Sion (Svizzera)

comune svizzero

Sion (/[sjɔ̃]/, toponimo francese; in tedesco Sitten, /ˈzɪtn̩/[1], in latino Sedunum e Seduno in italiano, desueto) è un comune svizzero di 34 708 abitanti del Canton Vallese, nel distretto di Sion; ha lo status di città ed è la capitale del cantone e il capoluogo del distretto,oltre che il comune più popoloso del cantone.

Sion
città
Sion – Stemma
Sion – Bandiera
Sion – Veduta
Sion – Veduta
Veduta della città dall’alto
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Vallese
DistrettoSion
Amministrazione
SindacoPhilippe Varone (PLR)
Lingue ufficialiFrancese
Territorio
Coordinate46°13′59″N 7°21′39″E / 46.233056°N 7.360833°E46.233056; 7.360833 (Sion)
Altitudine515 m s.l.m.
Superficie29,81 km²
Abitanti34 708 (2018)
Densità1 164,31 ab./km²
Frazionivedi elenco
Comuni confinantiAyent, Conthey, Grimisuat, Grône, Mont-Noble, Nendaz, Saint-Léonard, Savièse, Vex, Veysonnaz
Altre informazioni
Cod. postale1950, 1967, 1991, 1992
Prefisso027
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS6266
TargaVS
Nome abitantisédunois
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Sion
Sion
Sion – Mappa
Sion – Mappa
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Posizione modifica

 
Il Rodano a Sion.

Il comune di Sion si trova nel distretto omonimo, nel Canton Vallese, di cui è il centro amministrativo. La città di Sion si estende principalmente sulla riva destra del Rodano, nella parte centrale della valle del fiume, sul cono del Sionne; il comune è delimitato a est dal Lienne e a ovest dalla Morge de Conthey, situata a 9 km dal confine orientale. I vigneti dell'altopiano della Savièse costituiscono il confine settentrionale. Infine, a sud, il comune si estende lungo la riva sinistra del Rodano, dalla foce della Val d'Hérens a quella della Val de Nendaz.[2]

Il territorio di Sion ammonta a 34,85 km2.[3] Al momento dell'indagine del 2013-2018, le aree residenziali e le infrastrutture rappresentavano il 37,6% della sua superficie, le aree agricole il 32,9%, le aree boschive il 22,7% e le aree improduttive il 6,6%.[4]

Il comune comprende le frazioni di Pont-de-la-Morge, Châteauneuf, Montorge, La Muraz, Molignon e Uvrier sulla sponda destra e Arvillard, Turin, Pravidondaz, Salins, Les Agettes, Chandoline, la Crête, Maragnénaz, Pont-de-Bramois e Bramois sulla sponda sinistra.[5][6][7] Il ponte sul Rodano si trova a 493 m di altitudine, la Place de La Planta a 508 m e il Château de Tourbillon a 658 m. Il punto più alto del comune si trova vicino a Thyon, a 2.193 m.[5][7][8]

Clima modifica

A Sion ci sono 87,6 giorni di gelo all'anno. La temperatura massima è inferiore a 0°C per 6,3 giorni all'anno. La temperatura massima è superiore a +25 °C per 75,1 giorni all'anno e superiore a +30 °C per 20,9 giorni all'anno. L'insolazione media annua è di 2.158 ore.[9].

Le nevicate sono frequenti in inverno, ma il manto nevoso scompare rapidamente, e raramente dura più di due settimane. I frequenti episodi di foehn danneggiano spesso il manto nevoso. I livelli di nevicate e il numero di giorni con neve al suolo sono diminuiti drasticamente dall'inizio degli anni '90.[10][11][12][13]

A volte le nevicate intense raggiungono le pianure grazie alla presenza di un lago di aria fredda. Questo accade spesso dopo un periodo relativamente freddo di alta pressione. Quando arriva un fronte caldo e umido, i venti spazzano via le masse d'aria fredda nel Giura e sull'Altopiano svizzero, mentre il Vallese è protetto dalle Alpi. Se l'aria viene rimescolata al di sopra della linea pioggia/neve, nevicherà fino alle pianure. Durante il rimescolamento, può piovere a temperature inferiori allo zero, dando origine a una pioggia gelata che raramente dura a lungo, poiché il vento raggiunge rapidamente gli strati inferiori.[14].

