Siro Riccioni

militare italiano

Siro Riccioni (Bussi sul Tirino, 31 gennaio 1920Paluzza, 10 luglio 1956) è stato un militare italiano. Nell'inverno del 1945, nel corso della seconda guerra mondiale, salvò la vita di 272 italiani da una fucilazione sull'isola di Creta.

Biografia modifica

Laureato in filosofia[1], con i gradi di sottotenente si recò nel 1942 quando il Regio Esercito Italiano occupò l'isola di Creta, nello stesso periodo in cui si occupava Cefalonia. Nel 8 settembre 1943, dopo il proclama di Badoglio, da comandante militare in Grecia organizzò una brigata partigiana chiamata “Franchi Tiratori Reparti Italiani” e facilitò lo sbarco degli alleati. In particolare nel 1945 salvò 272 italiani dalla fucilazione, ottenendo la medaglia d'argento al valor militare. Morì a 36 anni per un incidente durante un'esercitazione con i suoi soldati sulle Alpi, a Creta delle Chianevate.

Onorificenze modifica

«Valoroso combattente nell’isola di Candia, rimasto con pochi uomini in terra straniera dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, per mantenere viva la fiamma dell’Italianità, con audace colpo di mano, salvava dalla morte 272 italiani condannati per rappresaglia dai tedeschi alla fucilazione. Mentre i nostri fratelli già allineati al muro ascoltavano impavidi, l’iniqua condanna, con epico slancio, alla testa di pochi valorosi offertisi volontari per l’audace impresa, piombava sul plotone d’esecuzione, che si apprestava ad eseguire l’orrendo massacro e con lancio di bombe a mano e raffiche di mitraglia lo sbaragliava, ridonando alla vita ed alla patria i morituri figli d’Italia. Figura degna delle sublimi tradizioni dell’eroismo italiano.»
— Creta 2 aprile 1945.

Note modifica

  1. ^ PIER LUIGI RAZZANO, La storia di Siro Riccioni il filosofo che diventò eroe nella II guerra mondiale, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 16 gennaio 2015.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica