Francesco Sforza: differenze tra le versioni
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===== Il fidanzamento con Bianca Maria Visconti (1432) =====
Ritornato dall'impresa di Lucca, Francesco si ritirava a [[Mirandola]], in attesa di nuovi ordini<ref name="nic20" />. Per mantenere il condottiero sotto il proprio controllo (Venezia, richiamata in guerra dai fiorentini, auspicava che lo Sforza si mettesse al suo servizio<ref name="nic20" />), Filippo Maria lo rimise a capo delle sue truppe sconfiggendo, insieme al Piccinino e a [[Niccolò Mauruzi da Tolentino|Niccolò da Tolentino]], i veneziani a [[Cremona]]<ref name="trecdiz" />, e gli offrì in sposa la figlia [[Bianca Maria Visconti|Bianca Maria]]<ref name=":8">{{Cita|Santoro|p. 17}}.</ref>. Questa all'epoca aveva solo cinque anni e, anche se ufficialmente legittimata dall'imperatore [[Sigismondo di Lussemburgo|Sigismondo]]<ref>Bianca Maria era la figlia naturale di Filippo Maria e della nobildonna [[Agnese del Maino]] (si veda: {{DBI|autore=Franco Catalano|nome=Bianca Maria Visconti|nomeurl=bianca-maria-visconti-duchessa-di-milano|accesso=12 luglio 2015}})</ref>, era estromessa dalla [[Successione (diritto)|successione al ducato]]: pertanto Filippo Maria usò la figlia come pedina politica da dare in sposa al condottiero o politico più potente di turno. Francesco accettò la proposta, probabilmente attratto dall'anticipo della [[dote]] che consisteva nelle terre di [[Cremona]], [[Castellazzo Bormida]], [[Bosco Marengo]] e [[Frugarolo]]<ref name="trecdiz" />. Il contratto di fidanzamento venne ratificato il 23 febbraio [[1432]] presso il [[Castello Sforzesco|castello di Porta Giovia]]<ref name="nic20" /><ref>{{Cita|Pizzagalli|p. 29}}.</ref>, residenza milanese dei Visconti<ref name=":8" /><ref>{{Cita|Ratti|p. 26, nota 7}}.{{citazione|Dopo quel tempo [il fidanzamento con Bianca Maria] non solo assunse Francesco l'arma Visconti, ma anche il cognome usandolo sempre nelle sue soscrizioni, come può vedersi da una di lui lettera scritta ai Priori di [[Corinaldo]] l'anno 1433, [...], in cui si sottoscrive ''Franciscus Sfortia Vicecomes''.}}</ref>.
[[File:Filippo Maria Visconti.jpg|miniatura|Filippo Maria Visconti, l'ultimo duca visconteo di Milano col quale lo Sforza ebbe sempre un rapporto altalenante e ambiguo|left]]{{Casato degli Sforza}}
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Nel [[1440]] lo Sforza, privato nel Regno di Napoli dei suoi feudi occupati da [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso I di Napoli]]<ref>Il sovrano aragonese, contro cui lo Sforza già lottò in passato, era nemico mortale del capitano di ventura. Dopo essere riuscito a conquistare il meridione e farsi incoronare re di Napoli nel giugno del 1442, Alfonso tolse a Francesco Sforza i titoli che aveva acquisito nel Meridione dopo il matrimonio con Polissena Ruffo. Si veda: {{Cita|Moscati}}.</ref>, dovette riconciliarsi col Visconti, che nel frattempo subiva pressioni politiche e ricatti da parte di [[Niccolò Piccinino]]<ref>{{Cita|Ippolito-DBI}}: {{Citazione|Ma la guerra in Lombardia si faceva sempre più difficile per il duca milanese e sempre più arduo risultava per lui resistere alle richieste ricattatorie dei suoi capitani (Piccinino prese a chiedergli Piacenza, [[Luigi Dal Verme]] aspirava a Tortona).}}</ref> e si trovava in pessime condizioni economiche nella guerra contro Venezia, il cui capitano era proprio lo Sforza<ref name="stormil" />.
Filippo Maria fu quindi costretto definitivamente a dare in sposa la figlia Bianca Maria allo Sforza, col fine di avere al suo servizio un valente capitano<ref name="stormil" />. A suggello di questa nuova alleanza, pertanto, il 25 ottobre [[1441]] lo Sforza poté finalmente sposare a [[Cremona]] Bianca Maria<ref name=":13">{{Cita|Santoro|p. 18}}.</ref><ref>{{Cita|Cavallotti|pp. 20-21}}.</ref> e, da quel momento in poi, si firmò sempre col nome di ''Francesco Sforza Visconti''<ref>{{Cita web|url=http://www.tansini.it/it/francesco-sforza-l-impresa-del-potere.html|titolo=Davide Tansini. Francesco Sforza: l'impresa del potere|accesso=15 ottobre}}</ref>, nel tentativo di sottolineare il suo legame con la dinastia regnante<ref name="trecdiz" /
Francesco si mosse verso il [[Mezzogiorno (Italia)|Meridione]], ma subì alcuni rovesci militari; si rivolse quindi contro [[Niccolò Piccinino]], che da tempo aveva occupato i suoi territori in Romagna e Marche, e lo sconfisse a [[Monteluro]] l'8 novembre del 1443<ref name=":9">{{Cita|Santoro|p. 19}}.</ref>, grazie anche all'aiuto di Venezia e di [[Sigismondo Pandolfo Malatesta]] (che aveva sposato una figlia illegittima di Francesco, [[Polissena Sforza|Polissena]]<ref name="stormil" />). Nel frattempo, Francesco aveva riallacciato i rapporti con il suocero, il quale voleva sì umiliare Francesco, ma non distruggerlo, tanto da aiutarlo a fronteggiare la coalizione anti-sforzesca da lui stesso creata e formata da Napoli e dal Papa<ref name="trecdiz" /><ref name="stormil" /><ref name=":9" />. Lo Sforza successivamente combatté anche contro il figlio del Piccinino, [[Francesco Piccinino|Francesco]] che sconfisse nella battaglia di [[Corridonia|Montolmo]] ([[1444]])<ref name="trecdiz" />.[[File:Vessillo della Repubblica Ambrosiana (1447-1450).jpg|miniatura|''Vessillo della Repubblica Ambrosiana'', copia realizzata nel 1649 da un originale perduto|left]]
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== Bibliografia ==
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* {{Cita libro|autore
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* {{Cita libro|autore=
* {{Cita pubblicazione|autore = Andreina Buzzi|titolo = Per la storia dello stemma del Ducato di Milano, in Atti del Convegno: Umanesimo problemi aperti|rivista = Arte Lombarda|volume = 2|numero = 65|pp = 83-88|cid = Buzzi|anno = 1983|editore = Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell'Università Cattolica del Sacro Cuore|ISSN = 0004-3443|città = Milano}}
* [[Cesare Cantù]], ''Storia di Milano e la sua provincia,'' 1858, ora in:{{Cita libro|autore
* {{cita libro
* {{Cita libro|autore
* {{DBI|autore = Massimo Ceresa|nome = Lascaris, Costantino|nomeurl = costantino-lascaris |accesso = 1º settembre 2015|cid=Ceresa}}
* [[Bernardino Corio]], ''Storia di Milano'', 1503, ora in:
** {{Cita libro|autore
** {{Cita libro|autore
* {{cita libro|autore=Giovan Battista Di Crollalanza|titolo=Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili o notabili italiane estinte e fiorenti|volume=2|annooriginale=1886|anno=1965|editore=Arnaldo Forni Editore|città=Bologna|url=https://archive.org/stream/dizionariostoric02crol#page/n9/mode/2up|accesso=17 novembre 2015|SBN=IT\ICCU\PUV\0009812|cid=Di Crollalanza}}
* {{Cita libro|autore=Monica Ferrari|titolo=Per non manchare in tuto del debito mio. L'educazione dei bambini Sforza nel Quattrocento|editore=Franco Angeli|città=Milano|anno=2000|url=https://books.google.it/books?id=toifAAAAMAAJ&q=Polissena+Ruffo+di+Calabria%2Bsforza&dq=Polissena+Ruffo+di+Calabria%2Bsforza&hl=it&sa=X&ved=0CDYQ6AEwBGoVChMIip2JtpuIyAIVTNYaCh1fbw7n|accesso=2 ottobre 2015|ISBN=88-464-2520-0|cid=Ferrari}}
* {{Cita libro|autore
* {{Cita libro|autore
* {{DBI|autore = Antonio Menniti Ippolito|nome = Francesco I Sforza, duca di Milano|anno = 1998|nomeurl = francesco-i-sforza-duca-di-milano |accesso = 1º settembre 2015|cid=Ippolito-DBI|volume = 50}}
* {{Cita libro|autore
* {{cita libro|Carlo Maria|Lomartire|Gli Sforza. Il racconto della dinastia che fece grande Milano|2018|Verona|cid=cidLomartire}} ISBN 978-88-04-68815-0.
* {{Cita libro|autore
* [[Niccolò Machiavelli]], ''De Principatibus'', 1516, in: {{Cita libro|autore=Niccolò Machiavelli|titolo=Il Principe e Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio|curatore=Andrea Zambelli|editore=Le Monnier|edizione=2|città=Firenze|anno=1857|url=https://books.google.it/books?id=Kl9AGr38j2YC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|accesso=14 novembre 2015|SBN=IT\ICCU\TO0\0166403|cid=Machiavelli}}
* {{DBI|autore = Guido Martellotti|nome = Barzizza, Guiniforte|nomeurl = guiniforte-barzizza|accesso = 1º settembre 2015|cid=Martellotti}}
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* {{Cita libro|autore=Giorgio Nicodemi|titolo=Gli Sforza, duchi di Milano|editore=Tip. Alfieri e Lacroix|città=Milano|anno=1951|SBN=IT\ICCU\CUB\0482598|cid=Nicodemi}}
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* {{Cita libro|autore=Piero Pieri|titolo=Piccinino, Niccolò|editore=Istituto dell'Enciclopedia Italiana|collana=Enciclopedia Italiana|città=Roma|anno=1935|URL=http://www.treccani.it/enciclopedia/niccolo-piccinino_(Enciclopedia-Italiana)/|accesso=21 settembre 2015|SBN=IT\ICCU\TO0\0759713|cid=Pieri}}
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* {{Cita libro|autore=Franca Ragone|titolo=GUINIGI, Paolo|editore=Istituto dell'Enciclopedia Italiana|collana=Dizionario Biografico degli Italiani|città=Roma|anno=2004|volume=61|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-guinigi_%28Dizionario-Biografico%29/|accesso=21 settembre 2015|SBN=IT\ICCU\VEA\0181211|cid=Ragone}}
* {{Cita libro|autore
* {{Cita pubblicazione|autore = Michele Augusto Riva|autore2 = Daniele Mazzoleni|titolo = Storia della "Ca' Granda" di Milano|rivista=|editore = Università degli Studi di Milano|volume=|numero=|url = http://www.policlinico.mi.it/StoriaCultura/StoriaCaGranda.pdf|accesso = 23 agosto 2015|formato = PDF|cid=Riva-Mazzoleni}}
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* {{DBI|autore = Paolo Viti|nome = Decèmbrio, Pier Candido|nomeurl = pier-candido-decembrio|accesso = 1º settembre 2015|cid=Viti, ''Pier Candido Decembrio''}}
* {{DBI|autore = Paolo Viti|nome = Filelfo, Francesco|nomeurl = francesco-filelfo|accesso = 1º settembre 2015|cid=Viti, ''Francesco Filelfo''}}
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