I 60 cm di neve caduti durante la giornata del 10 dicembre 2017 rappresentano un record giornaliero per la città.[15]

Storia modifica

La città di Sion fu occupata già nel Neolitico (necropoli di Petit-Chasseur),[16] ma sembra essersi sviluppata soprattutto durante il periodo celtico.

Il suo nome attuale deriva dal latino Sedunum, a sua volta derivato dal nome del popolo celtico che vi abitava, i Seduni (in latino Sedunii). Essi costruirono un oppidum sul sito di Sion, solitamente identificato con Drousomagos, che forse significa mercato di Druso o mercato dei cespugli, menzionato da Tolomeo e situato a monte di Martigny.

Fino alla fine dell'epoca romana, Sion rimase all'ombra di Massongex e poi di Martigny, allora conosciuta come Octodurum, che aveva il vantaggio di trovarsi sulla strategica via del Gran San Bernardo. Solo nel V secolo, quando il vescovo vi trasferì la sede episcopale, la città divenne il centro socio-culturale della regione.

Nel 999, il vescovo di Sion divenne conte del Vallese. Nel 1032 la contea entrò a far parte del Sacro Romano Impero. Dal 1189, la contea divenne il principato episcopale di Sion. Durante il Medioevo e il Rinascimento, il vescovo e la Dieta, che aveva sede a Sion, si scontrarono per l'unificazione del Vallese e la lotta per il potere.

La città di Sion fu distrutta e saccheggiata più volte fino al 1475, quando le truppe savoiarde furono respinte alle sue porte nella battaglia di La Planta.

La città crebbe lentamente fino al terribile incendio del 1788. Fu ricostruita, ma i suoi bastioni furono demoliti nel XIX secolo (tutto ciò che rimane oggi sono la Tour des Sorciers e la Tour de Guet).

La città conobbe un grande boom con l'arrivo della ferrovia.

Nel 1968 ha inglobato il comune soppresso di Bramois, nel 2013 quello di Salins e nel 2017 quello di Les Agettes[1].

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

 
La cattedrale di Nostra Signora di Sion

Architetture civili modifica

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:

Abitanti censiti[19]

Lingue e dialetti modifica

Se nel 1870 oltre il 50% della popolazione era germanofono, con il passare degli anni la lingua francese è diventata maggioritaria. Nel 2000 la maggioranza della popolazione parlava francese (22.338 persone, ovvero l'82,2% della popolazione) come prima lingua, con il tedesco seconda lingua madre più diffusa (1.523 persone, 5,6%), seguito dal portoghese in terza posizione (912 o 3,4%) e l'italiano in quarta (855 persone o 3,1%). Nello stesso anno il romancio (lingua nazionale svizzera dal 1938 e parzialmente lingua ufficiale dal 1996) risultava la prima lingua di 19 persone del comune.[20]

Lingue a Sion
Lingua madre 1888 1900 1910 1930 1950 1970 1990 2000
Francese 3 641 (59,7%) 4 892 (72,46%) 5 318 (73,31%) 6 726 (77,69%) 9 604 (81,6%) 16 478 (75,16%) 19 430 (76,69%) 22 338 (82,21%)
Tedesco 2 273 (37,27%) 1 733 (25,67%) 1 695 (23,37%) 1 633 (18,86%) 1 797 (15,27%) 2 646 (12,07%) 1 735 (6,85%) 1 523 (5,61%)
Italiano 175 (2,87%) 125 (1,85%) 230 (3,17%) 287 (3,32%) 353 (3,0%) 2 046 (9,33%) 1 143 (4,51%) 855 (3,15%)
altro 10 1 11 11 16 755 3 028 (11,95%) 2 455 (9,04%)
Totale 6 099 6 751 7 254 8 657 11 770 21 925 25 336 27 171

Fonte: Dizionario storico della Svizzera[1]

Denominazioni modifica

Gli abitanti del comune si chiamano Sédunois.

