Sinfonia n. 6 (Dvořák)

sinfonia di Dvořák

La Sinfonia n. 6 in Re maggiore, Op. 60, B. 112 di Antonín Dvořák fu composta nel 1880. È dedicata ad Hans Richter, che fu il direttore d'orchestra della Orchestra Filarmonica di Vienna. Con una performance di circa 40 minuti, questo di quattro movimenti è stato uno dei primi lavori sinfonici di Dvořák che destò l'attenzione internazionale. Con esso, il compositore intende catturare un po' dello stile nazionale Ceco con una forma che riprende lo stile classico-romantico Tedesco.

Sinfonia n. 6
CompositoreAntonín Dvořák
TonalitàRe maggiore
Tipo di composizionesinfonia
Numero d'operaop.60
Epoca di composizione1880
Prima esecuzionePraga, Prozátimní Divadlo, 25 marzo 1881
Durata media43'
Organicovedi sezione
Movimenti
I Allegro non tanto

II Adagio
III Scherzo, Furiant: Presto. Trio: Poco meno mosso

IV Finale - Allegro con spirito

Storia modifica

La Sesta Sinfonia fu composta da Dvořák per la Filarmonica di Vienna. Per capire il contesto in cui egli compose questa sinfonia, dovrebbero essere considerati il clima ed il modo in cui a Vienna vennero recepiti i primi lavori di Dvořák.

Nel tardo 1879, Hans Richter diresse la Filarmonica di Vienna in un concerto che includeva la Terza Rapsodia Slava. Per quanto riguarda Dvořák, in una lettera del 23 novembre 1879,

Ero presente alla performance della mia Terza Rapsodia Slava, che è stata molto apprezzata, ed ho dovuto farmi vedere dal pubblico. Ero seduto vicino a Brahms, e Richter mi identificò e mi mostrò al pubblico. Devo dire che ho subito guadagnato la simpatia di tutta l'orchestra e di tutti i lavori che avevano suonato, Richter mi disse che la mia Rapsodia gli era piaciuta più di tutti gli altri. Richter mi baciò sulla fronte e mi disse che era veramente felice di conoscermi...[1]

I musicologi hanno tirato fuori varie conclusioni circa l'importanza che questa lettera ebbe nella gente di Vienna. Lo studente di Dvořák, John Clapham, interpreta questa lettera dicendo che l'audience, alla fine del concerto, esplose in una ovazione, e che a Richter piacque molto quel lavoro.[2]Ancora, secondo David Brodbeck, questa versione implicherebbe che si trattasse di una prova generale (le prove generali della Filarmonica erano aperte ad un pubblico limitato), deducendo che non sarebbe stato altrimenti possibile riconosce Brahms e Dvořák durante la performance.[3] Eduard Hanslick, critico e musicologo presente a Vienna in quel periodo, scrisse: "La Rapsodia è stata accolta con molto rispetto, ma nulla di eccezionale. Mi sarei aspettato un impatto maggiore, vista l'impressione che diede il lavoro nella prova generale."[4] Nonostante l'audience, dopo il concerto, non fu troppo entusiasta, Richter vide in Dvořák un grande compositore, e perciò gli chiese di comporre una sinfonia per l'orchestra. Egli completò la sinfonia l'anno seguente, nell'Ottobre del 1880, ed andò a Vienna a suonarne un arrangiamento per pianoforte per Richter, che era molto eccitato per questo lavoro.[5]

 
Musikverein, la Hall dell'Orchestra Filarmonica di Vienna nel 1898

Dvořák si aspettò che la Filarmonica di Vienna eseguisse la sua sinfonia per la prima volta, nel 1880. Ma Richter ne pospose l'esecuzione ripetutamente, parlando di problemi familiari e di mancanza di tempo per l'orchestra. Dvořák, sospettoso dei sentimenti anti-Cechi a Vienna, cominciò ad innervosirsi. Scoprì più tardi che i membri dell'orchestra obiettarono sulla performance, per due anni di seguito, dei lavori di un compositore relativamente novizio.[6]

Invece, Adolf Cech diresse la prima della Sesta Sinfonia di Dvořák con la Orchestra Filarmonica Ceca, il 25 marzo del 1881, a Praga.[7] Richter condusse, poi, quel pezzo a Londra, nel 1882. Nonostante non la diresse mai a Vienna, egli ancora mostrava un certo interesse verso i lavori di Dvořák. La Filarmonica di Vienna non eseguì questo pezzo fino al 1942.[8]

 
Fac-simile del titolo della pagina della Nona Sinfonia di Dvořák (che lui elencò come n. 8)[9] Sulla sinistra si trova la lista delle sinfonie di Dvořák, con la Sesta, composta nel 1880, elencata come n. 5 (Re maggiore)

