Sovietizzazione (in russo Советизация?) è lꞌadozione di un sistema politico basato sul modello dei soviet (consiglio dei lavoratori) o lꞌadozione di un modello di vita, mentalità e cultura mutuati dallꞌUnione Sovietica. Questo spesso include lꞌadozione del latino o del cirillico, e talvolta anche della lingua russa.

Latvian National Theatre (Teatro Nazionale lettone) decorato con simboli sovietici (falce e martello, stella rossa, bandiere rosse) e i ritratti di Lenin e di Stalin dopo lꞌoccupazione sovietica della Lettonia nel 1940. Il testo in alto recita: “Lunga vita allꞌUSSR!"

In sé, il termine soviet come forma di auto-organizzazione che nacque durante la rivoluzione russa del 1905 era positivo di sua natura essendo associato a eguaglianza, giustizia, democrazia. Comunque, durante il periodo rivoluzionario del tardo 1917 e del colpo di stato bolscevico, i soviet subirono una trasformazione nota nella storia come bolscevizzazione dei Soviet durante la quale i Bolscevichi o "i rossi" divennero la forza trainante in questo movimento di auto-organizzazione. La bolscevizzazione dei Soviet condusse alla situazione di "Doppio potere"[1] espressione che descriveva la situazione alla vigilia della rivoluzione di febbraio, la prima delle due rivoluzioni russe del 1917. Da quel momento il termine è stato associato esclusivamente al comunismo e allo stato bolscevico dellꞌUnione Sovietica.

Una notevole onda di Sovietizzazione (nella seconda accezione) ebbe luogo in Mongolia e successivamente durante e dopo la seconda guerra mondiale nellꞌEuropa centrale (Cecoslovacchia, Germania Est, Ungheria, Polonia, ecc.). In un ampio senso, ciò comprendeva (volontariamente o involontariamente) lꞌadozione di istituzioni, leggi, abitudini, tradizioni simil-sovietiche e il modo di vivere sovietico, sia a livello nazionale sia in comunità minori.

Ciò fu generalmente promosso e accelerato dalla propaganda con lo scopo di creare un comune stile di vita in tutti gli stati allꞌinterno della sfera dꞌinfluenza sovietica. In molti casi la sovietizzazione fu accompagnata anche una forzata "risistemazione" di ampie categorie di "nemici di classe" (Kulaki od osadnik, per esempio) nei campi di lavoro forzato e insediamenti obbligatori.[2]

In senso stretto, il termine "sovietizzazione" è spesso applicato a cambiamenti sociali e di mentalità allꞌinterno della popolazione dellꞌUnione Sovietica e dei suoi paesi satelliti[3] che portò alla creazione del Nuovo uomo sovietico (secondo i suoi sostenitori) o Homo Sovieticus (secondo i suoi critici).[4]

Note modifica

  1. ^ Lꞌespressione "doppio potere" fu coniata dal leader sovietico Vladimir Lenin (1870–1924) in un articolo sulla Pravda intitolato "Il Doppio Potere":(EN) Vladimir Lenin, "The Dual Power", in The Lenin Anthology, Londra, Norton, 1975, pp. 301–304.
  2. ^ (EN) Myron Weiner, Sharon Stanton Russell (a cura di), Stalinist Forced Relocation Policies, in Demography and National Security, Berghahn Books, 2001, pp. 308–315, ISBN 1-57181-339-X.
  3. ^ (PL) Józef Tischner, Etyka solidarności oraz Homo sovieticus, Kraków, Znak, 2005, p. 295, ISBN 83-240-0588-9.
  4. ^ Aleksandr Zinovyev, Homo sovieticus, Grove/Atlantic, 1986, ISBN 0-87113-080-7.

Bibliografia modifica