Sergio (patriarca nestoriano)

Sergio (... – Samarra, 21 settembre 872) è stato un vescovo cristiano orientale siro, metropolita di Nisibi e patriarca della Chiesa d'Oriente dall'860 all'872.

Biografia modifica

Prima della sua elezione patriarcale, Sergio era metropolita di Nisibi; ebbe modo in quest'epoca, di conoscere il califfo al-Mutawakkil a Damasco, con il quale mantenne ottimi rapporti.[1]

Alla morte del patriarca Teodosio (858), il califfo impose la scelta del nome di Sergio. Tuttavia, lo storico nestoriano Mari ibn Sulayman racconta che l'episcopato nestoriano si oppose a questa scelta, poiché nessun metropolita di Nisibi doveva diventare patriarca, visto che in precedenza Barsauma aveva escogitato la morte del patriarca Babowai, e un altro vescovo di Nisibi, Yohannan di Dasen, aveva tentato di far uccidere Hnan-Isho I.[1][2]

Quest'opposizione protrasse l'elezione del nuovo patriarca per due anni. Alla fine la volontà del califfo ebbe la meglio. Sergio fu consacrato patriarca il 21 luglio 860[3] nella cattedrale di Kohe a Al-Mada'in,[2] e pose la sede patriarcale nel monastero di Klilisho (Dayr al-Jāthalīq) a Samarra.[4] Mari dà un giudizio positivo del patriarcato di Sergio: "Il suo regno, e la pace e la sicurezza che lo accompagnarono, furono motivo di gioia per i fedeli".[2]

Morì la domenica 21 settembre 872[5] e fu sepolto nella chiesa del monastero di Dayr al-Jāthalīq.[2][6]

Note modifica

  1. ^ a b (FR) Fiey, Nisibe, métropole syriaque orientale et ses suffragants…, p. 84.
  2. ^ a b c d H. Gismondi, Maris, Amri, et Salibae: De Patriarchis Nestorianorum Commentaria, vol. II: Maris textus arabicus et versio latina, Roma, 1899, pp. 80-1 (arabo), 71-2 (latino).
  3. ^ (FR) Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides surtout à Bagdad, p. 101.
  4. ^ (EN) David Wilmshurst, The Ecclesiastical Organisation of the Church of the East, 1318-1913, Peeters Publishers, Lovanio, 2000, p. 183.
  5. ^ (FR) Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides surtout à Bagdad, p. 111.
  6. ^ (FR) Michel Allard, Les Chrétiens à Bagdad, Arabica, 1962, p. 379.

Bibliografia modifica

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