La Sesta sinfonia era stata inizialmente edita come Sinfonia n. 1 da N. Simrock, editore Tedesco di Dvořák, dato che fu il primo lavoro pubblicato in questo genere. La confusione nella numerazione delle sinfonie di Dvořák proviene da diversi fattori. Dvořák credeva che la sua prima sinfonia fosse andata perduta, e quindi numerò le restanti sinfonie dalla n.1 alla n.8. Simrock continuò ad ordinare le sinfonie per data di pubblicazione, ignorando le prime quattro sinfonie. Perciò, secondo Dvořák, questa era la sua quinta sinfonia, e secondo il suo editore questa era la prima, ma cronologicamente (e dopo che la prima sinfonia fu ritrovata) si sa che questa sia la Sesta Sinfonia. L'ordine delle sinfonie fu inizialmente codificato dallo studente di Dvořák, Otakar Sourek.[10]

La Sinfonia modifica

La sinfonia è stata concepita in quattro movimenti:

  1. Allegro non tanto
  2. Adagio
  3. Scherzo (Furiant), Presto
  4. Finale, Allegro con spirito

Strumentazione modifica

La strumentazione usata per questa sinfonia è la seguente:

Il flauto piccolo è usato solo nel terzo movimento. I tromboni e la tuba sono usati soltanto nel primo e nel quarto movimento.

Storico delle esecuzioni modifica

Prima:
25 marzo, 1881. Praga: Czech Philharmonic Orchestra, Adolf Čech, direttore d'orchestra.[11]

Prima performance con Hans Richter:
15 maggio, 1882. Londra: Hans Richter, direttore d'orchestra.[11]

Prima Nordamericana:
6 gennaio, 1883. New York: Philharmonic Society, Theodore Thomas, direttore d'orchestra.[12]

Prima performance a Vienna:
18 febbraio, 1883. Gesellschaft der Musik freunde, Wilhelm Gericke, direttore d'orchestra.[13]

Prima performance della Orchestra Filarmonica di Vienna:
1942. Vienna: Orchestra Filarmonica di Vienna[14]

Discografia modifica

Year Orchestra Conductor Record Label
2003 Orchestra Filarmonica Slovacca Zdeněk Košler Opus, MHS
1991 Orchestra di Cleveland Christoph von Dohnányi Decca
1988 Orchestra Sinfonica di Milwaukee Zdeněk Mácal Koss, Classics
1987 Orchestra Filarmonica Ceca Libor Pešek Virgin, Classics
1986 Scottish National Orchestra Neeme Järvi Chandos
(Live) 1984 Orchestra Filarmonica di Stoccolma Yuri Ahronovich BIS
1981 Philharmonia Orchestra Sir Andrew Davis CBS
1980 London Philharmonic Orchestra Mstislav Rostropovich Angel
c. 1980 Orchestra Sinfonica di Praga Václav Smetáček Panton
1976 Royal Philharmonic Orchestra Charles Groves HMV/EMI
c. 1970 Berliner Philharmoniker Rafael Kubelík DGG
1968 Boston Symphony Orchestra Erich Leinsdorf RCA
1967 London Symphony Orchestra Witold Rowicki Philips
1966 Orchestra Filarmonica Ceca Karel Ančerl Supraphon, Artia
1965 London Symphony Orchestra István Kertész London
1960 Orchestra Filarmonica Ceca Karel Šejna Supraphon, Artia
1950 Cleveland Orchestra Erich Leinsdorf Columbia
1938 Orchestra Filarmonica Ceca Václav Talich Supraphon, Koch

[15]

Note modifica

  1. ^ Antonín Dvořák, letter translated in David Brodbeck, “Dvořák's Reception in Liberal Vienna: Language Ordinances, National Property, and the Rhetoric of Deutschtum,” Journal of the American Musicological Society 60, no. 1 (spring 2007): 78.
  2. ^ John Clapham, Antonín Dvořák: Musician and Craftsman (London: Faber & Faber, 1966), 71.
  3. ^ David Brodbeck, “Dvořák's Reception in Liberal Vienna: Language Ordinances, National Property, and the Rhetoric of Deutschtum,” Journal of the American Musicological Society 60, no. 1 (spring 2007): 79.
  4. ^ Eduard Hanslick, in Neue Freie Presse, 23 November 1879, translated in David Brodbeck, “Dvořák's Reception in Liberal Vienna,” 79.
  5. ^ Clapham, Antonín Dvořák, 71.
  6. ^ John Clapham, Dvořák, (New York: W.W. Norton & Co., 1979), 50-53.
  7. ^ Robert Layton, Dvořák Symphonies and Concertos, (Seattle: University of Washington Press, 1978), 30-31.
  8. ^ A. Peter Brown, The Second Golden Age of the Viennese Symphony: Brahms, Bruckner, Dvořák, Mahler, and Selected Contemporaries, (Bloomington: Indiana University Press, 2003), 373.
  9. ^ Antonín Dvořák, Z nového sveta = From the new world : sinfonie (E moll) *císlo 8, opus 95 : pro orkestr / slo*zil, (Praha: Pressfoto, 1972), 1.
  10. ^ Clapham, Antonín Dvořák, 57.
  11. ^ a b Clapham, Antonín Dvořák, 72.
  12. ^ Clapham, Antonín Dvořák, 54.
  13. ^ Clapham. Antonín Dvořák, 72.
  14. ^ Brown, The Second Golden Age of the Viennese Symphony, 373.
  15. ^ John H. Yoell, compiler, Antonín Dvořák on Records, (New York: Greenwood Press, 1991), 21-22.

