Soufiane el-Bakkali

siepista marocchino

Soufiane el-Bakkali (Fès, 7 gennaio 1996) è un siepista marocchino, campione olimpico a Tokyo 2020.

Soufiane el-Bakkali
Soufiane el-Bakkali a Rio de Janeiro 2016
Nazionalità Bandiera del Marocco Marocco
Altezza 191 cm
Peso 62 kg
Atletica leggera
Specialità 3000 metri siepi
Società FCC Fes
Record
1500 m 3'31"95 (2021)
3000 m 7'33"87 (2023)
3000 m 7'41"88 (indoor - 2018)
5000 m 13'47"76 (2014)
5000 m 13'10"60 (indoor - 2017)
2000 siepi 5'14"06 Record nazionale (2022)
3000 siepi 7'56"68 (2023)
Mezza maratona 1h05'42" (2016)
Carriera
Nazionale
2014-Bandiera del Marocco Marocco
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 1 0 0
Mondiali 2 1 1
Giochi panafricani 0 0 1
Campionati africani 0 1 0
Giochi del Mediterraneo 1 0 0
Mondiali di cross 0 1 0

Per maggiori dettagli vedi qui

Statistiche aggiornate al 5 maggio 2023

In carriera ha vinto anche due medaglie d'oro ai mondiali (Oregon 2022 e Budapest 2023), una d'argento (Londra 2017) e una di bronzo (Doha 2019).

Biografia modifica

Dopo aver ottenuto un quarto posto ai mondiali juniores di Eugene 2014, compie il suo debutto a livello seniores ai campionati africani di Marrakech 2014, dove si piazza decimo nei 3000 metri siepi.

Nel corso del meeting di Herculis si guadagna l'accesso ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016, facendo registrare un tempo di 8'14"41. Vola quindi in Brasile per partecipare alla sua prima rassegna a cinque stelle: qui ha l'occasione di migliorare il suo primato personale e di piazzarsi quarto a 8'14"35, dietro al podio composto da Conseslus Kipruto (8'03"28), Evan Jager (8'04"28) e Mahiedine Mekhissi-Benabbad (8'11"52).

Il 6 agosto 2017, ai mondiali di Londra 2017, ottiene la qualificazione alla finale 3000 metri siepi fermando il cronometro a 8'22"60. Due giorni dopo, alla finalissima, il marocchino si ritrova in testa alla gara sino agli ultimi 100 metri, quando viene superato in allungo da Conseslus Kipruto che infine si laurea campione. Si deve così accontentare della medaglia d'argento in 8'14"49, davanti all'americano Evan Jager (8'15"53).[1]

Dopo aver vinto una medaglia di bronzo nei 3000 metri siepi ai mondiali di Doha 2019 tra il 2021 ed il 2023 conquista, nella medesima specialità, un oro olimpico (a Tokyo 2020) e due titoli mondiali (Oregon 2022 e Budapest 2023).

Progressione modifica

1500 metri piani modifica

Stagione Tempo Luogo Data Rank. Mond.
2016 3'46"57   Casablanca 7-5-2016
2015 3'45"36   Bruay-la-Buissière 1-7-2015
2013 3'53"34   Tifelt 26-5-2013

3000 metri piani modifica

Stagione Tempo Luogo Data Rank. Mond.
2016 7'49"68   Montgeron 15-5-2016
2015 7'49"88   Sotteville 6-7-2015
2013 8'25"17   Fès 16-6-2013
2012 8'26"61   Casablanca 10-6-2012

3000 metri siepi modifica

Stagione Tempo Luogo Data Rank. Mond.
2019 8'03"76   Doha 4-10-2019
2018 7'58"15   Monaco 20-7-2018
2017 8'04"83   Bruxelles 1-9-2017
2016 8'14"35   Rio de Janeiro 17-8-2016
2015 8'27"79   Amiens 27-6-2015
2014 8'32"66   Fès 24-5-2014
2013 8'52"00   Casablanca 6-7-2013

Palmarès modifica

Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Prestazione Note
2014 Mondiali U20   Eugene 3000 m siepi 8'34"98
Campionati africani   Marrakech 3000 m siepi 10º 8'59"66
2015 Mondiali di cross   Guiyang Corsa U20 18º 24'46"
A squadre 139 p.
2016 Giochi olimpici   Rio de Janeiro 3000 m siepi 8'14"35  
2017 Mondiali   Londra 3000 m siepi   Argento 8'14"49
2018 Giochi del
Mediterraneo
  Tarragona 3000 m siepi   Oro 8'20"97
Campionati africani   Asaba 3000 m siepi   Argento 8'28"81
2019 Mondiali di cross   Aarhus Staffetta mista   Argento 26'22"
Giochi panafricani   Rabat 3000 m siepi   Bronzo 8'19"45
Mondiali   Doha 3000 m siepi   Bronzo 8'03"76  
2021 Giochi olimpici   Tokyo 1500 m piani Batteria dnf
3000 m siepi   Oro 8'08"90
2022 Mondiali   Eugene 3000 m siepi   Oro 8'25"13
2023 Mondiali   Budapest 3000 m siepi   Oro 8'03"53

Altre competizioni internazionali modifica

2019
2020
2021
2022
2023
2024

Note modifica

  1. ^ Nazareno Orlandi, Atletica, Mondiali: Van Niekerk si prende i 400, Makwala escluso tra le polemiche, su gazzetta.it, 8 agosto 2017. URL consultato il 9 agosto 2017.

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