Essi sono soprannominati Bordzés, o "borghesi" in dialetto vallesano.[21]

Geografia antropica modifica

Frazioni modifica

Economia modifica

Il settore terziario è l'attività principale della città, grazie soprattutto alla presenza dell'amministrazione cantonale, del parlamento vallesano e del tribunale cantonale. Anche il turismo (numerosi castelli e musei) è un'attività importante.

Il settore secondario è scarsamente rappresentato, anche se esiste un'attività di orologeria (in subappalto).

Il settore primario, sebbene marginale, non è trascurabile: Sion è il terzo comune viticolo della Svizzera e anche l'orticoltura è significativa. Tuttavia, l'area dedicata all'agricoltura e alla viticoltura si sta riducendo costantemente con l'avanzare dell'urbanizzazione.

Infine, vale la pena sottolineare la presenza di un importante centro medico, l'ospedale di Sion-Région, che riunisce discipline mediche all'avanguardia. È membro del Réseau Santé Valais e lavora in collaborazione con il Centre Hospitalier Universitaire Vaudois di Losanna.

Sempre nel settore medico, Sion ospita l'Institut central des Hôpitaux valaisans (ICHV), la Clinique romande de réadaptation physique della SUVA[25], e l'Institut de recherche en ophtalmologie (IRO - laboratori di ottica, biofisica e oculogenetica).[26].

Il comune ospita un impianto di incenerimento dei rifiuti che serve 44 comuni limitrofi. Questo impianto è dotato di un catalizzatore che riduce le emissioni di NOx al di sotto dei valori limite tollerati. I residui solidi dell'incenerimento rimangono comunque. Il calore della combustione viene convertito in energia elettrica, che viene immessa nella rete locale.

Infrastrutture e trasporti modifica

 
La stazione di Sion

Sion è un centro intermodale (stazione FFS e stazione degli autobus). La stazione ferroviaria si trova sulla ferrovia Losanna-Briga (linea del Sempione Losanna-Milano). L'A9 (Brig-Lausanne-Vallorbe) corrisponde alla Strada Europea E62, con uscite 26 (Sion-Ouest) e 27 (Sion-Est). L'aeroporto di Sion offre voli di linea stagionali per Londra e voli charter per Maiorca e Saint-Tropez.

Amministrazione modifica

 
Palazzo del governo a Sion

Consiglio Comunale modifica

Il Consiglio Comunale è l'organo esecutivo del comune. I suoi nove membri, che non sono permanenti ad eccezione del Presidente, sono eletti ogni quattro anni dai cittadini.

Nelle elezioni del 30 novembre 2008, il liberale-radicale Marcel Maurer è stato eletto Presidente della Città di Sion con 5.473 voti, diventando il primo Presidente della città non democristiano. Il 16 ottobre 2016, Philippe Varone è stato eletto alla carica con 3.559 voti.

Elenco dei presidenti della città di Sion modifica

  • 1848-1850 : François de Kalbermatten
  • 1850-1853 : Hyacinthe Grillet
  • 1853-1862 : Ferdinand de Torrenté
  • 1863-1866 : Edouard Wolff
  • 1867-1872 : Ferdinand de Torrenté
  • 1873-1874 : Camille Dénériaz
  • 1875-1876 : Alexandre Dénériaz
  • 1877-1884 : Auguste Bruttin
  • 1885-1892 : Robert de Torrenté
  • 1893-1899 : Chales de Rivaz
  • 1899-1907 : Joseph Ribordy
  • 1907-1910 : Charle-Albert de Courten
  • 1918-1920 : Henri Graven
  • 1920-1945 : Joseph Kuntschen, PDC
  • 1945-1952 : Adalbert Bacher, PDC
  • 1953-1955 : Georges Maret PDC
  • 1955-1962 : Roger Bonvin, PDC
  • 1962-1972 : Emile Imesch,PDC
  • 1972-1972 : Antoine Dubuis, PDC
  • 1973-1984 : Félix Carruzzo, PDC
  • 1985-1996 : Gilbert Debons, PDC
  • 1997-2008 : François Mudry, PDC
  • 2009-2016 : Marcel Maurer, PLR
  • 2017- : Philippe Varone, PLR

Patriziato modifica

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione dei beni comuni ricadente all'interno dei confini del comune.

