Silvio Branzi

giornalista, critico d'arte e scrittore italiano (1899-1976)

Silvio Branzi (Vermiglio, 10 agosto 1899Trento, 6 luglio 1976) è stato un giornalista, critico d'arte e scrittore italiano. Ha collaborato con importanti giornali e riviste fra cui la Gazzetta di Venezia, Il Giornale Nuovo, La Fiera Letteraria e Epoca, e ha pubblicato numerosi saggi fra cui I ribelli di Ca' Pesaro (1975), e le raccolte di racconti Cavalcata notturna (1935) e Una nuvola rossa (1978).[1][2][3] L'archivio di Branzi è conservato in parte presso l'Archivio del '900 del Mart di Rovereto e in parte presso il Gabinetto Vieusseux di Firenze.[1][4]

Biografia modifica

Silvio Branzi nasce a Vermiglio, in Trentino, il 10 agosto 1899.[1][2][3] Frequenta le scuole medie a Trento e inizia giovanissimo a collaborare con riviste e giornali locali quali La fiamma verde e La libertà.[1] Allo scoppio della prima guerra mondiale è chiamato al fronte come combattente nell'esercito austro-ungarico.[1][2] Nel 1919 partecipa all'Impresa di Fiume guidata da Gabriele D'Annunzio.[1][2] Rientrato in Trentino, riprende gli studi superiori e consegue la laurea, in seguito si trasferisce a Venezia.[1][2] Alla fine degli anni Venti pubblica sulla rivista Trentino articoli di critica d'arte e racconti.[1][2] Questi ultimi verranno raccolti nel volume Cavalcata notturna, pubblicato nel 1935.[1][2] Assunto come redattore al quotidiano Gazzetta di Venezia, si occupa in un primo tempo di critica letteraria per poi dedicarsi, a partire dalla metà degli anni Trenta, alla critica d'arte.[1][2] Negli anni Quaranta scrive per i quotidiani Corriere veneto e Corriere tridentino e per le riviste La Fiera Letteraria (sotto la direzione di Giovanni Battista Angioletti), Arte veneta, Le arti e Carro minore.[1]

Negli anni Cinquanta inizia una collaborazione con le riviste L'Osservatore politico letterario (fondato da Giuseppe Longo), Ateneo veneto e Convivium, sulle quali pubblica saggi su artisti contemporanei fra cui Gino Pancheri, Tullio Garbari e Filippo de Pisis.[1] Affianca inoltre allo studio dell'arte contemporanea quello dell'arte classica, interessandosi in particolare a Giambattista e Giandomenico Tiepolo e al Tintoretto.[1] Si occupa inoltre della Biennale di Venezia, vincendo alcuni premi per la critica indetti in occasione della XXIV esposizione (1948) e della XXV (1952).[1][2] Negli anni Sessanta è curatore di molteplici cataloghi di mostre di arte contemporanea, fra cui quelle di Lyonel Feininger, Virgilio Guidi e Mario Deluigi presso la Galleria L'Argentario di Trento, Fiorenzo Tomea alla Galleria Santo Stefano di Venezia e Ferruccio Bortoluzzi alla Galleria Il Fiore di Firenze.[1][2] A partire dal 1974 pubblica sul Giornale Nuovo di Indro Montanelli la rubrica Maestri in controluce.[1] Si spegne a Trento il 6 luglio 1976.[1][2][3]

Nel 2022-2023 l'Archivio del '900 del Mart di Rovereto e il Gabinetto G.P. Viueusseux di Firenze, entrambi detentori di parte dell'archivio del critico d'arte, hanno dato vita su Internet Archive a un archivio digitale dedicato a Silvio Branzi, riunificando così virtualmente parte delle carte del fondo.

Opere modifica

Saggi modifica

  • Gino Pancheri, Rovereto, Edizioni d'arte Delfino, 1944.
  • Guido Polo, Rovereto, Edizioni d'arte Delfino, 1945.
  • Tintoretto, Milano, Riunione adriatica di sicurtà, 1961.
  • I ribelli di Ca' Pesaro, Milano, Pan, 1975.

In Carro minore modifica

  • La 24ª Biennale di Venezia, in Carro minore, Trento, Saturnia, 1948.

In Ateneo veneto modifica

  • Apoteosi di Giambattista Tiepolo, Venezia, Tipografia commerciale, 1951.
  • Ca' Pesaro. Prima voce dell'arte moderna italiana, Venezia, Tipografia commerciale, 1958.
  • La 30ª Biennale d'arte, Venezia, Tipografia commerciale, 1960.
  • La 31ª Biennale di Venezia, Venezia, Tipografia commerciale, 1962.
  • Leone Minassian, Venezia, Tipografia commerciale, 1970.
  • Filippo De Pisis, Venezia, Tipografia commerciale, 1970.
  • Luigi Cobianco, Venezia, Tipografia commerciale, 1971.
  • G. B. Tiepolo uno e due, Venezia, Tipografia commerciale, 1974.
  • Autobiografia scritta col lapis, Venezia, Tipografia commerciale, 1974.
  • Giandomenico Tiepolo nell'"aria vera" del Canaletto, Venezia, Tipografia commerciale, 1975.
  • Memorie di Mario Mirabello, Venezia, Tipografia commerciale, 1975.
  • Alessandro Milesi, Venezia, Tipografia commerciale, 1975.

