Sindrome di Birt-Hogg-Dubé

sindrome ereditaria autosomica dominante legata ad un problema a carico del cromosoma 17
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La sindrome di Birt-Hogg-Dubé (BHD), nota anche come sindrome di Hornstein-Knickenberg[2] o fibrofolliculoma con tricodiscoma e acrocordoni[1], è una sindrome ereditaria autosomica dominante rara[1] legata ad una mutazione del gene della folliculina (FLCN) sul cromosoma 17[3] scoperta nel 1977. Clinicamente v'è una grande variabilità fenotipica, persino all'interno della stessa famiglia, ma si caratterizza generalmente con una combinazione di lesioni a livello cutaneo, renale e polmonare e una maggior suscettibilità tumorale[4]. I pazienti con BHD diagnosticata sono monitorati principalmente a livello polmonare e renale.

Sindrome di Birt-Hogg-Dubé
Fibrofolliculomi in individuo affetto
Specialitàgenetica clinica
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM759.89
ICD-10Q87
OMIM135150
MeSHD058249
eMedicine1060579
GeneReviewsPanoramica
Sinonimi
Fibrofolliculoma con tricodiscoma e acrocordoni[1]
Eponimi
Sindrome di Hornstein-Knickenberg[2]

Epidemiologia modifica

La sindrome di Birt-Hogg-Dubé è una malattia rara: la prevalenza della sindrome è difatti stimata in 1/200.000, ma l'incidenza esatta non è nota[1]; sono state identificate tra le 200[5] e le 400 famiglie[6] affette in tutto il mondo, ma sembra che la malattia sia sottostimata a causa della variabilità dell'espressione clinica[7]: Le donne e individui che manifestano più tardivamente i sintomi cutanei hanno un fenotipo cutaneo meno severo, con lesioni minori in numero e più piccole[4].

Patogenesi modifica

La patogenesi della malattia è legata ad una mutazione sul gene che trascrive la proteina follicolina, una proteina, il cui ruolo non è stato ancora chiarito del tutto, ma che sembra agisca come oncosoppressore nella pathway di mTOR.

Genetica modifica

La sindrome di Birt-Hogg-Dubè è provocata da mutazioni germinali sul gene della follicolina[5][6][8] (FLCN, noto anche come gene BHD) localizzato sul braccio corto del cromosoma 17 (17p11.2)[3]. Attualmente FLCN è l'unico gene noto associato alla sindrome BHD: l'88% delle famiglie affette presenta una mutazione a carico di tale gene (ed, in particolare, il 53% riscontra delezioni (c.1285delC) o duplicazioni (c.1285dupC) nel tratto policisteinico dell'esone 11, mentre tra il 3% e il 5% presentano una delezione, parziale o completa, del gene; il restante 7-9% è associato a mutazioni non ancora identificate[4]. Le mutazioni a carico di FLCN sono, comunque, molto eterogenee e comprendono mutazioni nonsenso e mutazioni frame-shift. Qualunque sia l'evento, si verifica un troncamento precoce del dominio C-terminale della follicolina[9].

 
La follicolina è decodificata dal gene FLCN localizzato sul braccio corto del cromosoma 17

La sindrome si trasmette di genitore in figlio secondo le regole dell'eredità autosomica dominante: la prole di un individuo affetto ha quindi il 50% di possibilità di ereditare la variante patogenetica. Ricerche suggeriscono che occorre avere entrambi geni codificanti FLCN modificati al fine di manifestare la BHD; di pensa dunque che figli con un solo genitore con la BHD, contraggano la malattia solo dopo la mutazione post-natale dell'allele funzionante. Questo implica la bassissima frequenza di BHD. Non sono noti fenomeni di anticipazione.

Clinica modifica

Individui affetti da Birt–Hogg–Dubé con i caratteristici fibrofolliculomi

Le manifestazioni patologiche si hanno intorno a 20-30 anni e sono localizzate a livello di cute, polmoni e reni, laddove, cioè, il gene FLCN ha maggiore espressione. La gravità della malattia può variare significativamente fra le diverse famiglie e anche fra i membri della stessa famiglia: sebbene, difatti ci siano manifestazioni peculiari e quasi sempre presenti, l'assenza di uno po più lesioni non esclude la presenza di malattia.

