Pareggio di bilancio nella Costituzione italiana: differenze tra le versioni

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Per questo motivo l'8 settembre 2011 il [[Consiglio dei Ministri]] varò, su proposta del Ministro dell'Economia e delle Finanze [[Giulio Tremonti]], un disegno di legge costituzionale che prevedeva di introdurre il principio del pareggio di bilancio nella Carta Costituzionale. La Commissione Affari Costituzionali e la Commissione Bilancio della [[Camera dei deputati]] iniziarono ad esaminare il disegno di legge costituzionale il 5 ottobre 2011 e licenziarono il testo il 10 novembre.
 
Il 12 novembre 2011 il Presidente del Consiglio [[Silvio Berlusconi]] rassegnò le dimissioni. Il giorno seguente (13 novembre 2011) il Presidente della Repubblica [[Giorgio Napolitano]] nominò Presidente del Consiglio [[Mario Monti]] (che varò tramite decreto-legge una manovra correttiva da 63 miliardi di euro e avviò una serie di politiche molto più restrittive sui conti pubblici, misure che, come si vide successiventesuccessivamente, aggravarono e peggiorarono lo stato dei conto pubblici e della salute finanziaria dell'economia italiana.
 
In coerenza con i nuovi indirizzi del Governo, il Parlamento scelse di esaminare più velocemente il disegno di legge costituzionale sul pareggio di bilancio, tanto più che i suoi contenuti furono generalizzati, mediante l'adozione del ''[[Patto di bilancio europeo|Fiscal compact]]'', per tutti gli Stati membri dell'UE che scelsero di aderirvi, all'inizio del [[2012]].