Friedrich Wilhelm Murnau: differenze tra le versioni

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Studi
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L'Oscar lo vinse la Fox
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|PostNazionalità = , noto talvolta con l'ulteriore pseudonimo '''Murglie'''
|Immagine = F. W. Murnau circa 1920-1930.jpg
|Didascalia2 = {{Premio|Oscar|alla migliore produzione artistica|1929}}
}}
 
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=== Hollywood ===
[[File:Murnau26.jpg|thumb|upright=1.3|Murnau durante la riprese di ''Aurora'']]
I suoi successi in [[Germania]] ed in particolare la versione americana del suo ''[[L'ultima risata]]'' del 1925 attirarono l'attenzione di [[Hollywood]]. Murnau, dopo il ''[[Faust (film 1926)|Faust]]'', ricevette un'offerta dal produttore americano [[William Fox]], che gli garantì piena libertà artistica. Il suo primo film statunitense fu ''[[Aurora (film 1927)|Aurora]]'', basato sul racconto ''Die Reise nach Tilsit'' di [[Hermann Sudermann]], che alla prima cerimonia di premiazione del 1929 gli valse quattro [[Candidatura|''nominations''candidature]] e tre [[Premio Oscar|premi Oscar]] nelle categorie "[[Oscar al miglior film|Miglior film e produzione artistica]]" (una sottocategoria di "Miglior film" presentata solo nella prima edizione), "[[Oscar alla migliore fotografia|Miglior fotografia]]" (a [[Charles Rosher]] e [[Karl Struss]]) e "[[Oscar alla miglior attrice|Miglior attrice]]" (a [[Janet Gaynor]]), ma che tuttavia non realizzò le aspettative di incasso previste, per cui nella realizzazione dei successivi film l'ingerenza della società di produzione fu maggiore.
 
Le due pellicole successive, ''[[I quattro diavoli]]'' ([[1928]]), del quale oggi non esiste più nessuna copia, e ''[[Il nostro pane quotidiano]]'' ([[1930]]), furono modificate per adattarle alla nuova tecnologia dell'[[Sonoro cinematografico|era del sonoro]], ma anch'esse non ottennero il successo sperato.
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=== Morte ===
[[File:Berlin GTafel Murnau.jpg|thumb|Targa commemorativa a Berlino nella casa dove il regista abitò dal 1919 al 1926]]
 
La prima del film fu il 1º agosto [[1931]], ma Murnau non poté assistervi in quanto era già morto. L'11 marzo 1931, poco prima di una tournée promozionale in Europa, il quattordicenne filippino Garcia Stevenson, suo valletto ed amante, perse il controllo dell'auto sul lungomare a sud-est di [[Santa Barbara (California)|Santa Barbara]] e si scontrò frontalmente con un camion. Murnau morì poche ore dopo per le ferite riportate. Secondo la tradizione hollywoodiana la veglia funebre fu allestita nel ''funeral saloon''. Il 19 marzo solo undici persone si ritrovarono per dare l'addio al grande regista.<ref>Lotte H. Eisner, ''Murnau. Vita e opere di un genio del cinema tedesco'', Alet Edizioni, Padova, settembre 2010, pp. 198-199</ref> Il suo corpo fu poi trasferito in Germania e sepolto nel [[Cimitero Ovest di Stahnsdorf]], presso Berlino. L'orazione funebre fu tenuta da [[Carl Mayer]] e da un altro celebre regista tedesco protagonista del [[espressionismo (cinema)|movimento espressionista]], [[Fritz Lang]], mentre tra i partecipanti vi furono [[Robert J. Flaherty]], [[Emil Jannings]], [[Georg Wilhelm Pabst]], [[Erich Pommer]] e [[Greta Garbo]]. L'attrice svedese, che nutriva per quel cineasta una sincera ammirazione, fece fare un calco in gesso del volto del defunto e, fino a che visse in [[California]], la tenne in bella vista nella sua abitazione.<ref>Lotte H. Eisner, ''Murnau. Vita e opere di un genio del cinema tedesco'', Alet Edizioni, Padova, settembre 2010, pp. 201-203</ref>
 
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== Lo stile di Murnau ==
[[File:F W Murnau 01.jpg|thumb|left|Murnau alla macchina da presa (1920)]]
 
Murnau fu una personalità poliedrica e trasversale, che difficilmente e solo a costo di forzature si inquadra in un unico stile o movimento cinematografico.