Pietro Bembo: differenze tra le versioni

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Il titolo "Lettere" per l'epistolario è costante dall'edizione postuma all'edizione critica moderna
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[[File:Bust of Cicero (1st-cent. BC) - Palazzo Nuovo - Musei Capitolini - Rome 2016.jpg|sinistra|miniatura|verticale|''Busto di Cicerone'', [[Palazzo Nuovo (Roma)|Palazzo Nuovo]], [[Musei Capitolini]], Roma.]]
====''De imitatione'' ====
È una lettera aperta, indirizzata a [[Giovanni Francesco II Pico della Mirandola]] il 1º gennaio 1513, in risposta alla sua del 19 settembre 1512 sullo stesso argomento.<ref>{{Cita libro|curatore=Giorgio Santangelo|titolo=Le epistole "De imitatione" di Giovanfrancesco Pico della Mirandola e di Pietro Bembo|anno=1954|editore=L. S. Olschki|città=Firenze}}</ref>. In essa Pietro Bembo condanna «l’l'[[eclettismo]] che Giovan Francesco Pico ereditava dal [[Agnolo Poliziano|Poliziano]] in sintonia con la corrente [[Apuleio|apuleiana]]»<ref name=":6" />, a favore invece di una teoria monolinguistica in cui si eleggevano come unici modelli per la poesia Virgilio e per la prosa Cicerone<ref>{{Cita|Marazzini, 2}}.</ref><ref>{{Cita|Marti|p. 448}}.</ref>. È il manifesto programmatico del nuovo ciceronianismo bembiano<ref>{{Cita|Vecce|p. 147}}.</ref>.
 
==== ''De Guido Ubaldo deque Elisabetha Gonzaga Urbini ducibus'' ====
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Edite nel 1530, le 165 liriche che compongono il canzoniere bembiano «raggiung[ono] risultati esteticamente validi in assoluto»<ref>{{Cita|Guglielmino-Grosser|p. 383}}.</ref>, secondo la critica più recente. Imitatrici perfette ma senz'anima del canzoniere petrarchesco<ref>{{Cita|Russo|p. 266}}: {{Citazione|Ma la differenza della situazione non significa nulla perché riguarda il contenuto, però bisogna aggiungere che la differente maniera di poetare del maestro e del lontano scolaro porta a una caratterizzazione della poesia del Bembo come non poesia, come un esercizio retorico pure e semplice. Letteratura dunque, secondo la distinzione confermata dal [[Benedetto Croce|Croce]].}}</ref>, le ''Rime'' bembiane superano questo «meccanico calco»<ref name=":4">{{Cita|Guglielmino-Grosser|p. 384}}.</ref> con la canzone ''Alma cortese'', scritta in memoria del fratello Carlo scomparso nel 1503, in quanto vi è un addentramento spirituale del Bembo all'interno dei moti della propria anima<ref name=":4" />. Si ricordano, nella sua produzione poetica, anche delle poesie latine sotto il titolo di ''Carmina''<ref>{{Cita|Mazzucchelli|pp. 767-768}}.</ref>.
 
==== Le ''EpistoleLettere'' ====
Le ''EpistoleLettere'', volgariscritte in volgare durante l'arco della sua vita dal 1492 al 1546 e pubblicate postume tra il 1548 e il 1552 divise in quattro volumi<ref>La vicenda editoriale è complessa. Il primo volume fu stampato a Roma nel 1548: {{Cita libro|titolo=Delle lettere di m. Pietro Bembo primo volume|anno=1548|editore=per Valerio Dorico et Luigi fratelli, ad instantia di m. Carlo Gualteruzzi|città=Stampate in Roma}} Il secondo a Venezia nel 1550-51: {{Cita libro|titolo=Delle lettere di m. Pietro Bembo secondo volume|anno=1550-51|editore=per gli figliuoli di Aldo, ad instantia di messer Carlo Gualteruzzi|città=In Vinegia}} Il terzo e il quarto sempre a Venezia senza nome di stampatore, ma con la [[marca tipografica]] di Gualtiero Scoto. L'edizione critica moderna è curata da Ernesto Travi: {{Cita libro|autore=Pietro Bembo|titolo=Lettere|volume=4 voll.|anno=1987-93|editore=Commissione per i testi di lingua|città=Bologna}}</ref><ref>{{Cita|Mazzucchelli|p. 763}}.</ref>, vanno a realizzare il progetto bembiano di lasciare ai posteri un'immagine idealizzata di sé: infatti, «trascelse dal ''corpus'' delle sue lettere quelle che giudicò più significative per definire l'immagine di sé che voleva trasmettere alla posterità»<ref name=":5">{{Cita|Guglielmino-Grosser|p. 380}}.</ref>. Pubblicate postume tra il 1548 ed il 1552-53 e divise in quattro volumi<ref>{{Cita|Mazzucchelli|p. 763}}.</ref>, leLe epistole bembiane risentono anch'esse dell'influsso petrarchesco dal punto di vista lirico, come emerge in alcune lettere inviate alla sua amante Maria Savorgnan o a Lucrezia Borgia<ref name=":5" />.
 
==Note==
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*{{Cita libro|autore=Giorgio Santangelo|curatore=[[Vittore Branca]]|titolo=Bembo, Pietro|edizione=2|anno=1986|editore=Unione Tipografica|città=Torino|volume=1|opera=Dizionario critico della letteratura italiana|cid=Santangelo|SBN=IT\ICCU\CFI\0018346}}
*{{Cita libro|autore=Mirko Tavoni|titolo=Bembo, Pietro|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/pietro-bembo_(Enciclopedia-dell%27Italiano)/|accesso=9 marzo 2020|anno=2010|editore=Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città=Roma|opera=Enciclopedia dell'Italiano|cid=Tavoni}}
*{{Cita pubblicazione|autore=Ernesto Travi|titolo=Pietro Bembo ed il suo Epistolarioepistolario|rivista=Lettere Italiane|editore=Casa Editrice Leo S. Olschki|città=Firenze|volume=24|numero=3|pp=277-309|accesso=16 marzo 2020|url=https://www.jstor.org/stable/26252109|cid=Travi|ISSN=20356315|mese=luglio-settembre|anno=1972}}
*{{Cita pubblicazione|autore=Ernesto Travi|titolo=Pietro Bembo e il suo epistolario: le edizioni|rivista=Rendiconti Istituto lombardo di scienze e lettere, Classe di lettere|editore=Istituto lombardo di scienze e lettere|città=Milano|volume=106|pp=632-662|anno=1972}}
*{{Cita pubblicazione|autore=Giacomo Vagni|data=31 maggio 1958|anno=2010|mese=Settembre-Dicembre|titolo=Da Venezia a Urbino. Ideali e valori del giovane Bembo|rivista=Aevum|editore=Vita&Pensiero|città=Milano|volume=84|numero=3|pp=733-759|accesso=10 marzo 2020|url=https://www.jstor.org/stable/20862368|cid=Vagni|ISSN=00019593}}
*{{Cita pubblicazione|autore=Carlo Vecce|titolo=Bembo e Cicerone|rivista=Ciceroniana|editore=Centro di studi ciceroniani|città=Roma|volume=n.s., IX|pp=147-159|anno=1996|ISSN=0009-6687|cid=Vecce}}