Magenta (pirocorvetta): differenze tra le versioni
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Dopo un periodo di [[addestramento]] dell'[[equipaggio]], nell'aprile 1864 la pirocorvetta venne dislocata a [[Tunisi]] in qualità di stazionaria<ref name="agenziabozzo"/>, per proteggere la locale comunità italiana dalle rivolte antieuropee sorte nella [[nazione]] [[Nordafrica|nordafricana]]<ref name="postalgazette">http://www.thepostalgazette.com/issues/27/Squadra_Tunisi.pdf</ref>. Alle 6.30 del 28 aprile 1864 la nave lasciò [[La Spezia]] unitamente alle [[pirofregata|pirofregate]] ''[[Duca di Genova (pirofregata)|Duca di Genova]]'' e ''[[Maria Adelaide (pirofregata)|Maria Adelaide]]'' ([[nave ammiraglia]] del [[contrammiraglio]] [[Giovan Battista Albini]], per intervenire a favore dei [[italo-tunisini|cittadini italiani in]] [[Tunisia]]: la [[Squadra Navale|squadra]] italiana gettò le [[ancora|ancore]] nelle acque del [[golfo di Tunisi]] alle dieci del [[mattino]] del 30 aprile<ref name="postalgazette"/><ref>[http://www.danieleranocchia.it/naval_history/secolo_xix.htm Il Secolo XIX<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120311153148/http://www.danieleranocchia.it/naval_history/secolo_xix.htm |data=11 marzo 2012 }}</ref>. La ''Magenta'' stazionò a Tunisi sino al luglio 1864, quando venne rimpiazzata dalla pirocorvetta ''[[Etna (pirocorvetta)|Etna]]''<ref name="postalgazette"/>.
Nell'aprile 1865 la ''Magenta'' venne inviata come stazionaria sul [[Río de la Plata]]<ref name="treccaniarminjon">[http://www.treccani.it/enciclopedia/vittorio-arminjon_(Dizionario-Biografico)/ Vittorio Arminjon in Dizionario Biografico – Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, da dove poi si trasferì a [[Rio de Janeiro]]<ref name="treccaniarminjon"/>. Il 2 febbraio 1866, al comando del [[capitano di vascello]] nonché [[plenipotenziario]] italiano Vittorio Arminjon, la nave lasciò Rio de Janeiro e, costeggiando il [[Brasile]], giunse a [[Montevideo]]<ref name="treccaniarminjon"/>, da dove poi ripartì diretta a sudest per divenire la prima [[nave da guerra]] italiana a compiere il [[circumnavigazione|giro del mondo]], per promuovere e propagandare l'immagine internazionale dell'[[Italia]] e stabilire relazioni [[diplomazia|diplomatiche]] con l'[[Estremo Oriente]], oltre a compiere rilevazioni [[scienza|scientifiche]] e naturalistiche dietro richiesta della Reale [[Società Geografica Italiana]] ([[viaggio]] già pianificato nel 1864, ma poi rinviato per motivi [[politica|politici]]<ref name="provinciatorino"/>): per quest'ultimo scopo si erano imbarcati sulla nave il [[senatore]] [[Filippo De Filippi (1814-1867)|Filippo De Filippi]], [[zoologia|zoologo]] e membro della Regia Accademia delle Scienze (il quale, oltre all'attività di raccolta di campioni di [[flora]] e [[fauna]], avrebbe anche dovuto verificare le possibilità di [[esportazione|esportare]] i prodotti italiani nei Paesi visitati) e il giovane [[naturalista]] [[Enrico Hillyer Giglioli]]<ref name="italianinborneo">[http://www.paoloamadio.it/Pagine/tanto%20per%20dire.html#Borneo Tanto per dire<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150203161839/http://www.paoloamadio.it/Pagine/tanto%20per%20dire.html |data=3 febbraio 2015 }}</ref><ref name="provinciatorino">[http://www.provincia.torino.it/speciali/allestimento_fiera06/marino.htm Provincia di Torino - Speciale - Allestimento Fiera Libro 2006 a Palazzo Cisterna<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name="agenziabozzo"/><ref name="marinamilitare"/><ref name="prolocomagenta">[http://www.prolocomagenta.org/index.php?option=com_content&view=article&id=227&Itemid=152 La Pirocorvetta Magenta<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. La nave aveva a bordo in tutto 297 uomini, meno dell'organico per ovviare ai problemi connessi alle scorte alimentari, in gran parte trasportati (compreso De Filippi e Giglioli<ref name="provinciatorino"/>) a Montevideo dalla pirofregata ''[[Regina (pirofregata)|Regina]]'', insieme al materiale necessario al viaggio<ref name="prolocomagenta"/>. Dopo aver doppiato il [[Capo di Buona Speranza]], la pirocorvetta, dopo 86 giorni di navigazione a vela, giunse a [[Giacarta|Batavia]]<ref name="treccaniarminjon"/>, e da lì, facendo tappa in vari [[porto|porti]] di [[Singapore]] (che lasciò il 26 maggio<ref name="gips"/>), [[Malaysia]], [[Vietnam|Annam]], [[Cocincina]] francese (dal 4 all'11 giugno fu a [[Saigon]]<ref name="gips"/>, dove si ammalò gravemente il senatore De Filippi<ref name="provinciatorino"/>)<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/enrico-hillyer-giglioli_(Dizionario-Biografico)/ Enrico Hillyer Giglioli in Dizionario Biografico – Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, raggiunse il [[Giappone]]<ref name="agenziabozzo"/>, giungendo a [[Yokohama]] il 4 luglio 1866<ref name="pigorini"/>. Il 25 agosto 1866 venne firmato a Yeddo il primo trattato economico e di amicizia con il Giappone, e nell'occasione venne inoltre stabilito che le relazioni diplomatiche tra Italia e [[Impero giapponese|impero nipponico]] avrebbero avuto inizio nel 1867<ref name="prolocomagenta"/><ref name="gips"/>. Lasciata Yokohama il 1º settembre 1866, la ''Magenta'' raggiunse le foci dello [[Fiume Azzurro|Yangtze]]<ref name="pigorini"/> ed il 10 settembre approdò a Wu-Sung, vicino a [[Shanghai]]<ref name="gips"/>, dopo di che, il 19 settembre – dopo un periodo di sosta dovuta alle incertezze sulla situazione internazionale dell'Italia, dovuta alla [[notizia]] delle sconfitte di [[Battaglia di Lissa (1866)|Lissa]] e [[Battaglia di Custoza (1866)|Custoza]] durante la [[terza guerra d'indipendenza italiana|terza guerra d'indipendenza]], riguardo al cui scoppio, peraltro, Arminjon aveva ricevuto notizie già a Yokohama il 16 luglio (ma aggiornate solo al 13 giugno)<ref name="betasom"/> –, si portò alla foce dei Pei-ho, vicino a [[Taku]]<ref name="gips"/>. Da lì Arminjon proseguì con un [[vaporetto]] risalendo il [[fiume]], ed il 26 ottobre 1866 venne stipulato a [[Pechino]] il primo trattato tra Italia e [[Cina]]<ref name="prolocomagenta"/>, ottenendo l'apertura di 16 porti cinesi al commercio italiano. Dopo aver stazionato in Cina – dove il 9 febbraio 1867 morì ad [[Hong Kong]], di [[dissenteria]] e forse [[colera]], il [[professore|professor]] De Filippi, che era stato sbarcato a [[Macao]] e la cui opera venne proseguita da Giglioli –, la nave ripartì diretta prima a [[Giava]] e poi in [[Australia]], sostando in vari sorgitori di quest'ultima nazione (tra i quali, in giugno, [[Melbourne]] e [[Sydney]], dove venne festosamente accolta dalle [[autorità]] locali, a partire dal [[governatore]] sir John Joung, e dove superò indenne, tra il 19 ed il 22 giugno, un violento [[temporale]] che l'aveva sorpresa all'[[ormeggio]]<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0002/articleid,1282_01_1867_0189_0002_18775177/ La Stampa - Consultazione Archivio<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>), e, lasciata Sydney il 24 giugno, attraversò l'[[Oceano Pacifico]] per 7100 [[miglio nautico|miglia]]<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0002/articleid,1282_01_1867_0225_0002_18763518/ La Stampa - Consultazione Archivio<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> giungendo in [[Perù]], sostò a [[Callao]] (che lasciò il 23 agosto) e [[Valparaíso]] (dove giunse il 25 settembre<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0002/articleid,1282_01_1867_0292_0002_18763812/ La Stampa - Consultazione Archivio<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e da dove ripartì il 30 ottobre<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0002/articleid,1280_01_1868_0045_0002_18764074/ La Stampa - Consultazione Archivio<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>). Costeggiò [[Cile]] e [[Patagonia]] e dopo aver doppiato il Capo dei Tre Monti, l'11 novembre, e sostato nella Halt Bay, causa maltempo, tra il 12 ed il 24 novembre 1867, approfittò per tracciare [[carta nautica|carte]] più dettagliate dello [[stretto]] denominato English Narrows (oggi Angostura Inglesa). La ''Magenta'' compì rilevazioni [[idrografia|idrografiche]] dei [[canale navigabile|canali]] della Patagonia, battezzando alcune [[baia|baie]] con i nomi «Magenta», «Arminjon» e «Libetta» – cognome quest'ultimo del comandante in seconda, luogotenente di vascello di I classe Pasquale Libetta<ref name="gips">{{collegamento interrotto|1=[http://www.gips.unisi.it/files/wp46.pdf wp46.indb<!-- Titolo generato automaticamente -->] |date=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> – ed [[isola|isole]] con i nomi «Giglioli», «Candiani» – dal nome del [[sottotenente di vascello]] Camillo Candiani, che era stato segretario di Arminjon nella [[missione diplomatica]] a Pechino<ref name="gips"/> – e «Bassi». La navigazione lungo i tortuosi canali patagonici fu resa difficoltosa dall'inadeguatezza delle carte esistenti e dalle
[[File:Magenta_Giglioli.PNG|thumb|left|upright=1.5|Un’immagine della ''Magenta'' nel frontespizio del «''Viaggio intorno al globo della Regia pirocorvetta italiana Magenta negli anni 1865-66-67-68 sotto il comando del capitano di fregata V. F. Arminjon''» di Enrico Hillyer Giglioli, 1875.]]
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