Sport modifica

La squadra di calcio locale è il Football Club de Sion.

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g Lucienne Hubler, Bernard Truffer, François Wiblé, Sion, in Dizionario storico della Svizzera, 31 gennaio 2017. URL consultato il 27 marzo 2018.
  2. ^ Knapp, Borel e Attinger, 1906,  p. 699-700.
  3. ^ « Portraits régionaux 2021: chiffres-clés de toutes les communes » , su Office fédéral de la statistique (consultato il 5 marzo 2023).
  4. ^ Office fédéral de la statistique, « Statistique de la superficie standard - Communes selon 4 domaines principaux » su www.bfs.admin.ch, 25 novembre 2021 (consultato il 25 marzo 2023).
  5. ^ a b Knapp, Borel e Attinger, 1906,  p. 700.
  6. ^ Knapp, Borel e Attinger, 1906,  p. 371.
  7. ^ a b visualizzazione su Swisstopo
  8. ^ (FR) David Vaquin, Sion ne souhaite pas devenir une station de ski, in Le Nouvelliste, 2 gennaio 2017. URL consultato il 12 maggio 2023.
  9. ^ Recherche, su admin.ch. URL consultato l'8 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2013).
  10. ^ (FR) Normes climatologiques (Diagrammes climatiques), su MétéoSuisse. URL consultato il 18 agosto 2022.
  11. ^ (FR) Normes climatologiques Sion : Période de référence 1961−1990 (PDF), su MétéoSuisse, 17 dicembre 2021. URL consultato il 18 agosto 2022.
  12. ^ Normes climatologiques Sion : Période de référence 1981−2010 (PDF), su MétéoSuisse, 17 dicembre 2021. URL consultato il 18 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2022).
  13. ^ Normes climatologiques Sion : Période de référence 1991−2020 (PDF), su MétéoSuisse, 25 gennaio 2022. URL consultato il 18 agosto 2022.
  14. ^ (FR) Neige en Valais central : vraiment trop injuste !, su MétéoSuisse, 10 gennaio 2021. URL consultato il 18 agosto 2022.
  15. ^ (FR) Bulletin climatologique décembre 2017 (PDF), su MétéoSuisse, 12 gennaio 2018. URL consultato il 17 agosto 2022.
  16. ^ La nécropole du Petit-Chasseur
  17. ^ (EN) Matthew Teller, Switzerland, Rough Guides, 2003, p. 347. URL consultato l'11 settembre 2022.
  18. ^ P. Tschopp et C.-A. Meyer, Guide de monuments suisses SHAS, «Les Supersaxo et leur maison à Sion»
  19. ^ Dizionario storico della Svizzera
  20. ^ STAT-TAB Datenwürfel für Thema 40.3 - 2000 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2013). (de.), accesso 2 febbraio 2011
  21. ^ (FR) Raphy Rappaz, Les sobriquets des localités du Valais romand, 3ª ed., Sion, Éditions Fiorina, 1988, 29.
  22. ^ Danielle Allet-Zwissig, Bramois, in Dizionario storico della Svizzera, 5 marzo 2003. URL consultato il 27 marzo 2018.
  23. ^ Danielle Allet-Zwissig, Les Agettes, in Dizionario storico della Svizzera, 31 gennaio 2017. URL consultato il 27 marzo 2018.
  24. ^ David Rey, Salins, in Dizionario storico della Svizzera, 31 gennaio 2017. URL consultato il 27 marzo 2018.
  25. ^ Clinique romande de réadaptation - SuvaCare - Suva, su suva.ch.
  26. ^ Institut de recherche en ophtalmologie, su irovision.ch.

Bibliografia modifica

  • (FR) Charles Knapp, Maurice Borel e V. Attinger, Quader - Sovrano (PDF), in Dictionnaire géographique de la Suisse, vol. 4, Société neuchâteloise de géographie, 1906, p. 699-709..

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