Cute modifica

Lo spettro delle manifestazioni cutanee della sindrome di Birt-Hogg-Dubé è rappresentato da lesioni non-cancerose della pelle, non pericolose dal punto di vista clinico ma dare sequele psicologiche per l'impatto estetico[5]. Solitamente compaiono intorno alla seconda-terza decade; quando si manifestano in età più avanzate si presenteranno minori in numero e dimensione. Le principali lesioni sono:

  • Fibrofolliculoma: tumore benigno dei follicoli piliferi. i fibrofolliculomi si presentano come lesioni biancastre o giallastre a forma di cupola, simili a comedoni cheratinizzati presenti a livello di volto, collo e, meno comunemente, tronco[10][11]; è possibile che comprendano cisti epidermoidi. Un numero elevato di fibrofolliculomi può essere associata a iperseborrea. Sebbene circa l'80% degli individui affetti dalla sindrome presentino, entro i 40 anni, tali lesioni[10], i fibrofolliculomi sono reperti rari, di difficilissimo riscontro al di fuori della sindrome di Birt-Hogg-Dubé; a causa della somiglianza clinica con altre lesioni, per diagnosticare un fibrofolliculoma è necessario un esame istologico[4].
  • Tricodiscosoma: tumore benigno del mesenchima dei follicoli piliferi. Dal punto di vista clinico appaiono come lesioni biancastre di 1-3 mm intorno ai bulbi piliferi; dal punto di vista istologico sono proliferazioni stromali angiofibromatose non-capsulate perifollicolari o parafollicolari di forma ellittica[12]

Polmoni modifica

Le affezioni polmonari tipiche della sindrome di BHD comprendono cisti polmonari e pneumotorace.

Reni modifica

La sindrome di BHD è associata con una maggiore incidenza di cisti e tumori renali.

Anatomia patologica modifica

Nella pelle del volto e della parte superiore del torace sono presenti numerosi fibrofolliculomi, lesioni anaplastiche e metaplastiche. I polmoni possono presentare cisti, con ampie zone di necrosi intorno, in accordo con l'anatomia patologica di questi tipi di tumore. Nessun altro segno manifesto macroscopicamente è visibile.

Trattamento modifica

La terapia è sintomatica. Chemioterapia/radioterapia sono consigliate per la cura dei tumori; l'intervento chirurgico per gli eventuali pneumotoraci.

Note modifica

  1. ^ a b c d Sindrome di Birt-Hogg-Dubé, su orpha.net. URL consultato il 15 luglio 2019.
  2. ^ a b (EN) Tilman Schulz e Wolfgang Hartschuh, Birt-Hogg-Dubé syndrome and Hornstein-Knickenberg syndrome are the same. Different sectioning technique as the cause of different histology (abstract), in Journal of Cutaneous Pathology, vol. 26, Hoboken, Wiley, Gennaio 1999, pp. 55-61, ISSN 0303-6987 (WC · ACNP), PMID 10189247. URL consultato il 15 luglio 2019.
  3. ^ a b Gene FLCN, su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 15 luglio 2019.
  4. ^ a b c d J.Toro: Birt-Hogg-Dubé Syndrome, su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 15 luglio 2019.
  5. ^ a b c (EN) Fred H. Menko, Maurice A.M. van Steensel, Sophie Giraud, Lennart Friis-Hansen, Stéphane Richard, Silavana Ungari, Magnus Nordenskjöld, Thomas vO Hansen, John Solly e Eamonn R. Maher, Birt-Hogg-Dubé syndrome: diagnosis and management (abstract), in The Lancet Oncology, vol. 10, n. 12, Elsevier, 1º dicembre 2009, pp. 1199-1206, DOI:10.1016/S1470-2045(19)30088-9, ISSN 0140-6736 (WC · ACNP), PMID 19959076. URL consultato il 15 luglio 2019.
  6. ^ a b Genetic Home Reference: Birt-Hogg-Dubé syndrome, su ghr.nlm.nih.gov. URL consultato il 15 luglio 2019.
  7. ^ (EN) Jérôme Verine, Amélie Pluvinage, Guilhem Bousquet, Jacqueline Lehmann-Che, Cédric De Bazelaire, Nadem Soufir e Pierre Mongiat-Artus, Hereditary renal cancer syndromes: an update of a systematic review (abstract), in European Urology, vol. 58, n. 5, Elsevier, Novembre 2010, pp. 701–10, DOI:10.1016/j.eururo.2010.08.031, PMID 20817385. URL consultato il 15 luglio 2019.
  8. ^ Birt-Hogg-Dubé syndrome, su uptodate.com. URL consultato il 15 luglio 2019.
  9. ^ Reese et al.:Birt-Hogg-Dubé Syndrome, su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 15 luglio 2019.
  10. ^ a b (EN) William D. James, Dirk Elston e Timothy Berger, Andrew's Diseases of the Skin, 11ª ed., Elsevier Health Care, 2011, ISBN 978-1-4377-3619-9.
  11. ^ I sintomi cutanei (PDF), su bhdsyndrome.org. URL consultato il 16 luglio 2019.
  12. ^ (EN) David Weedon, 33, in Weedon's Skin Pathology, 3ª ed., Churchill Livingstone, 2010, p. 758, ISBN 978-0-7020-3485-5.

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