Bibliografia modifica

  • Beckerman, Michael, ed. Dvořák and His World. Princeton: Princeton University Press, 1993.
  • Beckerman, Michael. “ Dvořák.” In The Nineteenth-Century Symphony, edited by D. Kern Holoman, 273-298. New York: Schirmer, 1997.
  • Bennett, Joseph. “Anton Dvořák.” The Musical Times and Singing Class Circular 25, no. 494 (Apr. 1, 1884): 189-192.
  • Beveridge, David R. “Romantic Ideas in a Classical Frame: The Sonata Forms of Dvořák.” PhD diss., University of California, Berkeley, 1980.
  • Bozarth, George S. and Walter Frisch. “Brahms, Johannes.” In Grove Music Online. Oxford Music Online, http://www.oxfordmusiconline.com/subscriber/article/grove/music/51879 (accessed March 7, 2009).
  • Brodbeck, David. “Dvořák's Reception in Liberal Vienna: Language Ordinances, National Property, and the Rhetoric of Deutschtum.” Journal of the American Musicological Society 60, no. 1 (spring 2007): 71-131.
  • Brown, A. Peter. “The Symphonies of Antonín Dvořák,” in The Second Golden Age of the Viennese Symphony: Brahms, Bruckner, Dvořák, Mahler, and Selected Contemporaries (Bloomington: Indiana University Press, 2003), 314-436.
  • Burghauser, Jarmil. Antonín Dvořák: Thematic Catalogue. Prague: Artia, 1960.
  • Clapham, John. Antonín Dvořák: Musician and Craftsman. London: Faber and Faber Ltd., 1966.
  • — “Dvořák's Relations with Brahms and Hanslick.” The Musical Quarterly 57, no. 2 (Apr., 1971): 241-254.
  • Dvořák. New York: W. W. Norton & Co., 1979
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  • Dvořák, Otakar. Antonín Dvořák, My Father. Spillville: Czech Historical Research Center, Inc., 1993.
  • Einstein, Alfred. Music in the Romantic Era. New York: W. W. Norton & Co., 1947.
  • Fischl, Viktor, ed. Antonín Dvořák: His Achievement. London: Lindsay Drummond, 1943.
  • Harrison, Julius. “Dvořák's Orchestra and His Symphonic Expression.” In Antonín Dvořák: His Achievement, edited by Viktor Fischl, 256-288. London: Lindsay Drummond, 1943.
  • Hurwitz, David. Dvořák: Romantic Music's Most Versatile Genius. Pompton Plains: Amadeus Press, 2005.
  • Josephson, Nors. “On some apparent Beethoven reminiscences and quotations in Dvořák's sixth symphony.” The Music Review 54, no. 2, 1993: 112-122.
  • Layton, Robert. Dvořák Symphonies and Concertos. Seattle: University of Washington Press, 1978.
  • Sawyer, Frank J. and Grieg F. Steward. “The Tendencies of Modern Harmony as Exemplified in the Works of Dvořák and Grieg.” In Proceedings of the Musical Association, 22nd Sess. (1895-1896), 53-88.
  • Šourek, Otakar. Roberta Finlayson Samsour, trans. The Orchestral Works of Antonín Dvořák. Prague: Artia, c. 1950.
  • Tovey, Donald Francis. “Dvořák.” In Essays in Musical Analysis, 89-109. London: Oxford University Press, 1935.
  • Tyrrell, John. “Furiant.” In Grove Music Online. Oxford Music Online, http://www.oxfordmusiconline.com/subscriber/article/grove/music/10395 (accessed March 7, 2009).
  • Yoell, John H., compiler. Antonín Dvořák on Records. New York: Greenwood Press, 1991.

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