luglio 2018 in Internet Archive.
  2. ^ Il faraone Seneb-Kay sarebbe stato ucciso in battaglia
  3. ^ a b Copia archiviata, su penn.museum. URL consultato il 14 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2015).
  4. ^ Detlef Franke, Zur Chronologie des Mittleren Reiches. Teil II: Die sogenannte Zweite Zwischenzeit Altägyptens, in Orientalia, vol. 57, 1988, p. 259.
  5. ^ Kim Ryholt, The Political Situation in Egypt during the Second Intermediate Period, c.1800-1550 BC, Copenhagen: Museum Tusculanum Press, Carsten Niebuhr Institute Publications, vol. 20, 1997, ISBN 87-7289-421-0.

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