Baldassarre Capra: differenze tra le versioni

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===Le critiche a Galilei riguardo alla Stella Nova===
[[File:Copertina "Dialogo de Cecco di Ronchitti da Bruzene in Perpuosito de la stella Nuova".jpg|upright=0.7|thumb|Copertina ''Dialogo'']]
Baldassarre a Padova frequentava l'ambiente degli studenti tedeschi dove conobbe l'astronomo allievo di [[Johannes Kepler|Keplero]] [[Simon Marius|Simone Mayr (Marius) von Guntzenhausen]] con il quale studiava matematica. In occasione di un'osservazione astronomica con il Mayr, il 10 ottobre [[1604]] il Capra vide una nuova stella che era stata già osservata il 9 ottobre dal frate [[Ilario Altobelli]]<ref>[http://astrocultura.uai.it/avvenimenti/nova1604.htm Unione Astrofili Italiani]</ref> che scrisse a Galilei comunicandogli l'importante scoperta.<ref>Con questa lettera da Verona, l'Altobelli riferiva a Galileo che la stella, «quasi un arancio mezzo maturo», sarebbe stata vista per la prima volta il 27 settembre 1604. Luminosissima, fu osservata successivamente il 17 ottobre anche da Keplero, che ne fece oggetto di uno studio, il ''De Stella nova in pede Serpentarii'', così che quella stella è oggi nota come ''[[SN 1604|Supernova di Keplero]]''.</ref>
 
[[File:DifesaCopertina Galilei"Dialogo controde CapraCecco di Ronchitti da Bruzene in Perpuosito de la stella Nuova".jpg|upright=0.7|thumb|Frontespizio delladel ''DifesaDialogo controde alleCecco calunniedi etRonchitti impostureda diBruzene Baldessarin Capra''perpuosito dide Galileola Stella Nuova'' Galilei(1605)]]
Galilei in tre pubbliche lezioni ebbe modo allora di contestare l'ambiente a lui ostile dei [[peripatetici]] padovani proprio sulla base della scoperta di questa nuova stella che metteva in discussione la teoria aristotelica sulla inalterabilità dei cieli. Capra si ritenne offeso dal fatto che Galilei che non lo avesse menzionato come scopritore e, forse su istigazione del Mayr, lo attaccò pesantemente nel suo scritto ''Consideratione astronomica sopra la nova et portentosa stella che nell'anno 1604 a dì 10 ottobre apparve. Con un giudicio dei suoi significati'' pubblicato nel [[1605]]. Nelle sue conclusioni, il Capra osservava che la nuova stella era paragonabile a quella [[SN 1572|apparsa nel 1572]] nella [[Cassiopea (costellazione)|costellazione di Cassiopea]] e non doveva essere senza significato che tra le due apparizioni fossero trascorsi un numero d'anni pari all'età di Cristo. Situate entrambe sull'[[ottava sfera]], le due stelle dovevano annunciare qualche evento prodigioso.<ref>G. Abetti, ''Amici e nemici di Galileo'', pp. 98-99.</ref>
 
Galilei non rispose alla provocazione ma privatamente [[s:Consideratione Astronomica circa la Stella Nova dell'anno 1604 (Favaro)|annotò lo scritto del Capra]] con epiteti poco lusinghieri come "bue" e "coglione" deridendolo per la sua ignoranza del volgare e del latino<ref>G. Gliozzi, ''op. cit''. Vedi anche [[s:Consideratione Astronomica circa la Stella Nova dell'anno 1604 (Favaro)|il testo su Wikisource]].</ref> e, nascondendosi sotto lo [[pseudonimo]] di Cecco dedi Ronchitti, rispose alle critiche con un caustico libretto intitolato ''Dialogo de Checo Ronchitti da Bruzene in Perpuositoperpuosito de la stellaStella Nuova'', scritto in [[linguadialetto veneta|lingua veneto-padovanapavano]].<ref>{{ cita web | url = http://id.loc.gov/authorities/names/n2010012987.html | titolo = Biblioteca del Congresso USA}}.</ref>
 
===Le accuse di plagio a Galilei riguardo al compasso===
Più grave fu il secondo scontro con Capra che costrinse Galilei ad uscire dalla sua riservatezza. I Capra, padre e figlio nel [[1602]] avevano chiesto a Galilei di poter osservare come funzionasse il suo [[compasso proporzionale|compasso geometrico e militare]] il cui utilizzo Galilei insegnava ai suoi allievi fin dal [[1596]]. Il compasso era infatti uno strumento già noto, ma quello di Galilei era di uso più semplice e utilizzabile in forme e per usi ai quali i suoi inventori non avevano pensato.
 
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===Il processo===
[[File:Difesa Galilei contro Capra.jpg|upright=0.7|thumb|Frontespizio della ''Difesa di Galileo Galilei contro alle calunnie et imposture di Baldessar Capra'' (1607)]]
 
Nel giudizio fondamentale fu la testimonianza di [[Paolo Sarpi]] che dichiarò ai giudici di aver ricevuto il compasso da Galilei nel [[1597]]. Capra si disse disposto allora a scusarsi dell'accusa infondata mediante la pubblicazione di un libro dove avrebbe riconosciuto l'offesa fatta a Galilei ma questi rifiutò mirando a che fosse data ampia pubblicità all'eventuale condanna del Capra. Il processo continuò aggravando sempre più la sua posizione quando si rifiutò di dimostrare al tribunale di saper usare lo strumento. Capra fu perciò condannato e dovette per ordine del tribunale fare distruggere le copie del suo libro che però era stato già diffuso all'estero. Galilei allora fece pubblicare e diffondere la sentenza a suo favore e scrisse un libello intitolato ''Difesa contro alle calunnie et imposture di Baldessar Capra'' (Venezia, 1607), nel quale dimostrava la falsità dell'accusa di Capra.