Shimun VI (... – Monastero di Rabban Ormisda, 5 agosto 1538) è stato un vescovo cristiano orientale siro, patriarca della Chiesa d'Oriente dal 1504 al 1538.

Biografia modifica

Pochissime sono le informazioni su questo patriarca della Chiesa d'Oriente, che succedette a Elia V nel 1504 ed è attestato da tutte le cronotassi patriarcali.[1][2] È probabile che sede del suo patriarcato fu il monastero di Rabban Ormisda, nei pressi di Alqosh.[3]

A Shimun VI è attribuito il merito di aver rivisto la liturgia della Chiesa d'Oriente, sostituendo le commemorazioni dei santi e dei martiri tradizionali con altri nuovi, soprattutto coloro che avevano fondato monasteri.[4] Queste modifiche sono legate al restauro di molti monasteri avvenuto in questo periodo. Alcuni autori sostengono che questi cambiamenti liturgici riflettono una rinascita dei pellegrinaggi verso i monasteri appena restaurati, creando una richiesta di dettagli sulla vita dei loro fondatori.[5]

All'epoca di Shimun VI arrivò dalle comunità cristiane dell'India un rapporto sullo stato della Chiesa giacobita in quel Paese e sul recente arrivo dei portoghesi.[4]

In un manoscritto di ottobre 1538 Isho'yahb, fratello di Shimun VI, è indicato come natar kursya del patriarca, dunque come suo successore designato.[3] Shimun VI morì il 5 agosto 1538, come segnalato dalla lapide tombale conservata nel monastero di Rabban Ormisda.[6]

Note modifica

  1. ^ (FR) Jean-Maurice Fiey, Pour un Oriens Christianus novus; répertoire des diocèses Syriaques orientaux et occidentaux, Beirut, 1993, p. 37.
  2. ^ (EN) Samuel Burleson & Lucas Van Rompay, List of Patriarchs: I. The Church of the East and its Uniate continuations, Gorgias Encyclopedic Dictionary of the Syriac Heritage, electronic edition.
  3. ^ a b (EN) Murre-Vandenberg, The Patriarchs of the Church of the East from the Fifteenth to Eighteenth Centuries, p. 242.
  4. ^ a b (EN) David Wilmshurst, The Ecclesiastical Organisation of the Church of the East, 1318-1913, Peeters Publishers, Lovanio, 2000, p. 20
  5. ^ (FR) Jean-Maurice Fiey, Une page oubliée de l'histoire des églises syriaques à la fin du XV - début du XVI siècle, Le Muséon 107 (1994) pp. 124-133.
  6. ^ (EN) Amir Harrak, Patriarchal Funerary Inscriptions in the Monastery of Rabban Hormizd, Hugoye: Journal of Syriac Studies, vol. VI/2, 2009, p. 295.

Bibliografia modifica