In Convivium modifica

  • La mostra ferrarese di Filippo De Pisis, Torino, Società editrice internazionale, 1951.
  • L'esposizione veneziana di Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Torino, Società editrice internazionale, 1952.

In La Biennale di Venezia modifica

  • Scheda per tre pittori. Garbari, Pancheri, Polo, Venezia, La Biennale, 1953.

In L'Osservatore politico letterario modifica

  • Tullio Garbari, Milano; Roma, Centro editoriale dell'Osservatore, 1955.
  • Giorgio Morandi, Milano; Roma, Centro editoriale dell'Osservatore, 1961.
  • Carlo Carrà, Milano; Roma, Centro editoriale dell'Osservatore, 1962.
  • Storia di Modigliani, Milano; Roma, Centro editoriale dell'Osservatore, 1968.
  • Depero e il futurismo, Milano; Roma, Centro editoriale dell'Osservatore, 1968.
  • Carteggio con Arturo Martini sulla scultura lingua morta, Milano; Roma, Centro editoriale dell'Osservatore, 1972.
  • Saggio su Munch, Milano; Roma, Centro editoriale dell'Osservatore, 1978.
  • La dinastia dei Bassano, Milano; Roma, Centro editoriale dell'Osservatore, 1979.

Racconti modifica

  • Cavalcata notturna, Genova, Degli Orfini, 1935.
  • Una nuvola rossa, Quarto d'Altino, Rebellato, 1978.

Cataloghi modifica

  • Carlo Hollesch, Trieste, Galleria La Cavana, 1962.
  • Gina Roma, Napoli, Galleria Il Centro, 1962.
  • Arabella Giorgi, Bologna, Galleria d'arte 2000, 1962.
  • Remo Brindisi, Genova, Galleria d'arte R. Rotta, 1963.
  • Carlo Hollesch, Torino, Galleria d'arte moderna Viotti, 1962.
  • Virgilio Guidi, Trento, Galleria d'arte L'Argentario, 1963.
  • Mario Deluigi, Trento, Galleria d'arte L'Argentario, 1963.
  • Aldo Schmid, Trento, Galleria d'arte L'Argentario, 1963.
  • Giovanny Korompay, Trento, Galleria d'arte L'Argentario, 1964.
  • Bruno Colorio, Trento, Galleria d'arte L'Argentario, 1964.
  • Lyonel Feininger, Trento, Galleria d'arte L'Argentario, 1964.
  • Guido Polo, Trento, Galleria d'arte L'Argentario, 1964.
  • Toni Fulgenzi, Trento, Galleria d'arte L'Argentario, 1965.
  • Gasparini, Mantova, Ente provinciale turismo, 1966.
  • Luigi Zuccheri, Torino, Galleria d'arte moderna Viotti, 1967.
  • Gino Morandis, Milano, Galleria Naviglio 2, 1967.
  • Fiorenzo Tomea, Venezia, Galleria Santo Stefano, 1967.
  • Ferruccio Bortoluzzi, Firenze, Galleria Il Fiore, 1968.
  • Virgilio Guidi, Cortina d'Ampezzo, Galleria Hausammann, 1968.
  • Gino Pancheri, Trento, Editrice TEMI, 1969.

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q CIM – Silvio Branzi, su cim.mart.tn.it, Mart. URL consultato il 22 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2014).
  2. ^ a b c d e f g h i j k Gloria Manghetti e Fabio Desideri, Archivi di personalità – Branzi Silvio, su siusa.archivi.beniculturali.it, SIUSA. URL consultato il 22 ottobre 2014.
  3. ^ a b c Silvio Branzi, su agiati.it, Accademia degli Agiati. URL consultato il 22 ottobre 2014.
  4. ^ Elenco dei fondi – Silvio Branzi, su vieusseux.it, Gabinetto Vieusseux. URL consultato il 22 ottobre 2014.

Bibliografia modifica

  • Gabriella Belli, Silvio Branzi. Un percorso critico (1899–1976), Trento, Edizione dell'Accademia del Buonconsiglio, 1978.
  • Laura Donati, Silvio Branzi recensore delle Biennali del secondo dopoguerra, Università degli Studi di Firenze, 2003.
  • Gloria Manghetti, Branzi Silvio, in Emilio Capannelli e Elisabetta Insabato (a cura di), Guida agli archivi delle personalità della cultura in Toscana tra '800 e '900. L'area fiorentina, Firenze, Olschki, 1996, pp. 126–127.
  • Gauro Coppola, Antonio Passerini e Gianfranco Zandonati (a cura di), Un secolo di vita dell'Accademia degli Agiati (1901–2000), vol. 2, Rovereto, Accademia degli Agiati, 2003.
  • Guida all'Archivio del '900, Rovereto, Mart, 2020.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN79486073 · ISNI (EN0000 0000 5766 7368 · SBN SBLV020383 · LCCN (ENn80119418 · GND (DE123728495 · WorldCat Identities (ENlccn-n80119418